Un’intensa serata con i premiati
Il 3 dicembre scorso, nel teatro Verdi, il più prestigioso della città , è avvenuta la consegna del Premio: una riproduzione bronzea del sant' Antonio del Donatello. Quattro le sezioni previste: Testimonianza, Solidarietà , Televisione e Cinema. La manifestazione, coordinata da padre Mario Conte e presentata da Elisabetta Gardini, è stata piacevole.
La serata è stata introdotta dalla rappresentazione dell' incontro di sant' Antonio (l' attore Annibale Pavone) con Ezzelino da Romano (Francesco Paolo Cosenza), tratto dal lavoro teatrale di Paolo Pivetti, Antonio. Un atto, venti scene, interpretato con successo dalla compagnia de Il teatro dell' Arca; intervallata da musiche di Vivaldi, Benedetto Marcello, Boccherini, Bach e Sostakovic eseguite dall' Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza; impreziosita dalla presenza di tre stelle di prima grandezza della danza classica, che hanno offerto un piccolissimo saggio della loro smagliante bravura per la quale sono note in tutto il mondo. E sono: Gloria Grigolato e Andrei Vassiliev, dell' English National Ballet, vincitori del Globo d' oro al XIV Festival di Nureyev lo scorso anno, e Marco Pierin, partner sulle scene delle più celebri ballerine, da Carla Fracci a Luciana Savignano, che ha testimoniato il suo grande amore per Francesco d' Assisi e la vita francescana...
Cuore caldo della manifestazione, la premiazione: per lo spessore umano e la valenza sociale e culturale della persone prescelte. Per il settore Testimonianza, che premia «una figura del mondo laico o religioso che dà testimonianza di impegno concreto a favore dei diritti umani, sull' esempio di sant' Antonio», i frati del Messaggero, su indicazione dei direttori di alcune testate giornalistiche italiane e straniere, hanno scelto sister Helen Prejean, la coraggiosa suora americana che da oltre quindici anni nelle carceri di massima sicurezza degli Statri Uniti porta aiuto e conforto ai condannati a morte. Un suo libro, nel quale ha raccolto le sue esperienze nel «braccio della morte», Dead Man Walking, ha ispirato un celebre film che ha valso l' Oscar 1995 a Susan Sarandon, nelle vesti di sister Helen.
La presenza di Jane Barnabei, la coraggiosa mamma di Rocco Derek, giustiziato lo scorso settembre, dell' onorevole Fabrizio Vigni e di altri che si sono battuti per sottrare Derek all' esecuzione capitale, ha offerto momenti di forte intensità emotiva.
Nel consegnare il Premio a sister Helen, l' arcivescovo monsignor Angelo Comastri, delegato pontificio del santuario di Loreto, già presidente del Comitato nazionale per il Giubileo, ha ribadito anche l' impegno della Chiesa nella lotta contro la pena di morte. «Non mi scandalizzo se nel mondo c' è la pena di morte - ha detto - , mi scandalizzerei se i cristiani abdicassero al loro ruolo profetico di denunciarla e combatterla». Il ministro provinciale dei francescani conventuali, padre Luciano Fanin, ha consegnato un' offerta in denaro a sister Helen per sostenere le sua iniziative a favore degli «uomini senza futuro».
Per il settore Solidarietà , assegnato a un gruppo o associazione che opera nel volontariato, i lettori stessi del Messaggero di sant' Antonio, hanno premiato tra i sei gruppi, italiani e stranieri, proposti sulla rivista nel corso dell' anno, il Gruppo Abele, fondato da don Lugi Ciotti, impegnato da oltre trent' anni sul fronte dell' emarginazione a fianco di quanti vivono nel disagio, aiutandoli a ritrovare speranza, responsabilità , riconoscimento dei loro diritti e della loro dignità sociale in una prospettiva di solidarietà . E anche per la forte denuncia contro i poteri mafiosi che ha procurato a don Ciotti minacce di morte. Gli ha consegnato il Premio Luciano Violante, presidente della Camera e da sempre vicino al Gruppo Abele e alle sue iniziative.
Don Ciotti nel ricevere il Premio, accompagnato da un' offerta in denaro per le sue attività , datogli dalla Caritas antoniana, si è provocatoriamente augurato l' abolizione di tutti i premi di solidarietà perché i poveri più che di solidarietà hanno bisogno di giustizia.
