Unimondo, non profit in rete

Il web offre infinite possibilità di comunicazione al mondo del non profit. E nuovi «snodi telematici» lasciano ipotizzare una «rivoluzione» prossima ventura.
02 Ottobre 1999 | di

 Lo scorso 30 agosto, Internet ha compiuto trent'anni: è entrata quindi nella piena maturità , nella fase in cui si raccolgono i primi frutti delle giovanili fatiche. Eppure a volte sembra essere ancora lontana dall'ottenere il pieno riconoscimento delle sue enormi potenzialità  e delle opportunità  che è in grado di offrire. È il caso, per citare solo un esempio, del recente articolo uscito su «Le Monde Diplomatique», il supplemento del prestigioso giornale francese, firmato da Dominique Wolton, direttore del laboratorio «Comunicazione e Politica» del Centro nazionale di ricerca scientifica francese, nel quale si accusa la rete di provocare nei suoi utenti una perdita di contatto con la società  reale, sostituendo a valori come la solidarietà , egoistici sentimenti di individualismo.

Tra gli utenti di Internet, che nel mondo sono stimati in 140 milioni, c'è una larga fetta di persone attive proprio in quel mosaico di solidarietà  che pare aver trovato nella rete un ideale strumento per veicolare le informazioni. A questo bacino di utenza si rivolge UniMondo, un portale in lingua italiana per il mondo del volontariato, attivo dallo scorso mese di maggio. UniMondo è un progetto culturale per una comunicazione globale e duratura su diritti umani, democrazia, pace, sviluppo sostenibile, protezione dell'ambiente. Riunisce in Internet i soggetti italiani che operano in questi settori, al fine di diffondere presso nuove fasce di pubblico un'informazione qualificata e pluralista, in grado di creare opportunità  reali e durature di interscambio culturale e informativo. I contenuti sono di particolare interesse per gli operatori della cooperazione internazionale e della solidarietà , le scuole e le università , le amministrazioni pubbliche e le imprese impegnate nella cooperazione decentrata, i media e, naturalmente, gli italiani all'estero.

In pochi mesi, l'iniziativa è già  riuscita a coinvolgere utenti di lingua italiana di ben 64 Paesi del Nord America, Europa, Oceania e, in piccola parte, dell'Africa. Il progetto è stato avviato dalla Fondazione Fontana Onlus di Padova, in collaborazione con la Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto e la cooperativa sociale Kaleidoscopio di Trento, e ha già  raccolto l'adesione di significative realtà  della solidarietà  internazionale e del non profit.

«Internet è uno strumento di globalizzazione e come tale può essere utilizzato anche per scopi discutibili - ci tiene a sottolineare Fabio Pipinato, responsabile del progetto UniMondo - . Però, rimane uno strumento e come tale, è utilizzabile anche per globalizzare la solidarietà . Ci sono innumerevoli esempi di questo uso costruttivo della rete: la campagna contro le mine, lanciata qualche anno fa su Internet, e approdata di recente alla firma di un accordo sottoscritto da quasi tutti i Paesi del mondo; oppure la proposta di bloccare il patto multilaterale sugli investimenti o, ancora, la campagna per la cancellazione del debito. Insomma, veicolate su Internet, le iniziative lanciate da microstrutture o a volte anche da singoli, possono ottenere un inaspettato successo».

Successo che in buona parte si deve anche alle peculiarità  della rete che ben si accordano con le caratteristiche del mondo del non profit. «Il world wide web è uno strumento informativo che, a costi contenuti (il costo di una telefonata urbana) garantisce alle informazioni una diffusione e una copertura mondiale - prosegue Pipinato - . La realizzazione di pagine web, inoltre, è estremamente economica e offre la possibilità  di pubblicare documenti contando su un vastissimo bacino di utenza. E questo rappresenta proprio ciò di cui sentiva il bisogno il mondo del non profit, caratterizzato dalla presenza di numerosissimi soggetti, di piccola entità , sparsi sul territorio, con possibilità  economiche spesso limitate che non permettono la realizzazione di un giornale cartaceo. E invece, grazie ad Internet, non solo riescono a creare un proprio giornale elettronico, ma possono anche comunicare fra di loro attraverso e-mail o proporre e partecipare a mailing lists, newsgroups, chats».

