Per una politica delle sinergie
L";iniziativa della Giunta della Regione del Veneto d";insediare la nuova Consulta dei Veneti nel mondo a Bento Gonà§alves, caratteristica città del Rio Grande do Sul, ha assunto il significato di una solenne partecipazione alle celebrazioni promosse nel 2005 dai Comitati italo-brasiliani, a ricordo del 130° anniversario dell";emigrazione italiana e veneta in Brasile. La Consulta è stata anche un momento di confronto e di verifica tra il Veneto che vive nella penisola e il Veneto che vive nei cinque continenti. Con l";architetto Oscar De Bona, assessore ai Flussi migratori della Regione del Veneto, e il dirigente Egidio Pistore, hanno partecipato ai lavori del «parlamentino dei veneti nel mondo» il consigliere regionale Guido Trento, i presidenti delle Province di Belluno e di Rovigo, Sergio Reolon e Federico Saccarin, l";assessore della Provincia di Treviso Paolo Speranzon, dieci sindaci del Veneto. E, inoltre, rappresentanti di Università , Camere di Commercio, enti economici, sindacali e delle associazioni che con i corregionali residenti all";estero hanno un rapporto privilegiato. I lavori della Consulta si sono svolti nei giorni 20 e 21 novembre a Bento Gonà§alves, e sono proseguiti, nella giornata del 22, all";Università di Caxias do Sul con una celebrazione e una tavola rotonda a cui hanno partecipato il governatore dello Stato del Rio Grande do Sul, Germano Rigotto; il sindaco della città , José Ivo Sartori; il console d";Italia a Porto Alegre, Mario Panaro. Tra i relatori della tavola rotonda, coordinata da Gianluca Versace, il professor Ulderico Bernardi dell";Università di Venezia; la professoressa Cleodes Maria Piazza, dell";Università di Caxias; Tarcisio Michelon, presidente del Progetto turistico-culturale Caminhos de Pedra; Nico Cunial, imprenditore veneto; Ugo Ottavian e Romano Volpato dell";Associazione famiglie rurali Sinistra Piave; i due giovani italo-brasiliani Denise Moschetta e Gianni Boscolo. Il tutto si è svolto in un clima d";accoglienza e di calore oltremodo coinvolgente, arricchito da numerosi contatti con gli abitanti d";origine italiana di Bento Gonà§alves, di Caxias do Sul, di Sà£o Pedro, Ana Rech e dei villaggi lungo i Caminhos de Pedra. Si è venuti a contatto con una realtà , forse unica nel pianeta, in cui è emerso il positivo processo d";integrazione di una popolazione che vive la sua identità nella memoria dell";epopea dei padri, con fedeltà ai valori della religiosità , al patrimonio culturale e alla loro lingua: il talian, divenuta "; come si è espresso Paulo Massolini "; «la loro maniera d";essere».
L";assessore De Bona, nell";introdurre i lavori, dopo aver ringraziato la «Padovani nel Mondo» e l";«Anea» per l";impegno organizzativo della Consulta, ha espresso soddisfazione per averla convocata in Brasile, allargata ai rappresentanti di diversi enti allo scopo di promuovere sinergie e cooperazioni a favore dei corregionali all";estero. Nel Rio Grande do Sul, la forte presenza di discendenti dei veneti ha contribuito a rendere questo Stato uno dei più avanzati sul piano economico e sociale. E perciò «è un grave errore investire per proporre all";estero i nostri prodotti e la nostra tecnologia ignorando o trascurando che in ogni Paese ci sono responsabili istituzionali, proprietari di aziende, rettori universitari, uomini di chiesa, professionisti che hanno origini venete e che con il Veneto e l";Italia si sentono in particolare sintonia».
Le proposte di consultori e delegati
Dopo l";elezione di Giorgio Seghetto, del direttivo della Federazione delle Associazioni Venete dell";Ontario, a vicepresidente della Consulta, molti sono stati gli interventi dei partecipanti. Luciano Alban, presidente del Comites di Zurigo ha rivolto l";attenzione al problema emergente dell";insegnamento dell";italiano all";estero che richiede il coinvolgimento dei politici e delle istituzioni. Gianni Boscolo, del direttivo della Gioventù Veneta di San Paolo, si è fatto portavoce delle nuove generazioni che, nate all";estero, hanno aspirazioni e caratteristiche diverse dagli italiani della prima generazione. «Come si può trasferire loro diritti di partecipazione politica e di cittadinanza?» ha chiesto, mettendo in evidenza il vuoto d";informazione da parte delle istituzioni italiane. Leopoldo Marcolongo, sindaco di San Giorgio in Bosco, in provincia di Padova, dopo aver constatato la necessità di una più attenta revisione dell";Aire, l";Anagrafe degli italiani residenti all";estero, ha presentato le iniziative del suo comune, come l";apertura di un museo e l";ospitalità di mostre per allargare la conoscenza del fenomeno migratorio. Natalina Berto, responsabile dell";Inas a San Paolo, ha denunciato i tagli alle pensioni e la riduzione degli aiuti sociali, come segni della poca conoscenza, da parte dell";Italia, della condizione sociale in cui vivono tanti connazionali. Sono inoltre necessari interscambi, maggiore informazione e formazione per le nuove generazioni. Un tema, questo, su cui si sono soffermati Riccardo Cavallin, della Federazione dei Veneti del Venezuela; il vicepresidente Giorgio Beghetto, Giuseppe Fin e Luisa Fusaro , segretaria della Padovani nel mondo-Argentina. «Se con i nostri progetti non promuoviamo cultura, la partecipazione dei giovani diminuirà !», ha affermato Beghetto. Fin, della Federazione Veneta del New South Wales-Sydney, ha proposto l";iniziativa di un corso di 40-50 ore per far conoscere ai giovani oriundi la storia del Veneto mentre Luisa Fusaro ha ricordato come i giovani che hanno partecipato a stage in Italia, una volta ritornati in Argentina, si sono inseriti nelle associazioni.
