UBRIACATEVI D’ACQUA

07 Marzo 1999 | di

Chi ha provato le coliche renali, anche solo una volta nella vita, non lo scorderà  più. Si tratta di dolori lancinanti provenienti dal rene destro o sinistro, dovuti al tentativo di espellere eventuali calcoli. Già  ai tempi di Ippocrate, la calcolosi renale era apparsa nei documenti medici. È una malattia assai diffusa che colpisce il 5-10 per cento della popolazione dei paesi industrializzati.

Ma perché i reni, a un certo punto, si mettono a «fabbricare sassi»? Finora una risposta esauriente non si è avuta. Di certo si sa che vari fattori determinano l'insorgenza di tale patologia. Si dà  la colpa alla dieta, allo stile di vita (sedentarietà ), alla natura delle urine, alle condizioni ambientali del tratto urinario, a squilibri ormonali e metabolici che possono ostruire il flusso e dar luogo a ristagno delle urine. In realtà  esistono soggetti «predisposti» alla calcolosi renale. E poi esiste un'altra causa molto più semplice e diretta: si beve poca acqua. Come fanno a funzionare i reni se non si introduce una sufficiente quantità  di liquidi? Di acqua ce ne serve molta, ogni giorno. Quanta? Esattamente quanta ne eliminiamo giornalmente: all'incirca due litri e mezzo.

Chiaramente bisogna tener conto dei liquidi negli alimenti, soprattutto in frutta, verdura, e minestre (un litro e mezzo circa); una piccola parte viene prodotta dall'organismo e il resto occorre completarlo con le bevande.

È giusto bere naturalmente, quando si ha lo stimolo della sete, ma è importante farlo anche quanto non lo si sente, per esempio la mattina a digiuno, negli intervalli tra i pasti e prima di coricarsi. Se ci si sveglia di notte è consigliabile avere pronto sul comodino un bicchiere d'acqua! Quando si beve durante i pasti, però, si allungano i tempi di digestione peggiorando così i disturbi per chi soffre di stomaco. L'acqua impedisce la concentrazione delle urine e, di conseguenza, la composizione dei minerali costituenti i calcoli. Ciò significa che chi è affetto da calcolosi renale deve bere 2-3 litri d'acqua al giorno come regola di vita. Non è facile, ma con un pizzico di buona volontà  anche questa necessità  può diventare una buona abitudine.

I calcoli renali sono di vario tipo e si possono suddividere, in base alla loro composizione, in tre gruppi:
- calcoli organici: calcoli di acido urico, cistina e xantina;
- calcoli alcalini: calcoli di carbonato o fosfato di calcio o magnesio;
- calcoli di ossalato di calcio.

Il 70-80 per cento circa dei calcoli appartengono al terzo gruppo.

Tra le cause sembra che una dieta ricca di calcio e di proteine animali possa favorirne la formazione. Una dieta di tipo mediterraneo, composta soprattutto da cereali, verdura e frutta con piccole aggiunte di latte e derivati e carni, potrebbe essere la soluzione per prevenire la formazione di questo tipo di calcoli.

Attenzione, però! Una dieta povera di calcio non può essere seguita all'infinito: l'organismo potrebbe risentire della carenza di tale minerale. È noto che l'apporto di calcio alimentare è indispensabile per la prevenzione dell'osteoporosi che insorge nel periodo post-menopausa, nelle donne, e negli anziani in genere. Per tale motivo, il paziente deve essere strettamente sorvegliato dal punto di vista medico. È da ricordare, poi, che i comuni antiacidi per lo stomaco contengono sali di calcio, per cui un loro uso eccessivo è sempre sconsigliabile.

Anche se non è stata dimostrata una chiara relazione tra apporto di alimenti ricchi di ossalati e calcoli, conviene conoscerli per cercare di consumarne il meno possibile: asparagi, fagiolini, spinaci, barbabietole, acetosella, fichi, prugne, rabarbaro, lamponi, avena, carne d'agnello, the forte, caffè, cioccolato.

In caso di calcoli di fosfato di calcio, gli alimenti ai quali fare attenzione sono quelli ricchi di fosfato: latte e suoi derivati, uova, animelle, sardine, cereali, crusca, riso integrale, pane integrale, noci, carne in genere. Per calcoli di acido urico è utile una dieta ricca di latte e suoi derivati, frutta, verdura (tranne spinaci, funghi, cavolfiori, legumi secchi, asparagi), pasta, riso e pane. Utilizzare, invece, con parsimonia gli alimenti più ricchi in acido urico: le frattaglie (animelle, rognoni, fegato, cervello, lingua), salsicce di fegato, carne rossa, acciughe, aringhe, selvaggina. I calcoli di cistina sono rari e di solito si producono per un errore congenito del metabolismo. Può essere efficace una dieta povera in proteine e ricca in verdure e frutta.

E adesso che sapete tutto sui calcoli renali, iniziate a curarvi con l'acqua, prima a piccoli sorsi e poi aumentando le dosi. Vedrete che è solo questione di abitudine: più berrete e più i vostri reni vi ringrazieranno!

 

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017