UN DUOMO PER LA VERGINE

Il re normanno Guglielmo II, ispirato in sogno dalla Madonna, trovò un tesoro, e per gratitudine alla madre di Dio fa erigere una cattedrale.
06 Aprile 1997 | di

Palermo

Il duomo di Monreale è dedicato alla Vergine Maria. La 'cattedrale d'oro' - una basilica a croce latina divisa in tre navate da imponenti e snelle colonne marmoree - è considerata unanimemente dagli studiosi della storia dell'arte, come il principale esempio dell'architettura e delle forme decorative arabo-normanne, ed è meta ogni anno di migliaia di visitatori che giungono da ogni parte del mondo per ammirare i magnifici mosaici in oro zecchino che ne decorano maestosamente l'interno.

Il duomo di Monreale fu costruito nel 1174 per volere del re normanno Guglielmo II. La tradizione - confermata, peraltro, da un documento dell'epoca scritto in latino, greco e arabo, tuttora conservato nella Biblioteca della regione Sicilia - racconta che il sovrano normanno, dopo essersi ritirato nel palazzo reale di Palermo, da una partita di caccia, vide in sogno la Madonna che gli indicava un luogo dove il padre, re Guglielmo I, aveva sotterrato un tesoro. Svegliatosi, Guglielmo II si recò immediatamente nel luogo che la Vergine Maria gli aveva indicato in sogno e, trovatovi realmente un forziere pieno d'oro e di oggetti preziosi, decise di esprimere la sua devozione e gratitudine alla madre di Dio facendo innalzare in suo onore un tempio maestoso.

Monsignor Saverio Ferina, un anziano sacerdote che da anni studia la simbologia delle figure e dell'architettura del duomo di Monreale e della loro intima connessione con la teologia bizantina, sottolinea che 'non è dunque casuale il fatto che l'effigie di Maria troneggi proprio sul portale principale della cattedrale. Lei è infatti la 'porta' attraverso la quale Dio ha assunto la natura umana ed è venuto in mezzo a noi; è lei la regina di questo nostro tempio, che guarda al magnifico e gigantesco Cristo Pantocratore incastonato nell'abside'. Ed è proprio a Maria che il re normanno offre in dono il tempio appena realizzato, come viene raffigurato in una delle scene musive del presbiterio.

La possente e massiccia mole della cattedrale normanna non presenta esternamente alcuna decorazione di particolare interesse, fatta eccezione per le tre absidi, caratterizzate da archi intrecciati, colonnine capitellate e intarsi di lava nella pietra calcarea, e per i suoi portali di bronzo, realizzati da Bonanno Pisano nel XII secolo. Ma è al suo interno che il duomo si mostra al visitatore in tutta la sua magnificenza, con la sfolgorante bellezza dei mosaici realizzati da maestranze arabe con tessere auree, che creano una atmosfera di indescrivibile misticismo e di solennità .

La luce del sole che penetra dalla grande finestra posta sulla facciata principale del duomo, inonda letteralmente i ben 6340 metri quadrati di mosaici aurei che rivestono praticamente tutte le pareti della chiesa: una estensione musiva inferiore solo a quella della cattedrale di Santa Sofia a Istanbul e maggiore di quella presente nella basilica di San Marco a Venezia. Nei mosaici, che furono realizzati da maestranze arabe e bizantine, probabilmente coadiuvate anche da maestri veneziani, si ripercorre l'intera storia della salvezza; nei riquadri - in tutto sono 130 - della navata principale, viene illustrato il libro della Genesi, mentre nelle navate laterali del duomo sono rappresentate scene della vita di Gesù; il transetto è, invece, caratterizzato dalle vite degli apostoli Pietro e Paolo, rappresentati, a loro volta, nei due altari laterali.