Una rinnovata richiesta del riconoscimento dei veneti residenti all";estero nel nuovo Statuto Regionale, con l";inserimento del loro diritto di voto attivo e passivo nelle elezioni regionali e un";adeguata rappresentanza nel Consiglio Regionale, è stata presentata da Luciano Lodi, presidente del Caves";Svizzera, e dal professor Gioachino Bratti, presidente della Bellunesi nel mondo. Una richiesta, questa, approvata nell";Ordine del giorno della Consulta. Lodi e Bratti hanno osservato come la presenza di un solo rappresentante delle associazioni venete del continente europeo nella Consulta, sia inadeguata. Sarebbe inoltre opportuno costituire nei Paesi europei alcune Federazioni, sul modello del Caves. Per loro e per il professor Gianpaolo Romanato , la Consulta potrebbe divenire un organo permanente, spazio di interpellanza tra membri-associazioni-Regione, e non occasione di sporadici incontri. Il professor Romanato ha suggerito una serie di convegni per colmare la non conoscenza dell";epopea migratoria da parte degli italiani e la necessità di maggiori rapporti tra università italiane e quelle dei Paesi d";adozione allo scopo di far conoscere scrittori e ricercatori d";origine italiana. Aldo Lorigiola, presidente dell";Anea, si è soffermato sulla scarsa conoscenza dell";epopea migratoria in Italia e sull";interesse che sta suscitando una mostra itinerante, promossa dalla Regione e dall";Anea, sull";emigrazione italiana e veneta nel mondo già richiesta da 27 comuni veneti. Piergiorgio Cappellotto, della Federazione delle Associazioni Venete del Victoria, in Australia, ha proposto invece un centro organizzativo che gestisca tutto ciò che il Veneto può offrire all";Australia, mentre Jean Pierre Velo, presidente del Circolo Padovano di Curitiba, ha suggerito di «non dimenticare gli italiani anziani, che non hanno la possibilità economica di visitare il Veneto». All";appello di Pierre Velo è seguito invece il «grazie» di Bruna Saccardo Spinelli, presidente della Federazione delle Associazioni Venete di San Paolo, per aver avuto l";approvazione di un viaggio di anziani nel Veneto. Saccardo Spinelli ha anche informato sulla riuscita dei corsi di lingua italiana e sulla gestione delle piccole imprese. Riccardo Masini, a nome dell'Utrim e della ATM, ha espresso l'auspicio che le regini e le associazioni italiane riscoprano il Brasile per le sue prospettive umane ed economiche. Marina Verlato, membro del direttivo della «Vicentini», e Valentina Montesarchio hanno infine presentato alcune iniziative dell";Unioncamere del Veneto. I programmi europei, le iniziative come gli «Eurosportelli» dell";Unioncamere "; collegati a Università , Camere di Commercio, Fiere internazionali ";, possono essere un valido supporto alle realtà venete all";estero. È una novità che stimola le associazioni a mettersi in rete, con sistemi d";informazione innovativi.
Una grande rete veneta
Non è stato facile per l";assessore De Bona rispondere agli interventi presentati nei due giorni di lavoro della Consulta. La sua relazione conclusiva è partita proprio dagli interventi dei rappresentanti dell";Unioncamere: dalla necessità cioè di mettersi in rete, di fare sistema, per coinvolgere Camere di Commercio, Fondazioni ed altri enti in un momento politico in cui, per il budget 2006, si prevede una diminuzione di risorse. «Dovremo scegliere, in accordo con il Comitato delle Associazioni, alcuni progetti di grande rilevanza "; ha sottolineato De Bona ";. Trovare cooperazioni e nuove sinergie anche attraverso i gemellaggi dei comuni veneti con le nostre comunità all";estero». Egli condivide che nella Consulta ci sia una maggiore rappresentanza dei veneti residenti nei Paesi europei e ha accolto favorevolmente la domanda che la prossima Conferenza d";area si svolga in Svizzera, su tematiche europee. Riguardo all";impegno del suo assessorato per le nuove generazioni, rispondendo agli interventi di Andrea Boschiero e Luciano Sacchet , è favorevole alla continuazione di corsi «in loco», come quelli attuati a Montevideo o a San Paolo, e alla frequenza di stage in Italia, a condizione, però, che questi giovani siano poi attivamente inseriti nelle associazioni. Sul programma 2006, che attende l";approvazione da parte della Giunta regionale, l";assessore ha esposto la volontà di proseguire l";attività degli sportelli informativi per l";inserimento lavorativo nel territorio regionale; il corso di perfezionamento nella lingua italiana realizzato, tramite internet, dalla sede centrale della Trevisani nel mondo; la destinazione di contributi a sostegno di alcuni strumenti d";informazione e per l";organizzazione di iniziative culturali, sociali, stage o programmi informativi per giovani attivi nelle associazioni venete. Sono infine previsti degli interventi economici a favore di soggiorni nel Veneto di corregionali anziani, e un sostegno alle spese di rientro, di prima sistemazione, per l";acquisto sul territorio regionale della prima abitazione e per la ristrutturazione del loro unico alloggio di proprietà .