Un plaid in cento pezzi

Chi ha detto che il cotone sia l’unico materiale adatto al patchwork? Ecco come utilizzare la stoffa di vecchi cappotti, pantaloni, gonne e – perché no? – campionari di ditte di tessuti, reinventando la coperta della nonna.
11 Novembre 1997 | di

Contrariamente a quello che si pensa, il patchwork non sempre viene realizzato con stoffe di cotone. Anzi, utilizzando tessuti apparentemente poco attraenti e insoliti, si possono ottenere risultati ed effetti straordinari. Ritagli di velluto, di tweed, pided-de-poule o principe di Galles, tessuti diversi nella trama e nella tessitura che tradizionalmente fanno parte del guardaroba maschile, possono diventare la materia prima per confezionare una calda e originale coperta.

Vecchi cappotti, pantaloni, gonne scozzesi, ma anche i campionari delle ditte di tessuti e abbigliamento sono adatti allo scopo. Il materiale è facile da lavorare e cucire a macchina, basteranno dunque poche ore per ottenere un risultato gradevole che richiama la grazia rustica dei vecchi tessuti di campagna.

· Dai vari tessuti tagliate dei quadrati di centimetri 20 x 20 circa, di lato.

· Prima di iniziare a comporre la coperta è utile accostare i vari ritagli di stoffa su una superficie piana per valutare la tavolozza di colore e l'effetto d'insieme.

· Cucite i singoli pezzi di stoffa unendoli fra loro, e formate delle strisce componendo dieci righe di dieci unità  ciascuna.

· Nel cucire insieme le strisce, fate attenzione a far combaciare le linee delle cuciture. Dopo aver ottenuto un'unica grande superficie, aprite sul rovescio le cuciture con il ferro da stiro ben caldo. Stirate accuratamente e con forza, a vapore, la parte dritta e quella rovescia per ridurne il volume e per evitare che le cuciture siano visibili creando delle scanalature.

· Tagliate la fodera delle stesse dimensioni della coperta e cucitela su quest'ultima con lunghi punti a zig zag.

· Rifinite il plaid con un bordo ripiegato attorno al perimetro alto 10 centimetri per parte. Anche il bordo può essere realizzato assemblando tessuti diversi. Tenete presente che l'idea di un bordo variopinto realizzato con ritagli di tessuti può essere utilizzato anche per ravvivare una coperta di lana in tinta unita dall'aria anonima.

· Se avete eseguito le cuciture in maniera poco esatta, i quadrati non saranno allineati e i punti di incrocio non risulteranno coincidenti. Questo succede facilmente soprattutto se si tratta di un''opera prima'.

Ovviate a eventuali imperfezioni con un escamotage: attaccate delle nappine, dei bottoni o eseguite dei piccoli nodi con l'ago da ricamo sovrapponendo le decorazioni ai punti di incontro. È il modo migliore per nascondere eventuali errori.

   
   

 

   
Materiali
Ritagli di diversi tessuti di lana, tessuto di cotone o lino per la fodera, filo per cucire n. 50 marrone o nero, forbici, aghi.
   
   

 

   
L'architetto consiglia / di Valentina Giacon

Vibrazioni cromatiche      
L a bellezza di un ambiente non deve realizzarsi esclusivamente attraverso l'arredamento; anche uno spazio vuoto può avere un suo fascino se le superfici che lo delimitano riescono a creare effetti piacevoli. Realizzare 'effetti speciali' può essere un'operazione semplice e poco costosa che richiede un briciolo di fantasia e sensibilità  per riuscire a cogliere le potenzialità  delle pareti da trattare. Ecco alcune idee da realizzare da soli.

· Togliere la vecchia carta da parati può riservare piacevoli sorprese: sulla parete sono venuti a galla i vari strati di colore dati nel corso degli anni, disegnando una sorta di affresco su cui la luce crea interessanti vibrazioni (fig. 1).     

· Se l'intonaco comincia a presentare fessurazioni e distacchi, vi consigliamo di raschiare la parete eliminando a più riprese solo le parti che si tolgono senza esercitare una forte pressione. La superficie irregolare che ne risulterà  è un'ottima base per dipingere. Una volta scelto il colore, utilizzatelo in due tonalità  quello più chiaro si stende come base omogenea su cui si applica successivamente la tonalità  più scura in modo irregolare con un panno o una spugna (fig. 2). L'effetto 'nuvola' è più facile da realizzare sui muri vecchi con rappezzi e irregolarità  ma la medesima tecnica dà  buoni risultati anche su pareti nuove clettate a gesso o finite a malta fine.

· Un intervento di risanamento delle murature umide al piano terra di un'abitazione ha       portato a una soluzione originale. Una volta eliminato l'intonaco per eseguire il trattamento deumidificante, la muratura in vecchi mattoni pieni è apparsa così affascinante che si è deciso di lasciarla a vista dopo un'accurata pulitura e spazzolatura. In questo modo si è risolto anche il problema delle efflorescenze che determinavano continui distacchi dello strato di finitura. Al piano superiore l'idea è stata ripresa, ma la parete liberata dall'intonaco è stata tinteggiata con una mano di colore bianco che permette di leggere la tramatura dei mattoni (fig. 3-4).

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017