Sul duomo troneggia la magnifica figura del Cristo Pantocratore, lunga ben 13 metri e 30 centimetri, e alta 9 metri; al di sotto di essa, 'secondo la gerarchia tipica della teologia Bizantina - aggiunge monsignor Ferina - siede la madonna col bambino, affiancata dagli arcangeli e dai quattro evangelisti; sotto di loro, infine, trovano posto i dottori della chiesa. L'intero imponente gruppo musivo è coronato, in alto, dall''etimassia', l'effigie del tempio della santa Trinità , in cui tutto ha inizio e fine'.

L'influenza araba nella decorazione del duomo è evidente soprattutto nel soffitto del presbiterio, realizzato a stalattiti, e nei motivi ornamentali - tessere di marmi policromi misti a tessere d'oro zecchino - presenti nelle parti inferiori delle pareti che non sono ricoperte dai mosaici.

INIZIATIVE PER IL GIUBILEO

Anche il duomo di Monreale si sta preparando a celebrare lo straordinario evento del grande giubileo del 2000. Il cammino verso il Giubileo ha avuto inizio, proprio nello splendido e maestoso scenario della cattedrale, con una solenne concelebrazione eucaristica, presieduta dall'arcivescovo Salvatore Cassisa, alla quale hanno partecipato tutti i sacerdoti dell'arcidiocesi monregalese. Ai presbiteri diocesani e ai religiosi hanno fatto corona, fra le austere colonne della cattedrale normanna, anche i rappresentanti di gruppi, associazioni e movimenti, insieme a numerosissimi fedeli.

Nel corso della celebrazione, che ha solennemente avviato il cammino della chiesa monregalese verso il giubileo, l'arcivescovo ha consegnato a tutti i parroci dell'arcidiocesi una rappresentazione fotografica del Cristo Pantocratore, raffigurato nell'abside del duomo. 'Un gesto simbolico - spiega monsignor Cassisa - che serve per ricordare a tutti noi, ancora una volta, che Cristo Gesù è il salvatore dell'umanità , che tutto converge su di lui, e che tutto da lui riparte per la salvezza; da lui che è la luce del mondo'. L'icona del Cristo Pantocratore è stata esposta in tutte le chiese parrocchiali dell'arcidiocesi, per simboleggiare l'unità  di tutta la chiesa, raccolta intorno alla sua cattedrale, nel cammino verso il giubileo.

Il duomo di Monreale è dunque il principale punto di riferimento per i fedeli monregalesi nel cammino verso il grande evento del giubileo. 'Per questo - spiega monsignor Fortunato Cinà , arciprete e parroco della cattedrale - abbiamo organizzato una serie di incontri di catechesi e di attività  preparatorie al giubileo che avranno luogo, nel tempo che ci separa dal 2000, proprio tra i mosaici aurei della nostra splendida cattedrale. Proprio in duomo - aggiunge il parroco - celebriamo la Via crucis e l'adorazione comunitaria del santissimo Sacramento, e abbiamo già  iniziato nei mesi scorsi una serie di incontri formativi e di conferenze, tenute da teologi, esperti e da componenti del comitato diocesano per il giubileo, sulle tematiche proposte dall'itinerario preparatorio assegnato dal santo padre. Inoltre stiamo dedicando una sempre maggiore attenzione alla catechesi, soprattutto a quella per gli adulti, con degli incontri mirati, che svolgiamo in orari tali da rendere possibile la partecipazione anche a quanti sono impegnati in una attività  lavorativa'.

In preparazione alla Pasqua dell'anno cristologico, nei vicariati dell'arcidiocesi di Monreale sono state celebrate le 'Stazioni quaresimali', cioè degli incontri di preghiera tenutisi nelle chiese dedicate al Santissimo Crocifisso, di Prizzi, Montelepre, Carini e Bisacquino, per concludersi con una solenne concelebrazione nel duomo di Monreale. E il culmine della preparazione di Monreale al grande giubileo verrà  toccato alla fine del mese di maggio, quando verrà  celebrato il Congresso eucaristico diocesano.

Francesco Lucio Bongarrà 

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017