Topolino: ottant’anni ben portati

Mickey Mouse, il capostipite di un’intera generazione di «topi cinematografici», ha raggiunto quest’anno l’ambito traguardo.
28 Ottobre 2008 | di

Ha appena finito di trionfare sugli schermi di tutto il mondo Ratatouille, il simpaticissimo topetto cuoco che, vincendo ogni possibile pregiudizio (figurarsi, un topo in cucina!), conquista ai suoi piatti gli elogi dei più severi critici e dei palati più raffinati. Già si preannuncia il successo di un altro film d’animazione con un topo per protagonista: questa volta è Geronimo Stilton, il topo giornalista tanto caro ai ragazzi, che non ha paura di affrontare le più spericolate avventure. Che dire poi di Tom e Jerry, l’inseparabile coppia gatto-topo che da cinquant’anni ci stordisce con i suoi funambolici inseguimenti, prima sugli schermi cinematografici e poi su quelli televisivi? Non c’è che dire: i topi, ieri, oggi e certamente anche domani, sono tra i protagonisti dell’immaginario collettivo cinematografico. Tutti questi topi-eroi del cinema di animazione hanno un progenitore, tuttora vivente e in ottima salute, che si chiama Topolino, nome originale Mickey Mouse. Topolino è figlio di uno dei geni del cinema, un signore che ci sorride da una foto degli anni Cinquanta, con grandi occhi scuri, baffi ben curati e capelli impomatati, e si chiama Walt Disney. Scomparso nell’ormai lontano 1966, Disney è l’uomo che, potremmo dire, ha «inventato» il cinema d’animazione. Non che mancassero i tentativi di tanti artisti suoi contemporanei, ma lui seppe partire da quelle esperienze facendole diventare grande cinema. E tutto cominciò proprio con Topolino che, già nel 1928, fu protagonista di un breve, divertentissimo film dal titolo Steamboat Willie, «Il vaporetto Willie». E la cosa davvero curiosa è che in quel film, uno dei primi del cinema sonoro, fu lo stesso Disney a prestargli la voce.


 

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017