Un grazie immenso da Richmond
Melbourne
Le Suore, Figlie del Divino Zelo, residenti a Melbourne hanno invitato la comunità italiana a partecipare alla ricorrenza del 50° anniversario del loro arrivo in Australia, annunciandola come Festa giubilare. I 50 anni di presenza in Australia sono stati festeggiati con una messa di ringraziamento al Signore per tutte le grazie ricevute nel corso di questi anni. Tutti coloro che hanno avuto a che fare, in un modo o nell’altro, con le Suore, e hanno desiderato partecipare alla loro gioia, sono stati invitati alle manifestazioni giubilari. La spiritualità di queste Suore è stata vissuta e irradiata, giorno dopo giorno, nella comunità e nella parrocchia in cui operano: Sant’Ignazio, nel popolare quartiere di Richmond. Sentire parlare di grazia, di gioia, di giubilo, crea una dimensione nuova nel panorama dei festeggiamenti per gli anniversari. Siamo abituati ai cinquantesimi. Tenendo conto del grande flusso migratorio del decennio 1950-1960, non passa giorno senza che non si abbia notizia di coppie che festeggiano i 50 anni di matrimonio, i 50 anni dall’arrivo in Australia, i 50 anni del primogenito o della fondazione di un club o un’Associazione. Anche le Congregazioni religiose, rispondendo all’appello della diocesi, hanno inviato in quegli anni sacerdoti e suore per l’assistenza ai nuovi arrivati. Ecco quindi che anche per loro sono giunti gli anni del giubileo.
Nel 1959 le prime Suore Figlie del Divino Zelo, fedeli alla loro vocazione e al carisma del fondatore, Sant’Annibale Maria di Francia (Messina 1851-1927) e in spirito di obbedienza ai Superiori, lasciarono l’Italia, loro patria. Erano state invitate dall’allora cappellano della comunità di Richmond: il gesuita padre Nicola Tornese. Certamente, come tutti gli immigrati, hanno avvertito dolore e nostalgia per quanto lasciavano. Erano coscienti, ma senza sgomento, degli ostacoli che avrebbero incontrato specialmente a causa della lingua che non conoscevano, e che è strumento primario di comunicazione e di evangelizzazione. Ma la loro grande fiducia in Dio, le ha rese forti e confidenti.
Storia di una missione
Era il 25 febbraio 1959 quando arrivarono a Melbourne. Il tempo di prendere confidenza con l’ambiente e le persone direttamente coinvolte nella pastorale della parrocchia, e già il 3 marzo si misero all’opera, aprendo un asilo per i bambini degli emigrati italiani. Un mese dopo cominciarono ad accogliere bambini orfani e bisognosi, e a insegnare l’italiano ai figli dei connazionali emigrati.
Certamente, la Scuola Materna e l’Orfanotrofio richiedevano, da parte delle suore, enormi sacrifici, dedizione e un grande amore per portare avanti questo apostolato, anche perchè erano sprovviste di tutto. Ma gli aiuti non si fecero aspettare, e molte persone generose, anche tra le autorità di allora, con il loro contributo permisero alle Suore di continuare il loro apostolato. Mano a mano che l’opera si andava affermando, il numero dei bambini, specialmente dell’orfanotrofio, cresceva e richiedeva più personale. Inoltre la presenza delle Suore veniva richiesta in altri posti. Così i Superiori dall’Italia, vedendone il bisogno, mandarono altre suore giovani. Nel 1969 le suore si stabilirono anche a Shepparton, sempre nello Stato del Victoria, aprendo una Scuola Materna e collaborando nella Parrocchia di St. Mel’s con i padri Scalabriniani, per la missione tra gli italiani che si estendeva a tutta la diocesi di Sundhurst. L’apostolato parrocchiale venne svolto per vent’anni. Anche l’orfanotrofio, nel 1980. in seguito alla legislazione governativa del tempo, veniva chiuso.
Nello stesso anno, dopo la ristrutturazione dei locali, le Suore di Richmond aprivano un Ostello per Studentesse Universitarie. Nel 2001, questa istituzione viene chiamata «Madre Nazarena Student House» per onorare la prima Suora Figlia del Divino Zelo, grande figura di sorella, madre e fedele cooperatrice del Santo fondatore Annibale Maria Di Francia. È stata avviata la causa di beatificazione di Madre Nazarena, e l’auspicio è che quanto prima venga elevata agli onori degli altari. L’apostolato si è esteso anche nel New South Wales a partire dal 1999, presso la parrocchia di Our Lady of Dolours, e dal 15 maggio 2005 a Newport, al servizio di due parrocchie della diocesi di Broken Bay.