L'informazione di UniMondo è strutturata in cinque sezioni: Notizie quotidiane, fornite dall'agenzia di stampa telematica delle missioni italiane Misna e da Notizie Est; Temi, organizzati in ordine alfabetico (dal debito internazionale alla desertificazione, dalla finanza etica al mercato delle armi, ecc.); Culture, che si articola a sua volta in Mostre, Cinema, Arte, Internet, Editoria; Iniziative, che illustra le campagne in atto promosse dalle diverse associazioni aderenti; Partner che permette di accedere alle pagine delle singole associazioni aderenti al progetto.

Dal 1° marzo 1999 UniMondo rappresenta lo snodo italiano di OneWorld Online (OWO) e della sua consociata OneWorld Europe (OWE). OneWorld è una comunità  di 450 organizzazioni specializzate sui temi dei diritti umani e dello sviluppo sostenibile, fra cui le più importanti Ong dei diversi paesi, enti a carattere sovranazionale, alcune agenzie delle Nazioni Unite (Undp, Unesco, Unicef).

Una nuova opportunità , quindi, che ancora una volta conferma le infinite potenzialità  offerte dalla nuova comunicazione. Se, da un lato, si aprono scenari di «villaggio globale» capaci di portare nelle nostre case la fame, la povertà , le guerre che colpiscono popolazioni geograficamente lontane e che forse si preferirebbe non vedere, dall'altro sta nascendo una rete di individui, organizzazioni e associazioni, impegnate affinché su tutto questo si possa scrivere la parola «fine».

 

       
AGENDA      

Unimondo
www.unimondo.org  E-mail:
Fabio.Pipinato@unimondo.org
Augusto.Goio@unimondo.org
OneWorl Online   www.oneworld.net

 

       

A Padova una scuola per Specialisti di diritti umani       

 Il numero crescente di conflitti armati e di palesi violazioni dei diritti umani, richiede un impegno sul campo da affidare a persone opportunamente formate. A tale scopo, sin dal 1982, presso l'Università  degli studi di Padova è sorto il «Centro di studi e di formazione sui diritti dell'uomo e dei popoli» (via Anghinoni 10 35121 Padova, tel.049-8274435/33/31, fax 049-8274430) al quale è seguita, nel 1988, l'istituzione di una vera e propria «Scuola di specializzazione in Istituzioni e tecniche di tutela dei diritti umani». Quest'ultima, che ha durata triennale e rilascia il titolo di «Specialista in Istituzioni e tecniche di tutela dei diritti umani», ha lo scopo di formare operatori specializzati nei settori della difesa civica, del monitoraggio internazionale dei diritti umani, dell'osservazione elettorale e dell'assistenza tecnica alla creazione e allo sviluppo delle istituzioni democratiche.
Nel 1997, inoltre, per iniziativa del «Centro di studi e di formazione sui diritti dell'uomo e dei popoli», è stato istituito il primo «Master Europeo in Diritti Umani e Democratizzazione» che ha sede a       Venezia. Al programma di Master partecipano 15 università  europee, con il supporto attivo dell'Unione Europea, della Regione del Veneto e del Comune di Venezia.

 La scorsa estate, infine, è stato dato il via ad un corso di formazione intensiva per 24 «superformatori» destinati in futuro a formare a loro volta migliaia di operatori civili che lavoreranno nella zona dei Balcani. A farsi carico di questo corso di formazione intensiva sono le quattro principali organizzazioni internazionali che si interessano di diritti umani: Nazioni Unite, Unione Europea, Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa, e Consiglio d'Europa. 
«Il Master europeo in diritti umani e democratizzazione è lieto di prestare la propria sede e la propria collaborazione a questo corso - sottolinea il professor Antonio Papisca, direttore del «Centro di studi e di formazione sui diritti dell'uomo e dei popoli» - . In questo momento c'è bisogno di un maggiore impegno da parte dei governi e delle istituzioni internazionali: non si può più fare la guerra per i diritti umani».

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017