TIEPOLO, GENIO DEL PENNELLO

Il mondo intero ricorda con mostre e manifestazioni, il terzo centenario della nascita di Giambattista Tiepolo, pittore del Settecento e «artista del pensiero».
04 Ottobre 1996 | di

Da alcuni critici fu considerato un «grande decoratore». Ma Giambattista Tiepolo possedeva una personalità  ben più articolata e profonda. Non era soltanto un maestro dal pennello scorrevole. Era anche un artista di pensiero in grado di usare tutti gli strumenti della tecnica pittorica portata al massimo delle sue potenzialità , cui affiancava una sensibile comprensione del mondo. Giambattista Tiepolo è l'autentico genio della pittura settecentesca veneta, e la sua fama è universalmente diffusa in Europa.

Giambattista Tiepolo nasce a Venezia nel 1696, da una famiglia di marinai. Dapprima allievo del Lazzarini, segue poi il Piazzetta: due grandi maestri della pittura. Dopo aver lavorato per i Cornaro, passa al servizio dei Delfin, e decora il palazzo dell'arcivescovo di Udine, e il duomo (1726). Altri grandi cicli di affreschi seguono a Milano (Palazzo Dugnani e Archinto), Bergamo, alla villa del Biron di Vicenza; e ancora a Milano (palazzo Clerici). A Venezia affresca la chiesa dei Gesuati e completa il soffitto su tela dei Carmini. Nel 1746 affresca il salone da ballo e altri ambienti di Palazzo Labia, poi accetta l'invito a decorare la nuova residenza del principe-vescovo di Wà¼rzburg, in Germania, che rimane il suo capolavoro (1750-53).

Rientrato a Venezia, Tiepolo affresca la chiesa della Pietà  e Ca' Rezzonico; a Vicenza nella Villa Valmarana dipinge un ciclo di glorie dalla Gerusalemme liberata e dall'Orlando Furioso, insieme a temi dell'Iliade e dell'Eneide. Accanto a lui nella foresteria, opera ormai anche il figlio Giandomenico, suo fedele collaboratore. Terminato il lavoro alla villa di Stra (Venezia) per i Pisani (1762), parte per la Spagna, dove affresca quattro sale del Palazzo Reale di Madrid, seguite dalle tele per la chiesa reale di Aranjuez. Il sopravvento del gusto neoclassico, rappresentato soprattutto dall'opera di Mengs, segna la fine del successo di Tiepolo, le cui opere su tela vengono persino disperse e dimenticate. Nell'intera opera del pittore veneziano hanno parte rilevante le sue acqueforti: i Capricci (1739-43), seguiti dagli Scherzi (1743-57); i disegni noti sono almeno duemila. L'artista muore a Madrid nel 1770, e va perduta addirittura la memoria della sua sepoltura.


Un profilo completo del grande protagonista della storia dell arte, viene delineato dalla mostra dedicata a Giambattista Tiepolo, inaugurata a Venezia il 5 settembre, e aperta fino all'8 dicembre prossimo, prima di trasferirsi al Metropolitan Museum di New York dal 21 gennaio al 27 aprile 1997.
L'importante esposizione è stata allestita a Ca' Rezzonico, il grandioso palazzo sul Canal Grande - opera dell'architetto Baldassare Longhena, massimo rappresentante del barocco veneziano - riportato per l'occasione all'antico splendore, grazie a una serie di interventi di restauro. L'esposizione è stata promossa dall'assessorato alla Cultura del comune di Venezia, in collaborazione con il ministero per i Beni culturali e ambientali - la soprintendenza per i Beni artistici e storici di Venezia, e il Metropolitan Museum di New York.
Un centinaio di opere provenienti dai più importanti musei del mondo, oltre che da prestigiose fondazioni e collezioni europee, russe e americane, ripropongono il Tiepolo come il più grande artista europeo del diciottesimo secolo. Un itinerario che tenta di esaltare il genio del grande pittore recuperandone la produzione giovanile, spesso sottovalutata, evidenziandone alcuni grandi cicli decorativi realizzati nei palazzi veneziani, come le straordinarie Storie Romane, oggi conservate all'Ermitage di San Pietroburgo, e le serie ispirate all'opera del Tasso, attualmente a Chicago: due momenti altissimi della sua esperienza artistica veneziana. La mostra si divide così in cinque grandi sezioni cronologico-tematiche: «La produzione giovanile» (1715-29); «Tiepolo pittore di storia e mitologia»; «La pittura religiosa»; «I ritratti»; e infine «L'atto creativo».

Venezia non vuole limitarsi soltanto a una mostra, anzi ambisce a trasformarsi in «città  del Tiepolo»: accanto all'esposizione, ecco allora una serie di itinerari tiepoleschi che si sviluppano attraverso chiese, scuole e palazzi (chiesa dei Gesuati, di Sant'Alvise, Scuola Grande dei Carmini, Palazzo Labia e Villa Pisani a Stra). E, poi, convegni di studio: dal 18 ottobre al 2 novembre, tra Venezia, Vicenza, Udine e Parigi, e seminari su Tiepolo e Venezia organizzati dall'Ateneo Veneto, in collaborazione con l'associazione Amici dei Musei, che si apriranno il 21 marzo fino al 9 maggio 1997.
Infine, le proposte teatrali e musicali nel teatro del Giardino, nel palazzo di Ca' Rezzonico, e in altri luoghi del Tiepolo (Palazzo Labia, chiese dei Gesuati, della Pietà  e dell'Ospedaletto), per integrare la mostra con alcuni accenni all'atmosfera culturale in cui l'artista si era formato, facendo sì che Ca' Rezzonico diventi la sede polivalente di tutte le attività  culturali legate al Settecento veneziano. Un grande appuntamento, dunque, per far conoscere al mondo intero la pittura di uno dei suoi maggiori interpreti, ma anche la grandezza e le aspirazioni che la città  lagunare ha sempre e generosamente consegnato al tempo e alla storia.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017