Uniti nella tradizione

L’attualità del messaggio antoniano nelle parole di padre Paolo Floretta, giunto da Padova. Quest’anno, la festa di Adelaide ha raggiunto il prestigioso traguardo delle trentatré edizioni.
27 Luglio 2004 | di

ADELAIDE
Il santo inglese Tommaso Moro fu definito «A man for all seasons», un uomo per tutte le stagioni. In un contesto diverso, penso si possa dire lo stesso di sant";Antonio di Padova. Anche presso la chiesa dedicata alla Madonna, Regina della Pace, a Portrush Road, a Payneham, migliaia di fedeli hanno invocato grazie al Santo e alla Madonna rivolgendo un appello di pace per il mondo lacerato da tanti conflitti.
Ma i pellegrini sono venuti da ogni angolo dello Stato, nella chiesa-tenda allestita per l";occasione accanto al tempio in muratura, di cui è parroco father Allan Winter, col proposito di condividere la volontà  di festa della nostra comunità . Quest";anno, tra i volti che si sono incrociati, non c";era purtroppo quello di suor Alberta Scalet, recentemente scomparsa, e che era qui fin dal 1994 come animatrice della parrocchia francescana di Newton-Campbelltown. E, purtroppo, non c";era nemmeno la compianta Fernanda Fantasia, esemplare figura di donna dall";animo gentile, moglie dinamica e adorata di Biagio, presidente del Comitato Sant";Antonio di Adelaide. Sono mancati alla festa anche altri membri benemeriti dell";Associazione, recentemente scomparsi, e ricordati con commozione, prima della messa, da Biagio Fantasia.
Quest";anno, per la seconda volta, è arrivato da Padova padre Paolo Floretta che ha preparato i fedeli agli eventi festivi proponendo, durante le sere della settimana precedente la festa, interessanti riflessioni su temi riguardanti sant";Antonio e la sua santità , che non sta solo nelle sue ginocchia sformate dall";artrosi causata dalle lunghe ore di preghiera in ginocchio, e neppure dalle sue penitenze. La sua santità  sta nell";aver risposto alla chiamata di Dio, nel suo dedicarsi ad una vita religiosa fatta d";amore e di sopportazione di inevitabili sofferenze difficili da comprendere.
Nel mondo contemporaneo, fondato sull";efficientismo, è difficile capire il senso di una vita che sembra «non vita». Eppure questo è quanto si aspettavano san Francesco e sant";Antonio quando decisero di abbracciare la vita religiosa come dono di sacrificio, che è pur sempre un grande valore anche quando sembra non averne. Ed è mediante le croci portate nel segno e in conformità  ai principi del cristianesimo, comunanza di sentimenti d";amore e di idee, che si diventa santi.
Le riflessioni di padre Floretta, affiancato da father Allan Winter "; predicatore per i fedeli australiani "; hanno riportato un successo di consensi e di presenze, culminate in un notevole numero di confessioni e comunioni. L";eucaristia era il pensiero dominante nella quotidianità  di sant";Antonio. Egli nutriva una grande venerazione per la Madonna, che può ottenere dal Figlio "; ha sottolineato padre Paolo "; accrescimento di vita e inesausti motivi di speranza.
Nella storia di sant";Antonio, si legge che egli era dotato di un grande talento oratorio e di una cultura profonda e raffinata, tanto che, missionario in Marocco, parlava ai musulmani del vangelo che è il libro maestro del cristianesimo a cui aveva attinto anche il profeta Maometto, formulando le regole del Corano, testo sacro per i musulmani.
La festa del 13 giugno, favorita da un clima dolce, a tratti assolato, ha celebrato a Payneham il suo 33° compleanno. In mezzo a circa 3.000 persone che hanno cantato gli inni del Santo con le voci del Coro Monteverdi Singers, diretto dal maestro Eugenio Raggio in sostituzione del maestro Guido Coppola, ritiratosi dopo 16 anni di onorato servizio. Il Coro ha accompagnato anche la liturgia della santa messa.
Per far fronte alle bizze del tempo, il Comitato, dallo scorso anno ha deciso di alterare il tradizionale programma della festa optando per una mini-processione dalla chiesa alla tenda, invece della grande sfilata lungo le vie urbane.
Durante la concelebrazione della messa dei padri Floretta e Winter, padre Paolo dopo avere presentato la figura ascetica del Santo, dottore della Chiesa, ha sottolineato come oggi sia divenuto difficile predicare e convincere sia in famiglia che in pubblico. Perfino sant";Antonio una volta, a Rimini, preferì rivolgere i suoi pensieri di predicatore ai pesci anziché alla gente che lo ignorava. «È bene colloquiare con franchezza con i figli "; ha detto, rivolgendo il pensiero ai genitori in difficoltà  relazionali con i figli ";. È doveroso farlo, anche se è opportuno seguire alcuni principi pedagogici e il giusto approccio per cui è cosa saggia parlare sempre ai figli con pacatezza, mai con arroganza e impeto. Il contadino semina anche se non può sapere se il seme attecchirà  e darà  frutto. Bisogna parlare perché ciò equivale alla semina del coltivatore».
Dopo le cerimonie mattutine, sono seguite, nel pomeriggio, le esibizioni di alcuni brillanti artisti italiani e australiani accompagnati dall";Orchestra Touchdown, diretta da Alan Hewitt, con i cantanti Joe e Rose Fimano e il tenore Jay Weston. Sul sagrato c";erano tende bianche che ospitavano dei punti di ristoro.
In chiesa, i sacerdoti, alla fine della messa hanno distribuito 5.000 panini benedetti.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017