Trento ha 35 nuovi ambasciatori

Coinvolte le comunità presenti in Argentina, Brasile, Cile, Uruguay, Paraguay, Perù, Messico e Belgio. I partecipanti sono impegnati nei sodalizi trentini all’estero.
21 Novembre 2005 | di

TRENTO
Tornare nella terra dei padri per venire a conoscere, lentamente ma in profondità , luoghi e respiro delle proprie radici: questo il senso dell";esperienza promossa dalla Provincia Autonoma di Trento nell";ambito degli interventi previsti nel settore dell";emigrazione per l";anno 2005, e con particolare riferimento alle iniziative sostenute a favore dei giovani oriundi trentini residenti all";estero. Dopo il successo del primo soggiorno di istruzione finalizzato alla «Formazione di animatori culturali per le collettività  trentine all";estero» nel 2004, la Provincia ha inteso dar seguito, anche quest";anno, al percorso già  brillantemente avviato.

Le fasi di selezione
Per partecipare alla selezione, i candidati dovevano essere in possesso dei seguenti requisiti: comprovata origine trentina per parte paterna e/o materna; età  compresa tra i 25 e i 40 anni; conoscenza almeno basilare della lingua italiana; un serio e motivato interesse con la partecipazione attiva nel gruppo giovani locale-nazionale e nel sodalizio di riferimento; non aver partecipato a nessuna delle analoghe iniziative promosse e realizzate in Trentino dalla Provincia Autonoma, comprese quelle universitarie.
Il candidato doveva inoltre allegare una proposta progettuale, risultato di un lavoro del gruppo giovanile di riferimento, da destinare alla realtà  di provenienza, indicando obiettivi, risorse, contenuti, modalità , strumenti e tempi di realizzazione ed utilizzando un";apposita traccia predisposta.
In riferimento alle realtà  di provenienza, le attività  didattico-formative del soggiorno di istruzione proponevano l";esame e la riflessione su questi contenuti tematici: la conoscenza, la valorizzazione e l";utilizzo delle risorse umane, dei materiali e degli strumenti disponibili; la modalità  di programmazione e organizzazione di attività  di gruppo; la sperimentazione e l";analisi delle dinamiche di gruppo. Quindi lo sviluppo dei contatti in «rete»: relazioni di gruppo locale-nazionale-estero in rapporto alla «proposta progettuale» individuale.
Le selezioni sono state effettuate a Trento, nell";ultima settimana di giugno, da un gruppo di lavoro costituito da rappresentanti della Provincia Autonoma, delle due associazioni di emigrazione ufficialmente riconosciute, e da un rappresentante scientifico del gruppo dei tutor. Dall";esame delle 59 candidature pervenute e delle relative proposte progettuali, sono stati infine selezionati e ammessi 35 partecipanti: 16 dal Brasile, 10 dall";Argentina, 1 dal Cile, 1 dal Perù, 2 dall"; Uruguay, 2 dal Paraguay, 2 dal Messico, 1 dal Belgio.

L";incontro con il territorio
La prima settimana è stata finalizzata all";acquisizione di elementi di conoscenza sulla storia locale: istituzioni, cultura, valori, formazione. Si sono alternati incontri con relatori esperti, dibattiti e proposte progettuali di singoli gruppi di ospiti. La seconda settimana, la cui finalità  era fare squadra e lavorare su progetti, con esame delle dinamiche di gruppo, è stata strutturata su un modulo didattico-formativo di circa 40 ore (in media 8 ore al giorno).
È stata prevista la presenza di 3 tutor «facilitatori», che coordinavano distinti gruppi di lavoro. Ogni partecipante ha fatto parte di uno o più gruppi di lavoro, a seconda delle dinamiche che si andavano sviluppando nel corso della settimana. Il gruppo è divenuto così l";ambiente-laboratorio in cui ogni partecipante poteva sperimentare i processi necessari allo sviluppo delle proposte di progetto presentate dai gruppi giovanili all";estero. La terza settimana è stata, infine, strutturata in base a specifiche richieste di approfondimento tematico (area formativa, socio-culturale, economica) con visite e incontri sul territorio.
In tale contesto ci sono state giornate sul tema della «cooperazione trentina», così come sul «Trentino che non c";è» ovvero sul mondo delle leggende, dei racconti e dei miti che sono «nascosti» (ma ben vivi!) nel territorio e che costituiscono un interessante motivo di attrattiva per la ricerca culturale. A tutto questo si aggiungano, nei tre fine settimana, le visite turistico-culturali al territorio "; ad esempio a castelli e musei, cantine vinicole, incontri con realtà  imprenditoriali e dell";artigianato, escursioni a carattere ambientale.

