Una scuola vuol dire futuro

È stata costruita, con la generosità dei nostri lettori, per i bambini di Chinnathottipalayam, India del sud. Con un’istruzione adeguata, ora potranno sperare in un domani migliore. La riconoscenza dei genitori.
06 Settembre 2002 | di

«Inostri bambini avevano bisogno di una scuola. Sant`€™Antonio, l`€™amico dei poveri, li ha aiutati. Insieme a me, l`€™intera comunità  di Chinnathottipalayam ringrazia il Santo e voi tutti che continuate la sua missione, per quanto avete fatto per noi». Così scriveva monsignor Jacob Manathodath, vescovo della diocesi di Palakkad (Kerala, India), in una lettera indirizzata a padre Luciano Massarotto, responsabile della Caritas antoniana, che aveva accettato di finanziare la costruzione di una scuola. Costo dell`€™operazione 120 milioni in lire.

Chinnathottipalayam è un villaggio nel distretto civile di Coimbatore, stato di Tamilnadu, nell`€™India del sud. «Nel 1990 `€“ informa padre Wilson Plackal, nostro referente per il progetto `€“ la nostra diocesi ha aperto a Chinnathottipalayam una missione. Qui vive una piccola comunità  di ferventi cattolici molto attiva nella missione. Insieme ad alcune religiose visitiamo i villaggi circostanti per un lavoro socio-caritativo. I cristiani sono una minoranza, ma siamo accolti benevolmente perché la gente apprezza molto il nostro lavoro».

Il distretto di Coimbatore conta 3 milioni e seicento mila abitanti, l`€™80 per cento dei quali vive nei villaggi. La maggioranza è povera. L`€™agricoltura è l`€™unica fonte di sostentamento. Ma anche questa attività  rende poco a causa delle scarsissime piogge. Si coltivano principalmente mais e arachidi e, nelle zone più umide, anche noci di cocco, banane e riso. Ma l`€™agricoltura offre soltanto un lavoro stagionale e non riesce a risolvere il problema della povertà .

 

Povertà  e analfabetismo

In questo contesto di grande povertà  è difficile garantire un`€™istruzione ai bambini. La maggioranza delle persone è analfabeta e molti villaggi non hanno la scuola primaria. Fino a poco tempo fa i bambini erano considerati forza lavoro, in grado di portare a casa qualche soldo per il sostentamento della famiglia. Ma le cose stanno cambiando. Molti genitori si rendono conto che senza un`€™istruzione e preparazione professionale, per i loro bambini sarà  dura trovare un lavoro e uscire dalla povertà .

«La gente `€“ spiega padre Plackal `€“ è sempre più consapevole della necessità  di saper leggere e scrivere. Inoltre, è stato avviato un seppur minimo processo di industrializzazione. Questo `€“ continua il religioso `€“ ha creato la convinzione che è sempre più importante un`€™istruzione di base».

Il governo non è in grado di garantire l`€™istruzione per tutti con un numero sufficiente di scuole. Per questo enti privati cooperano con il governo.

La diocesi di Palakkad ha fatto propria questa emergente esigenza della comunità  e si è messa subito in moto per costruire una scuola secondaria: dieci anni di studio conclusi con un esame di stato. Superata la prova, gli alunni vengono ammessi alle scuole tecniche per le diverse specializzazioni professionali.

La richiesta di aiuto alla Caritas antoniana l`€™aveva fatta direttamente, qualche anno fa, lo stesso monsignor Manathodath, in Italia per l`€™incontro, a Roma, di tutti i vescovi dell`€™Asia con Giovanni Paolo II. Avanzando la richiesta a padre Luciano, il vescovo esprimeva il desiderio di realizzare, in vista del Giubileo del Duemila, un segno concreto del grande evento cristiano, e cioè una scuola per i bambini poveri di Chinnathottipalayam.

 

L`€™intervento della Caritas antoniana

La diocesi, che aveva acquistato del terreno per questo sogno, non aveva i soldi per concretizzarlo. La Caritas antoniana, accogliendo l`€™appello di monsignor Manathodath, ha reso possibile quel sogno che ha preso via via forma di una importantissima scuola (10 aule, una sala professori e un ufficio), che dopo due anni di lavoro, l`€™11 marzo del 2000 è stata inaugurata. Ve ne parliamo solo ora, perché è materialmente impossibile rendere conto in modo ampio di tutto quello che la Caritas antoniana, grazie al sempre generoso contributo degli amici e devoti del Santo e lettori della nostra rivista, riesce a realizzare. Ma è ancora vivo il ricordo di quella giornata in chi di recente ce l`€™ha raccontata. Erano presenti `€“ ci ha detto `€“ i ragazzi ai quali la scuola era destinata, con le loro famiglie. Inauguradola, monsignor Monathodath ha ricordato con riconoscente commozione chi l`€™ha resa possibile, in primo luogo la Caritas antoniana, e ha invitato a pregare per i benefattori che hanno aperto per questi ragazzi uno spiraglio concreto di speranza per il futuro.

Padre Plackal ha seguito personalmente i lavori per la costruzione della scuola, della quale è stato negli ultimi anni anche direttore. «Il numero degli studenti aumenta ogni anno `€“ scrive `€“. Attualmente ci sono circa 120 studenti e 5 insegnanti. I genitori apprezzano la formazione offerta ai loro figli. La gente e le autorità  civili sono anch`€™esse felici che sia stato aperto un istituto scolastico a Chinnathottipalayam».

Ora, confida padre Plackal, c`€™è il problema della gestione futura della scuola, visto che lo Stato non può garantire sussidi. Ma anche questo è nelle mani della Provvidenza. Intanto, per superare l`€™ostacolo degli stipendi agli insegnanti, sono stati assunti religiosi e seminaristi diplomati che si accontentano di vitto e alloggio e di qualche contributo.      

 

I genitori ringraziano

Anche i genitori degli alunni hanno testimoniato la loro gratitudine verso la Caritas antoniana e i tanti amici benefattori. La signora Malarvivizhi ha espresso a nome di tutte le mamme il proprio grazie, sottolineando l`€™importanza di quello che è stato realizzato: «Con questa scuola molti bambini hanno imparato quanto conti saper leggere e scrivere, apprendere sempre cose nuove. La scuola `€œSt. Joseph`€™s Matriculation`€ `€“ ha testimoniato Malarvizhi `€“ ha un eccellente metodo didattico e i nostri studenti ne escono con una buona preparazione. Noi non eravamo in grado di mandare i nostri figli in una scuola come questa a causa delle nostra povertà . Ora, grazie al vostro buon cuore, abbiamo questo meraviglioso edificio e i nostri piccoli studiano con gioia».

«Auguro agli studenti che frequenteranno la scuola `€“ ha risposto padre Massarotto interpretando i sentimenti di quanti hanno contribuito alla sua realizzazione `€“ ogni bene e la possibilità  di apprendere quelle conoscenze necessarie per migliorare i loro modo di vita; si arricchiscano spiritualmente e ricevano tutti i mezzi per poter apprezzare e amare la vita e quanto li circonda; sappiano accogliere le persone dando loro il meglio di se stessi. Auguro agli insegnanti ogni bene e il Signore benedica la loro opera e riempia di gioia il loro lavoro a beneficio degli studenti».

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017