Per il settore Televisione, assegnato al personaggio di un programma televisivo rivolto al grande pubblico che, cogliendo i problemi dell' uomo d' oggi, ha dato risposte dettate da valori umani e spirituali, una giuria di critici televisivi, ha premiato alla bella attrice israeliana, Yaà«l Abecassis, per l' interpretazione fresca e solare della Madonna nel film Maria, figlia del suo Figlio, prodotto da Goffredo Lombardo e diretto da Fabrizio Costa, riuscendo, lei, ebrea, «a spiegare con un sorriso e una lacrima trattenuta, la profondità e la verità a più dimensioni della testimonianza di fede della prima cristiana della storia dell' uomo». «Con un' attrica diversa - è detto nella motivazione - e un' interpretazione meno attenta (e meno sincera) il film... sarebbe risultato molto diverso». Il Premio le è stato consegnato da Daniela Poggi, conduttrice di «Chi l' ha visto?».
Nel settore Cinema, dove viene premiato un personaggio che in un film ha proposto una visione del mondo ricca di valori umani e religiosi, la giuria, presieduta da Gianluigi Rondi, ha scelto un grande maestro della settima arte, che «in oltre cinquant' anni di carriera si è imposto con ineguagliabile grandezza nel cinema portoghese e mondiale». È il dinamico e vitalissimo novantaduenne regista portoghese, Manoel de Oliveira, per il film Palavra e Utopia (Parola e Utopia), che - come è detto nella motivazione - «chiude in sé i principali elementi di tutta intera la sua poetica: l' ispirazione letteraria e la sua sublimazione in immagini di un rigore esemplare».
Per altre notizie su Manoel de Oliveira rimandiamo alla rubrica Cinema, nella quale Enzo Natta traccia un documentato profilo del regista. Qui ricordiamo che Palavra e Utopia, è dedicato a padre Antonio Vieira, il gesuita che con la sua straordinaria eleoquenza, nel ' 600, si batté in difesa degli indios e degli schiavi neri in Brasile. Le sue prediche sono un monumento alla lingua portoghese e da esse de Oliveira ha tratto spunto per «creare immagini che, superando i vincoli delle consuete biografie cinematografiche - dice la motivazione - in spazi asciuttamente ricostruiti o in cornici autentiche in Europa e in Brasile, risuscitano quasi magicamente la pittura del Seicento, facendo però anche cinema e teatro. Con sapientissimo stile. Il segno, la firma di un grande».
Tra i lettori che hanno votato per la scelta del Premio Solidarietà sono stati estratti due abbonati italiani che hanno vinto, come da regolamento, un viaggio in Portogallo, e sono Anna Maria Tommasi Zanini di Grezzana, Verona e Enza Marino di Moncalieri, Torino, e uno straniero, Maria Antonia Holmes di Londra: insieme hanno partecipato alla serata della premiazione.
La manifestazione, che ha avuto un contributo anche dal Banco Ambrosiano Veneto, Cariplo e Gruppo Intesa, è proseguita il giorno dopo, con la proiezione dei due film, Palavra e Utopia e Maria, figlia del suo Figlio, e con una intensa tavola rotonda durante la quale si sono elencati e approfonditi, con sister Helen, Jane Barnabei, l' onorevole Fabrizio Vigni e Mario Marazziti della Comunità di sant' Egidio, tutti i motivi che rendono inutile e disumana la pena di morte. Ed è per questo che la Comunità di sant' Egidio e centinaia di altre associazioni italiane e straniere hanno raccolto oltre due milioni e mezzo di firme, che il 18 dicembre scorso sono state presentate al Segretario generale dell' Onu, Kofi Annan, perché venga sancita una moratoria internazionale della pena di morte, perché nessuno più uccida Caino, perché esistono altri mezzi per «punirlo» e aiutarlo a ravvedersi. Traguardo difficile ma non impossibile. Comunque, la lotta continua. Come Jane Barnabei ha fatto scrivere sulla tomba del figlio, giustiziato il 14 settembre scorso dallo stato della Virginia.
DON LUIGI CIOTTI
«La solidarietà è uno strumento per raggiungere la giustizia». Fermo don Luigi Ciotti nella hall di un albergo, poche ore prima che venga consegnato al Gruppo Abele , da lui fondato nel 1975, il Premio sant' Antonio. Non si sottrae alle domande, nonostante la fretta. Deve spedire un' e-mail a Napoli, ma molla tutto e si siede in un angolo, spegne il cellulare e ascolta. Lo sguardo attento, la parola pronta. Capisci che nel momento in cui ti concede un po' del suo tempo, lo fa per davvero: è lì per te, completamente, non si lascia distrarre da altre cose. Sabina Fadel |
YAE¨L ABECASSIS
«Ho capito che cosa vuol dire essere cristiano». Msa. Dal tuo punto di vista, chi è Maria? G.C. |
SISTER HELEN PREJEAN
Venti conferenze al mese contro la pena di morte. Msa. Che cosa significa per un uomo essere nel braccio della morte? |
JANE BARNABEI
«Nonostante mio figlio Derek sia stato giustiziato, la lotta contro la pena di morte continua». Msa. Che cosa pensa riguardo alla pena di morte? Claudio Zerbetto |