La risorsa della gioventù
Ai 35 giovani, ospiti presso il Centro di attività  formative di Candirai, l";assessore provinciale all";Emigrazione e alla Solidarietà  internazionale, Iva Berasi, ha rivolto, al loro arrivo, il doveroso saluto. «Voi siete ospiti del Trentino "; ha detto l";assessore "; perché noi vi consideriamo una risorsa. Una risorsa per i Paesi che ospitano voi e le vostre famiglie, ma una risorsa anche per la nostra terra: la vostra gioventù, il vostro entusiasmo, la voglia di conoscere che vi anima, le competenze professionali che avete già  acquisito sono un patrimonio prezioso per allargare i nostri confini e per metterci nelle condizioni di poter abbracciare il mondo intero».
«Nelle prossime settimane girerete per queste valli alla scoperta delle vostre radici identitarie, per acquisire conoscenze e per scambiarvi esperienze e progetti, in modo da fare poi comunità  nei vostri Paesi. Fare comunità , lavorare assieme, cooperare in vista di un bene comune è un valore storico per le nostre zone e per la nostra cultura. È il valore che ha permesso ai vostri avi di ricreare all";estero quello spirito di gruppo che per decenni ha consentito loro di superare difficoltà  e problemi, anche drammatici, soprattutto nei primi tempi. Così come è un grande valore quella dimensione culturale per la quale siete stati scelti a partecipare a questo corso di formazione».
Ad ascoltare l";assessore Iva Berasi, oltre ai 35 giovani corsisti (tra cui medici veterinari, giornalisti, commercianti, ingegneri e architetti) c";erano anche il dirigente provinciale del Servizio emigrazione e solidarietà  internazionale, Francesco Pancheri, quindi Rino Zandonai e Maurizio Tomasi per la Trentini nel Mondo, e Antonella Giordani del Servizio emigrazione della Provincia Autonoma che ha avuto il delicato compito di essere la tutor per tre settimane del consistente gruppo di giovani.
«Questa è la seconda esperienza di un corso per animatori culturali, che ci era stato espressamente richiesto dai giovani al Convegno mondiale di Comano "; aveva ricordato l";assessore. "; Contiamo di ripetere il successo dell";edizione dello scorso anno e di permettervi di ritornare in patria ricchi di idee, di spunti, di nuove conoscenze. Quando tornerete nelle vostre comunità , troverete ad attendervi i Consultori per l";emigrazione che contano sulla vostra collaborazione per far crescere il senso dell";identità  trentina. Queste sono tre settimane importanti perché cercheremo di darvi alcuni strumenti per gestire i progetti culturali, per riversare le vostre conoscenze e quindi per farvi ";moltiplicatori"; di esse. Se vogliamo far sì che il Trentino sia veramente un albero con radici che ramificano in tutto il pianeta, abbiamo bisogno dell";humus del vostro entusiasmo e della vostra passione».
I 35 giovani corsisti hanno così avuto la possibilità  di conoscere le vicende storiche locali "; tra Austria, Italia ed autonomia "; di confrontarsi con i coetanei, di visitare luoghi e monumenti. Ritornati ognuno nella propria comunità  d";appartenenza, sono ora attesi nei Circoli e nelle Famiglie, per portare a compimento i loro progetti di promozione culturale, con l";eredità  viva di un «incontro ravvicinato» con tradizioni ora meno lontane.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017