Vedere la Basilica con le mani

Ha ottenuto consensi la prima visita guidata alla Basilica da parte di un gruppo di non vedenti e ipovedenti: predisposta anche una guida cartacea in braille, e la versione audio mp3.
25 Settembre 2008 | di

Guardare ma non toccare. È il tradizionale motto di mostre e musei, che rimarca una credenza comune: nell’immaginario collettivo l’arte è apprezzata quasi solo con la vista a discapito degli altri quattro sensi (tranne l’udito, utilizzato per la musica). E chi non può vedere? Proprio pensando a questa situazione di disabilità, e nel contesto dell’iniziativa del «Messaggero per non vedenti», è stata offerta per la prima volta una visita uditiva e tattile alla Basilica, curata da padre Paolo Floretta. Così ben trentacinque persone non vedenti, insieme con gli accompagnatori, si sono fatte trovare, puntuali, sul sagrato del santuario.

Msa. Com’è nata l’idea?

Padre Floretta. Come spesso succede in questi casi, la proposta sorge dall’esperienza. Al termine di una visita di formazione all’interno della Basilica, rivolta al personale che presta servizio al Santo, mi ha avvicinato la nostra collaboratrice Sabrina Baldin, dicendomi: «Sarebbe bello poter offrire la visita guidata anche alle persone non vedenti come me».

Come ha reagito?

Lì per lì con un certo imbarazzo. Io avevo parlato dando per scontato l’aspetto visivo. Non avevo tenuto conto della sua situazione. Eppure qualcosa aveva funzionato, evidentemente. Ho subito chiesto a Sabrina cosa le fosse piaciuto in modo particolare. Lei mi ha risposto: «Il tuo modo di descrivere le cose. È come se io le avessi viste, in un certo senso. E poi alcune delle opere descritte ho potuto anche toccarle. Questo è un aspetto molto importante per noi non vedenti». Una risposta che mi ha sorpreso e insieme mi ha aperto una possibilità e una sfida del tutto inattese: rendere «visibile», percepibile, un «invisibile». In qualche modo l’avevo già fatto, senza accorgermene.

E poi?

Con l’aiuto di Sabrina abbiamo organizzato questa prima visita. Lei si è preoccupata di contattare le varie organizzazioni di non vedenti e di ipovedenti. Il gruppo di visitatori si è formato presto, con molte persone che fin da subito hanno prenotato per poter partecipare all’evento. Da parte mia ho riletto con attenzione la guida della Basilica traducendo in parole concrete impressioni tattili, spazi, forme, dimensioni, e poi i luoghi, gli affreschi, le statue.

Ha dovuto ragionare come un non vedente, insomma...

In pratica sì, e non mi è stato così facile. Ho lontanamente intuito che cosa possa significare vivere in un mondo fatto solo di suoni, forme, sensazioni. La mia preoccupazione è stata quella di riuscire a trasferire quanto è visibile all’occhio in un altro sistema di sensi. È stato come tradurre dall’italiano al giapponese conoscendo di questa lingua solo pochissime parole. Un’impresa.

Come si è svolta la visita?

Anzitutto ho raccolto il folto gruppo – proveniente dal Veneto, ma non solo – nella sala dello Studio Teologico, presso il chiostro della Magnolia. Ho raccontato in sintesi la vita di sant’Antonio, la storia della Basilica e ciò che sarebbero andati a visitare.

Inoltre ho anticipato loro cosa avrebbero potuto toccare, esplorare col tatto: la parte bassa degli altorilievi che raccontano i miracoli del Santo disposti intorno alla cappella dell’Arca; la stessa Arca del Santo, con il tradizionale gesto del pellegrino; alcune statue della Cappella delle Reliquie.

E il risultato?

I partecipanti sono stati molto felici: l’approccio proposto ha funzionato bene. Abbiamo anche chiesto e ricevuto commenti e osservazioni per migliorare le prossime visite guidate rivolte sempre a persone con grave deficit visivo.

Un successo, dunque. Ci sarà un prosieguo?

Sì, abbiamo fatto tesoro dell’esperienza. Anzitutto è stata preparata una piccola guida della Basilica in braille e in versione audio su formato mp3. Credo che farà piacere ad altri non vedenti o ipovedenti sapere di poter accedere anche in questo modo ai tesori della Basilica di sant’Antonio. Abbiamo pensato di ripetere l’iniziativa durante l’anno, formando gruppi più piccoli per meglio permettere questo tipo di visita guidata. Ne daremo notizia anche attraverso le pagine della rivista.

Appuntamenti

Tante le proposte per i non vedenti

La visita guidata per non vedenti è solo l’ultima delle iniziative che da qualche anno accompagnano i nostri lettori con gravi deficit alla vista.

Ogni mese è possibile ricevere il «Messaggero di sant’Antonio» edizione italiana via e-mail in formato word, oppure via posta su cd-rom sempre in word o in audio mp3.
Ogni articolo viene realizzato con una voce diversa al fine di rendere più gradevole l’ascolto; inoltre all’inizio della rivista un indice facilita la ricerca degli articoli.
Le Edizioni Messaggero Padova propongono poi alcuni titoli del proprio catalogo in versione audiolibro o anche in braille. Con questa tecnica per il secondo anno consecutivo viene anche realizzato il calendario Antoniano, che sulla copertina ha una placca in rilievo raffigurante sant’Antonio.

Ai devoti e agli abbonati non vedenti è dedicata l’iniziativa «Accendi una preghiera», che permette di inviare una invocazione in braille o via e-mail, o dettata per telefono, che verrà poi portata presso l’Arca del Santo.

Infine è possibile corrispondere con i frati, sia via e-mail sia in braille.

Il «Messaggero di sant’Antonio» è l’unica realtà italiana a offrire questo tipo di servizio: il tutto viene realizzato all’interno della stessa azienda grazie alla presenza di una collaboratrice non vedente.

Info: tel. 049 8225777 oppure 800 019591 (in orario d’ufficio); e-mail abbonamenti@santantonio.org
 

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017