Una vita meno amara
Il diabete era noto già agli antichi medici come Avicenna, Galeno, Paracelso. Per molto tempo l`unico modo per diagnosticarlo era quello di constatare se l`urina del paziente fosse dolce o meno, previo... assaggio.
La malattia è la stessa di allora, si chiama diabete mellito ` da non confondere con quello detto 'insipido', che è tutta un`altra cosa ` e colpisce 5 italiani su 100. La sua incidenza è destinata ad aumentare visto che le abitudini alimentari in Italia stanno peggiorando.
La malattia è caratterizzata da una carenza parziale o totale dell`ormone secreto dal pancreas, l`insulina. In mancanza di questa sostanza, il tasso di glucosio nel sangue (glicemia) aumenta e quando raggiunge i 180 milligrammi per decilitro entra nelle urine. Il diabete viene curato con l`insulina o con gli ipoglicemizzanti orali, farmaci che ne stimolano la secrezione.
Esistono due tipi di diabete mellito. Il tipo 1 è di origine ereditaria, colpisce essenzialmente il bambino e l`adolescente ed è insulino-dipendente. Il tipo 2, detto anche 'diabete della maturità ', è legato al sovrappeso . In molti casi sparisce con il semplice calo di peso. L`insulina non serve, ma occorre la dietoterapia associata o meno agli ipoglicemizzanti.
Veniamo ora alla terapia dietetica, fondamentale per tutti i casi di diabete. Innanzitutto il paziente non deve vivere la dieta come proibizione e riduzione perpetua di alcuni alimenti, ma come un equilibrato stile di vita, che comprende l`attività fisica, la diminuzione degli stress, i buoni rapporti interpersonali. Se nel paziente prevale il punto di vista della proibizione, si sconforta e abbandona il regime alimentare. Parliamoci chiaro: col diabete non si scherza, per cui bisogna rispettare la quantità totale di calorie e la distribuzione dei nutrienti, ma all`interno di questo limite si possono creare diete flessibili e variate che non rinunciano al gusto e alle propensioni personali.
La regola più importante è la suddivisione della razione alimentare giornaliera in tre pasti principali (colazione, pranzo, cena) e due, tre spuntini (metà mattino, pomeriggio, dopo cena). Ne trae senz`altro vantaggio il pancreas, che non deve subire un sovraccarico di lavoro. Di conseguenza è un male saltare un pasto, perché poi nel successivo si mangia di più, affaticando il pancreas. Inoltre, se c`è in corso la terapia insulinica o farmacologica, lo squilibrio glucidico, provocato da questo comportamento alimentare, può portare il paziente alle temibili crisi ipoglicemiche.
Cosa bere? La miglior bevanda è l`acqua, poiché non interferisce con il metabolismo glucidico. Evitare le bevande gassate perché contengono zucchero. Attenzione a quando sull`etichetta c`è scritto 'senza zucchero', perché in realtà tali bevande contengono dolcificanti in quantità eccessiva. Meglio usare questi ultimi in quantità moderate per zuccherare tè e caffè. Per chi ama il vino è bene non superare la dose di un bicchiere a pasto. Tè, karkadè, caffè, tisane alle erbe, camomilla, spremute di limone, succo di pomodoro sono ottime bevande da consumare durante la giornata, tenendo conto che è utile introdurre almeno un litro e mezzo di liquidi al giorno.
In questi ultimi anni si fa un gran parlare di fibre alimentari come 'terapia' del diabete. Di fatto le fibre migliorano l`equilibrio metabolico del glucosio e riducono la glicemia. Sono inoltre utili per ridurre il colesterolo e per aumentare i movimenti peristaltici dell`intestino prevenendo la stipsi. Le fibre inoltre accelerano il senso di sazietà . Dove trovarle? Tra le verdure preferire: carciofi, finocchi, radicchio rosso, catalogna, cima di rapa, cavoli, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, melanzane, fagiolini, funghi. Tra i legumi: fagioli, piselli, lenticchie, ceci. Tra la frutta: mele, pere, arance, albicocche, fragole, frutti di bosco, prugne, mele cotogne. Tra i cereali: pane, pasta, riso integrali, polenta, fiocchi di avena, crusca. Attenzione: è opportuno che gli alimenti menzionati vengano consumati interi (meglio se crudi per frutta e verdura), non grattugiati o passati o frullati poiché più le fibre si frantumano, più si riduce la loro attività . La quantità di fibra consigliabile è intorno ai 20 grammi al giorno, ma non sempre è ben tollerata; possono manifestarsi effetti indesiderati come tensione addominale. È buona norma allora cominciare con piccole dosi e aumentarle gradualmente.
Scelta degli alimenti
- Latte e formaggi. Preferire il latte parzialmente scremato o lo yogurt; come formaggi, quelli freschi.
- Uova. Non più di due alla settimana. Per le frittate usare padelle antiaderenti per limitare l`uso di grassi.
- Salumi e insaccati. Limitarsi al prosciutto sgrassato crudo e cotto, e alla bresaola.
- Carne e pesce. Scegliere le parti più magre e private del grasso visibile. Evitare le carni grasse di maiale, oca, selvaggina, le frattaglie (escluso cuore e fegato di vitello), le carni conservate, impanate, fritte e affumicate. Tre volte alla settimana preferire il pesce che è più magro e digeribile, ad eccezione del salmone, capitone, anguilla, pesce fritto e sott`olio.
- Farinacei. Essendo ricchi di zuccheri complessi (amidi), vanno limitati. Si consigliano i prodotti integrali mentre sono da evitare pane condito e focacce.
- Verdure. Con l`esclusione delle patate e dei legumi, tutte le verdure possono essere consumate liberamente durante la giornata, purché la quantità di condimento non superi quella indicata.
- Frutta. È concessa tutta la frutta fresca di stagione, meglio se consumata cruda e con la buccia. Si raccomanda, invece, l`esclusione di banane, cachi, fichi, uva, castagne, nonché della frutta sciroppata e secca.
- Dolciumi. Sono tutti da evitare. In sostituzione dello zucchero si può usare la saccarina o l`aspartame.
- Condimento. Il migliore è l`olio di oliva sia per cibi cotti che crudi. Limitare l`olio di semi ai cibi crudi. Evitare: burro, pancetta, lardo, strutto, margarina, sughi grassi. L`uso degli aromi naturali è libero.