Esultanza e commozione: con questi sentimenti le Suore Figlie del Divino Zelo hanno festeggiato in Australia e nel mondo dove sono presenti (in Italia, Spagna, Albania, Stati Uniti, Brasile, Bolivia, Messico, Rwanda e Camerun, Filippine, Corea, India e Indonesia) la proclamazione a «santo», da parte di Giovanni Paolo II, del loro fondatore: padre Annibale Maria di Francia. Era il 16 maggio 2004.
Grande folla per la Festa giubilare
La piccola comunità delle Suore Figlie del Divino Zelo di Richmond, formata da suor Licia, Floriana e Tina, ha vissuto giorni di festa in occasione delle celebrazioni del 50° anniversario della presenza a Melbourne. In pochi giorni la loro casa è divenuta un centro cosmopolita, con l’arrivo di 5 consorelle dalle Filippine; seguite il giorno 25 febbraio da altre 6 dall’Italia: suor Teresa Loviglio, vicaria generale, Sineide consigliera generale e responsabile del settore missionario, e quattro sorelle che hanno lavorato a lungo in Australia: Dolores Barletta (1963-1977), Laura Bilato (1971-2000), Isabel Franco (1971-1994) e Felicia Larocca (1978-1990). Ricordando di aver contribuito alla crescita della comunità di Richmond e di Shepparton, queste suore hanno gioito insieme per i meravigliosi momenti di comunione ascoltando le varie esperienze vissute nel passato. Ad esse si sono uniti, nei giorni seguenti, tre confratelli Rogazionisti: padre Giorgio Nalin, superiore generale; padre Fortunato Siciliano e padre Gabriele Flores, che hanno voluto onorare, con la loro presenza, la comunità di Richmond in questa bellissima occasione della festa giubilare. I padri Rogazionisti sono la seconda Congregazione fondata da padre Annibale Maria di Francia, e il nome deriva dal verbo «rogare» cioè «pregare», alla base di un apostolato ispirato direttamente al messaggio evangelico: «Pregate il Signore affinché mandi operai nella sua messe».
Nel giorno del Celebration Day, la chiesa era gremita di persone, liete di condividere questo momento. Il coro filippino e quello parrocchiale hanno allietato la liturgia con i loro canti. I celebranti erano il vescovo Cristoforo Prowse, e diciotto sacerdoti tra cui i tre confratelli Rogazionisti. La celebrazione continuava nel salone della parrocchia con la cena e la presentazione di un Cd con la fotostoria di ben 50 anni di cammino. Canti, danze e brevi interventi degli ospiti completavano la serata.
Nei giorni seguenti la festa continuava, ma con un approccio anche di carattere turistico, conoscendo la bellezza dell’Australia i cui paesaggi sconfinati sono un richiamo alle meraviglie del creato, sono un invito alla lode e alla preghiera. Le suore si sono recate a Shepparton, una delle loro più care e attive missioni, accolte da amici. A Kyabram, nel cuore di un’Australia ancora pionieristica hanno visitato lo zoo e visto da vicino canguri e koala. Non poteva mancare, nel loro programma, la città di Sydney con la spettacolare baia e l’Opera House. Un altro giro turistico le ha portate a Geelong e dintorni.
Dopo i festeggiamenti, le suore sono rientrate nelle loro sedi: Filippine, Italia e Spagna. Hanno lasciato un vuoto, ma anche una soddisfazione immensa nell’animo della piccola comunità di Richmond; la soddisfazione di sapere e sentire che la vicinanza è un bene prezioso, non misurabile in chilometri. È un dono dello Spirito, del quale si può gioire al di là del tempo e dello spazio.
L’esempio di Marta e Maria, secondo il loro santo fondatore, esprime la vocazione delle Figlie del Divino Zelo: operose nella preghiera e oranti nell’attività apostolica. Infatti si impegnano nel servizio pastorale delle parrocchie, nei centri giovanili di orientamento vocazionale, nelle case di esercizio spirituale, nelle opere varie di promozione umana e cristiana. Come altre congregazioni di suore: sono tante, infatti, le famiglie religiose con simili obiettivi. Una varietà che è ricchezza per la Chiesa, come le tante stelle di una costellazione, ognuna con propri spazi, luminosità e armonia formano la bellezza dell’universo.