Un mondo senza Dio non ha futuro

Ci sono principi morali legati ai valori della persona e ai diritti umani che nessuna legislazione può annullare né manipolare. Il richiamo della Chiesa all’Europa.
15 Settembre 2004 | di

Il dibattito su temi e problemi che toccano i principi morali fondanti la vita democratica e civile dei popoli è stato recentemente vivacizzato da eventi che hanno scosso l";opinione pubblica. Le legislazioni di alcuni Paesi d";Europa e del mondo hanno messo in crisi il modello della famiglia, considerandola un";istituzione che comprende anche le coppie di fatto. Sul traffico di esseri umani, e di donne in particolare, l";agenzia Fides del dicastero della Congregazione vaticana per l";Evangelizzazione dei popoli, ha pubblicato un dossier che testimonia come la prostituzione sia oggi la terza attività  illegale più redditizia al mondo, dopo il commercio d";armi e di droga. E i guadagni che si avvicinano ai 12 miliardi di dollari all";anno, sono a beneficio di multinazionali che operano con «un";impunità  quasi assoluta e in molti casi con sanzioni molto meno severe di quelle stabilite per il traffico di droga». Non è stato ancora calcolato il numero di minori coinvolti nella rete della prostituzione, né quanti neonati siano stati vittime di un traffico illegale che coinvolge donne ancora incinte.
Nei mesi scorsi, i mass media riportavano anche la decisione del governo britannico di varare nuove norme in materia di contraccezione, aborto e sesso sicuro. Per l";aborto, il Ministero della Sanità  concede ai medici di assistere anche le giovani sotto i 16 anni mantenendo con loro un rapporto di confidenzialità  , senza cioè che i genitori lo sappiano. Escludendole dal rapporto con i loro primi educatori, sperano di aiutare queste ragazze in difficoltà !
Quale futuro avrà  la società ? si chiedono sociologi e pensatori di religiosi e culture diverse. C";è in tutti la necessità  di ridefinire la nostra identità ; di riflettere sui principi morali fondamentali che siano punti di riferimento del nostro agire. Anche riguardo alle sperimentazioni che la medicina sta effettuando sulla clonazione, sulla conservazione dei feti umani allo scopo della donazione di organi e sulle ricerche nell";ambito della manipolazione genetica, ci sono rischi e minacce che intaccano il mistero della vita fin dal suo concepimento. Il Comitato Bioetico Britannico ha recentemente approvato la richiesta di alcuni scienziati dell";Università  di Newcastle di ricavare dagli embrioni clonati, le cellule staminali necessarie per curare una serie di malattie. Una decisione inaccettabile per la morale cattolica che in alternativa a procedure che implicano la manipolazione e la distruzione di embrioni umani, sostiene che vadano privilegiate «altre vie d";intervento terapeutico che non comportano né la clonazione, né il prelievo di cellule embrionali, bastando a tale scopo l";utilizzazione di cellule staminali prelevabili in organismi adulti». È un";affermazione fatta da Giovanni Paolo II ai membri del Congresso internazionale della Società  dei trapianti celebrato nel 2000, e ribadita nel messaggio inviato al recente Meeting di Rimini in cui definisce la clonazione umana una «violenza» operata dagli scienziati, appropriandosi «senza limiti di sorta» di valori intangibili come il vero e il giusto: «si finisce così per pretendere che ciò che è tecnicamente possibile sia di per sé anche eticamente buono».
Constatando i violenti sconvolgimenti del nostro tempo che stanno intaccando l";identità  e il futuro dell";Europa, il cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, nella conferenza tenuta lo scorso 13 maggio presso la Biblioteca del Senato Italiano, poneva ai parlamentari italiani un forte interrogativo: «Cos";è la nostra cultura, che è ancora rimasta? La cultura europea è forse la civiltà  della tecnica e del commercio diffusa vittoriosamente per il mondo intero? L";Europa, proprio in quest";ora del suo massimo successo, sembra diventata vuota dall";interno, paralizzata in un certo qual senso da una crisi del suo sistema circolatorio, una crisi che mette a rischio la sua vita, affidata per così dire a trapianti, che poi però non possono che eliminare la sua identità . A questo interiore venir meno delle forze spirituali portanti, corrisponde il fatto che anche etnicamente l";Europa appare sulla via del congedo. C";è una strana mancanza di voglia del futuro».
Come recuperare la nostra identità  cristiana con i suoi principi morali e spirituali fondanti? Molti cristiani li colgono come un ostacolo alla loro libertà , un insieme di leggi restrittive e non un messaggio donato per orientare la vita. Se, però, non si vive un rapporto personale con Cristo, difficilmente si accetta il suo insegnamento; i suoi principi fondanti sono una domanda di senso sulla nostra vita, su ogni libera scelta fatta negli ambiti della famiglia, del matrimonio, della sessualità ; ma anche in quelli dell";economia, della scienza, della tecnica e della politica. Una visione, questa, che ci fa riscoprire i valori dell";umanesimo cristiano e ci offre la possibilità  di vivere nell";attuale società  pluralista senza rinnegare i valori che ci sono propri. Consapevoli, come ha sottolineato il cardinale Ratzinger, che «un mondo senza Dio non ha futuro».

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017