Una basilica di spighe
Una riproduzione artistica incredibilmente fedele ha meravigliato i molti pellegrini che l'ultimo weekend di settembre sono passati per Padova. Abbiamo intervistato Aurelio Mancinelli, 66 anni, di Candia, in provincia di Ancona, per farci raccontare di questa iniziativa molto originale.
Msa. Che origine ha quest'idea di riprodurre chiese e basiliche con paglia e spighe di grano?
Mancinelli. È una tradizione che dura da oltre 140 anni. I nostri antenati offrivano i covoni per la decima del grano alla parrocchia. Un po' per volta si consolidò l'uso di decorare i covoni intrecciando gli steli di grano, al punto da sviluppare questa forma d'arte popolare.
Da quanti anni costruite queste riproduzioni?
Da undici anni. Il primo anno siamo partiti rappresentando la chiesa del nostro paese. Poi abbiamo costruito il duomo di Milano e la basilica di Assisi. Quest'anno abbiamo scelto la basilica di Padova. Siamo venuti più volte qui a Padova per osservare i vari particolari della facciata, delle cupole, dei campanili. La basilica ha un'architettura così ricca...
In quanti lavorate di solito?
Siamo una quindicina di persone. Quelli più giovani hanno oltre sessant'anni. Certo, è un lavoro per pensionati.
Quanto impiegate per riprodurre una basilica?
Quattro mesi circa, lavorando da mattina a pomeriggio. Siamo partiti ad aprile, usando il grano di stagione. Prima allestiamo il carrello, con cui trasporteremo l'opera. Poi la struttura di supporto in metallo. Questa viene rivestita di legno con tutti i particolari, che vengono ricoperti, a loro volta, con paglia, spighe e chicchi, fissati con la colla. Tutto lavoro fatto a mano!
Una volta esposta la nostra basilica vicino al monumento originale, la portiamo presso una comunità parrocchiale di Nerviano, in provincia di Milano. Un gruppo di volontari la fa girare per paesi e parrocchie fino al marzo dell'anno successivo, per raccogliere fondi caritativi.
Com'è per voi lavorare insieme per quattro mesi?
Una passione anzitutto, la volontà e il piacere di stare insieme, in amicizia, per mantenere la nostra cultura e tradizione. Il momento più bello è vedere l'emozione delle persone, quando ammirano le nostre opere. È bello condividere questa bellezza costruita. Ad Assisi è stato particolarmente significativo. C'era gente da tutto il mondo che si fermava e chiedeva informazioni sulla nostra tradizione.
Avete già il progetto per il prossimo anno?
Non ancora. Dobbiamo riunirci per pensarci. Di solito decidiamo a marzo. Abbiamo anche bisogno di rincalzi freschi, date le nostre età ...
Qui a Padova avete avuto soddisfazione?
Moltissima, come ad Assisi. In qualsiasi paese tu vada con opere come questa, la soddisfazione segue naturale. È una meraviglia per gli stranieri vedere lavori di artigianato così... unici.
La parte più difficile?
Beh, tutto è difficile, niente è difficile... Quando decidiamo di fare una cosa, la portiamo fino in fondo. Le difficoltà esistono per essere affrontate e superate, come nella vita del resto. Certo, ci vuole più tempo, più pazienza, più buona volontà . Però alla fine si fa tutto e i risultati sono proprio come ce li aspettavamo.
Appuntamenti in Basilica. Preghiamo per tutti i defunti
2 novembre: alle ore 11,00 si celebra la tradizionale messa in basilica a suffragio di tutti i defunti della Famiglia Antoniana. Chi lo desidera, può mandare i nomi dei propri cari defunti. Saranno deposti ai piedi dell'altare maggiore durante la celebrazione della messa. La giornata del 2 novembre è anche l'occasione per pregare per tutte le persone in lutto, ancora sofferenti per aver perso qualcuno dei propri cari. Ricordiamo, inoltre, tutti i defunti per i quali più nessuno prega. Tra i morti di questo 2005, ricordiamo, in modo particolare, tutte le vittime del terrorismo, del lavoro, delle ingiustizie sociali.