SULLE TRACCE DI PADRE KINO

Esploratore, cartografo, allevatore, fondatore di missioni: la vita di padre Kino è l’epopea di un apostolo del vangelo, missionario in Messico e in Arizona nell’ultimo scorcio del Seicento.
07 Dicembre 1996 | di

Qui riposano i resti mortali dell";uomo più amato dagli indigeni di Sonora: l";attuale regione del Messico nord";occidentale al confine con l";Arizona. Questo è il cuore del territorio, un tempo arido e deserto, reso fertile e civile dall";esperienza scientifica e dalla passione missionaria di Eusebio Francesco Chini, meglio conosciuto da messicani e americani come padre Kino.

Uomo del nord, nato nel 1645 a Segno in Val di Non, in provincia di Trento, europeo per formazione culturale, gesuita per scelta, sulla scia di un parente: padre Martino Martini "; il primo storico e geografo europeo della Cina "; padre Kino scelse, come forma di vita, l";apostolato missionario nel sud";ovest del mondo. Raggiunse il Messico nel 1677, con un lasciapassare del viceré di Spagna che lo indicava come «Eusebio Chavez, nativo di Cordoba, di anni 21, costituzione robusta, carnagione scura, capelli neri ondulati». Come accade ancora oggi in qualche paese soggetto alla dittatura, i missionari erano costretti a mimetizzarsi dietro a pseudonimi o a professioni immaginarie, per non correre il rischio di essere respinti. Più tardi Eusebio dovrà  modificare di nuovo il suo cognome italiano per non essere scambiato per un cinese: da Chini (la cui pronuncia è: cino) a Kino.

 

Tra i prediletti Pima

Sonora, e da qui la Bassa California e l";Arizona, sono stati i campi d";azione di quest";uomo straordinario, la cui riscoperta in Italia è solo recente, mentre già  da trent";anni padre Kino è considerato negli Stati Uniti, come fondatore dello stato dell";Arizona.

È sintomatico che intorno alla sua figura e al suo esempio ci sia un risveglio di interesse: padre Kino è stato un precursore della moderna evangelizzazione, s";è calato per primo nella realtà  dei suoi prediletti indiani Pima, con la perfetta conoscenza del loro ambiente, del linguaggio e delle tradizioni, aiutandoli poi a trasformare dall";interno, e con le semplici risorse a disposizione, le loro condizioni di vita e di lavoro. «Il padre a cavallo» lo chiamavano in Pimeria Alta, perché per 24 anni viaggiò instancabilmente da una tribù all";altra, da un luogo all";altro, conducendo bestiame da allevamento importato dall";Europa, creando zone di coltivazione di cereali, frutta e verdura, insegnando nuovi criteri di costruzione di abitazioni e centri comunitari (le Missioni), predicando e celebrando: esempio vivente dei valori cristiani e incarnazione pratica del vangelo.

C";è un significativo affresco che decora la volta del Mausoleo che qui custodisce le spoglie di Kino: lo raffigura benedicente, a cavallo, nell";atto di insegnare ai prediletti indiani nuovi criteri di coltura e di allevamento. Vi è anche indicata la sua dote di cartografo e geografo: a lui, infatti, si devono le prime rilevazioni di questi territori, oltre che la dimostrazione della peninsularità  della Bassa California.

 

Il fascino della spiritualità 

Magdalena de Kino non è facilmente descrivibile, perché oltre a essere un";oasi verde e fiorita al centro di una pianura di cactus semideserta, è una specie di «patria dello spirito»: vi aleggia nell";aria qualcosa di rarefatto e straordinario: senza dubbio è l";eredità  lasciata dal «padre a cavallo» oltre due secoli e mezzo fa. Al centro dell";incantevole cittadina c";è la chiesa";missione di santa Maria Magdalena (dedicata al culto di San Francesco Saverio), circondata dalla caratteristica piazza a chiostro. La vegetazione è tipica dei paesi tropicali: palme da dattero, manghi, oleandri, geranei, gelsomini, un trionfo di bouganvillee nelle varie tonalità  di colori, piante di aranci e di limoni, e rose, tante profumatissime rose.

La popolazione è laboriosa e tranquilla, ma come altrove, in Messico, non mancano i poveri. «Le condizioni sociali rispecchiano quelle generali del paese "; racconta il giovane parroco, padre Francisco Javier Salcido ";. La nostra è una piccola comunità , la maggioranza è costituita da cattolici, ma ci sono anche i lontani e vi si infiltrano le sette. C";è ricchezza e c";è povertà , ma non miseria». Padre Kino ha avuto una grande influenza educativa: a lui si ispirava il locale candidato alla presidenza messicana, quel Colosio che venne barbaramente assassinato due anni fa, alla vigilia delle elezioni, vinte poi dall";attuale presidente Zedillo. I cittadini di Magdalena hanno dedicato al loro «padre e pioniere» il solenne mausoleo, e accanto vi hanno eretto un monumento al loro ex primo cittadino e uomo politico.

 

Dal Messico all";Arizona

Sul percorso delle missioni di padre Kino avevamo visitato, prima di raggiungere, da sud, Magdalena, la Purisima Concepcion de Nuestra Senora a Caborca, missione «madre» fondata nel 1693, recentemente restaurata in tutto il suo splendore. Per inciso, va detto che per «missione» non si intende solamente il monumento";chiesa o i suoi resti archeologici, così come il residente o il turista li può godere oggi; ma occorre immaginare una vera e propria comunità  di vita di cui la chiesa è il cuore, un villaggio intorno nel quale si svolge la vita attiva degli abitanti e alla cui guida c";è il missionario.

A San Diego de Alcala, a Pitiquito (1692), avevamo avuto la fortuna di imbatterci in un gruppo di «preservatori» delle missioni di padre Kino, la cui sede è a Tucson in Arizona. Provenivano da San Antonio de Oquitoa, da San Pedro e da San Pablo de Tubutama, e ci avevano fornito preziose indicazioni per il proseguimento del nostro viaggio di esplorazione: anche questi americani erano affascinati non solo dalle tracce missionarie lasciate da padre Kino, ma anche dalla sua forte personalità .

Da Magdalena si prosegue per San Ignacio de Caborca e per San José de los Himeros, a Imuris, dove c";è una della famose statue equestri di Kino, raffigurato col mantello";coperta al vento, lo sguardo rivolto al futuro, e l";astrolabio che gli pende da un fianco. Salendo verso nord, a Nogales si lascia il Messico per entrare in Arizona (ai tempi di Kino, era una parte della Pimeria Alta). Qui, a 25 chilometri da Nogales e a 60 da Tucson, in un curatissimo Parco nazionale, sorge la splendida missione di San Cayetano de Tumacacori, visitata per la prima volta da padre Kino nel 1691.

Alle porte di Tucson c";è la notissima San Xavier del Bac, del 1692, oggi gestita dai francescani in riserva indiana: è considerata il più bell";esempio di architettura coloniale spagnola negli Stati Uniti. Nella cappella dell";Addolorata spicca una pregevole statua di sant";Antonio con Bambino: nella lunga veste rossa vellutata del bimbo si rifrange il bagliore di mille candele che testimoniano una devozione senza confini.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017