Uruguay. Scrittrice per amor d'Italia
È un grande amore quello che Maricarmen Pascale coltiva da Montevideo (Uruguay) per la sua Basilicata. Tanto da aver pubblicato, nel 2010, un libro dedicato al paese d’origine di sua madre Assunta: Satriano di Lucania (Potenza). Laureata alla Facoltà di Diritto e Scienze Sociali della Repubblica Orientale dell’Uruguay, Maricarmen è una dei 33mila italiani che oggi vivono nello Stato sudamericano, ultimo baluardo di un’emigrazione che dopo l’Unità d’Italia e negli ultimi decenni dell’Ottocento trasportò 110 mila italiani sulle sponde del Rio de la Plata (che proprio alcuni marinai italiani al seguito di Magellano e Caboto nel Cinquecento tentarono di colonizzare).
«Amo molto la mia terra di nascita – scrive Maricarmen – ma ho imparato a coltivare le mie lontane radici italiane con un orgoglio che emerge forte ogni volta che volo attraverso l’Atlantico e atterro in Europa. Mi piace poter dedicare parte delle mie energie professionali allo studio dei flussi migratori di tutti i lucani arrivati in questa terra e ricostruire la diaspora che ci ha fatto emigrare nei vari angoli del mondo».
Nata a Montevideo, la studiosa ha vissuto in Italia per alcuni periodi entrando così in contatto con la sua terra d’origine e iniziando ad apprezzarne le tradizioni e la cultura, aiutata anche dalla presenza di un’attivissima associazione di corregionali riuniti nella Federazione lucana di Montevideo e formata da 10mila italiani originari principalmente di Tito, Vietri di Potenza, Satriano, Marsico Nuovo e Lauria.
«Mia madre Assunta – si legge nel volume dedicato al paese natale della mamma – partì da Satriano di Lucania quando aveva soltanto vent’anni (nel 1952). In Uruguay l’attendevano il marito Rocco Pascale, emigrato due anni prima, e una attiva comunità di compaesani che nel 1964 avrebbero formato la Collettività satrianese San Rocco.
Per devozione, San Rocco viene ricordato tutti gli anni, la seconda domenica di dicembre, con una festa in suo onore, che riecheggia quella che si tiene a Satriano di Lucania ogni 16 agosto. Come tanti altri italiani che emigrarono dopo la seconda guerra mondiale, mia madre arrivò in Uruguay ed ebbe la fortuna di trovare a Montevideo l’amabilità della gente conterranea e una terra generosa, che lei ha eletto a sua seconda patria».
Nella terra che vide le gesta di Garibaldi, l’eroe dei due Mondi, e dove gli italiani nel 1890 fondarono l’Ospedale Umberto I di Savoia, alcune città portano ancora forte il segno dell’italianità. È il caso, per esempio, di Paysandu, terza città dell’Uruguay: situata vicino alla frontiera con l’Argentina, conta attualmente 80mila abitanti, il 60 per cento dei quali è di origine italiana.
«L’idea di scrivere un libro sulla mia terra d’origine – conclude Maricarmen – è nata proprio dalla volontà di non perdere tanti legami con la Lucania. Il libro ha ricevuto molte attestazioni di stima e diversi compaesani hanno iniziato, a loro volta, un recupero della memoria collettiva da consegnare alle nuove generazioni».