Vento tricolore a Chicago

05 Maggio 2001 | di

 

Chicago
S

ono arrivato a Chicago in aereo in un pomeriggio d' inverno e la visione del Loop, il cuore della città , e soprattutto dei quartieri e delle municipalità  che estendono la metropoli dal lago Michigan alla periferia, rispecchia la variegata presenza di una popolazione di quasi sette milioni di abitanti, formata da varie etnie, e l' impatto dei grattacieli con i molti centri industriali e commerciali che hanno offerto un posto di lavoro a tanti nostri connazionali.
Ho avuto l' occasione di incontrarne diversi, grazie alla disponibilità  di tre amici veneti: Luciano Chemello, Bruno Dal Santo e Anna Galvan, membri del direttivo dei «Veneti nel mondo - Usa» che, oltre a farmi visitare la città , mi hanno fatto conoscere i rappresentanti di altre associazioni italiane. La prima tappa è stata la chiesa di Sant' Antonio di Kensington, alla periferia di Chicago, una delle zone di maggiore concentrazione di emigrati italiani, soprattutto veneti, che aiutarono i padri Scalabriniani ad ampliare la chiesa e a costruire la scuola, facendo arrivare dall' Italia i marmi più pregiati e le statue dei santi patroni. Oggi la maggior parte delle centinaia di famiglie italiane che abitavano a Kensington si sono trasferite in altre zone periferiche di Chicago, dove hanno potuto costruirsi una nuova e moderna abitazione.
La seconda meta è stata lo «Scalabrini Village», a Northlake, dove ho potuto approfondire la conoscenza dell opera fondata da padre Armando Pierini, uno dei pionieri scalabriniani in Usa. Con «Casa San Carlo», il «Village» continua ad offrire agli italiani anziani, anche non autosufficienti, un ambiente dove poter continuare la loro vita, ricevendo assistenza sanitaria e religiosa. A breve distanza dal «Village», c' è l' «Italian Cultural Center» di Stone Park, che con «Casa d' Italia», è il punto di riferimento di tante associazioni italiane dell' Illinois. È qui che i miei amici veneti, che definiscono il Centro dei padri scalabriniani: «La nostra casa», hanno voluto organizzare un amichevole incontro con i rappresentanti di altre associazioni italiane nella serata del 21 marzo.

Associazioni italiane nell' Illinois

Anche se già  conoscevo i «Veneti nel mondo in Usa», la presenza dei membri del direttivo mi ha offerto la possibilità  di appronfondirne i caratteri e l' estensione delle attività . Fondata nel 1985 e composta da più di 150 soci, organizza ogni anno oltre i sei incontri associativi anche le feste religiose in onore di sant' Antonio di Padova, della Madonna di Monte Berico, patrona di Vicenza, il pellegrinaggio al santuario di Holy Hill - a cui partecipano italiani provenienti anche da altre regioni d' Italia - , gite turistiche, l' incontro comunitario del carnevale e la gita alla «Festa italiana» di Milwaukee, a 60 miglia da Chicago: una delle manifestazioni più significative dell' italianità  nel Midwest. Sotto la presidenza di Luciano Chemello, fu approvato lo statuto che è stato preso poi a modello da altre associazioni. In occasione della visita del presidente Cossiga, nel 1985, i «Veneti nel mondo - Usa» furono ufficialmente invitati alla «cena di Stato» dal sindaco della città . A Chemello sono succeduti Bruno Dal Santo, che ora cura le pubbliche relazioni ed è membro del Comites di Chicago, e dal 1999 Anna Galvan. Essa mi ricorda l' ultima iniziativa a cui hanno partecipato circa 350 amici: «una festa che ci ha dato la gioia d' incontrare dei giovani che qualche anno fa avevano visitato l' Italia e che hanno espresso il desiderio di ritrovarsi», sottolinea la presidente, con la speranza che le nuove generazioni possano portare nuovi stimoli all' associazione.
All' incontro con i «Veneti» al Centro culturale italiano di Stone Park ho potuto conoscere anche il presidente dei «Campani nel mondo dell' Illinois», Ciro Grasso, e il loro consultore regionale, Raffaele Caponegro, delegato per i rapporti con l' estero e membro del Comites di Chicago. È un' associazione attiva da una decina d' anni, con un centinaio di soci provenienti dalle cinque province della Campania e che accanto alle iniziative culturali e ai tradizionali incontri annuali, come a Natale o per la festa nazionale del 4 luglio, vuole unire delle attività  sportive che possano rispondere alle attese delle giovani generazioni: un desiderio, purtroppo, che rimane in parte inattuato per la poca sensibilità  della regione d' origine e del mondo associazionistico: «Se fossimo più uniti, raggiungeremmo obiettivi più soddisfacenti, compresa l' aggregazione dei giovani, verso i quali dobbiamo essere noi i promotori d' occasioni e di quanto è necessario per avvicinarci a loro», aggiunge il presidente. Grasso ha 5 figli, già  sposati, ed è orgoglioso di poter parlare in italiano con loro e con i nipotini, convinto com' è che la nostra lingua e la nostra cultura siano un arricchimento per la loro identità .

Fedeli e fieri delle nostre origini

Il Piemonte è stata forse una delle prime regioni ad essere presenti a Chicago, grazie all' associazione «Donne piemontesi», fondata nel lontano 1929. Oggi è unita ai «Piemontesi nel mondo» - circa 60 soci - di cui è presidente-fondatore Pietro Stratta. «Ci troviamo quattro volte all' anno - mi confida - . Organizziamo viaggi culturali in Italia, negli Stati Uniti e in Canada, e siamo sempre presenti agli incontri organizzati dalle altre associazioni». Accanto a lui c' è Pierino Floreani, presidente della «Furlan Family of Chicago», fondata nel 1934 e formata da 85 soci. Ringraziandomi per la mia visita, egli aggiunge che i membri della sua associazione sono «fedeli e fieri delle tradizioni religiose e culturali legate alla terra d' origine». Sull' attaccamento alla tradizione dei padri, si sofferma anche Renato Turano, presidente della «Turano Baking Company», un' impresa con circa 500 dipendenti. Originario di Castrovillari, Turano è consultore della Regione Calabria per i corregionali del Nord America, e presidente di «Casa Italia», un' istituzione costituitasi da poco e che ha avuto dai padri Scalabriniani la gestione, per trent' anni, della proprietà  di Stone Park, escluso il «Centro culturale italiano», diretto dal dinamico padre Giovanni Dal Piaz. Un' opera culturale e sociale che presenteremo in uno dei prossimi numeri della nostra rivista. Raimondo Vengion, proveniente da Fonzaso, in provincia di Belluno, rappresenta invece l' associazione «Veneti del Nord America», che annovera circa 50 soci ed è presieduta da Attilio Scolaro.
Giuseppe Bruno, proveniente dalla Calabria e residente da quarantuno anni a Chicago, rappresenta un' associazione legata alla devozione verso il Santo patrono della terra d' origine: san Francesco di Paola. È dal settembre del 1982 che Bruno organizza la festa del santo patrono, e la partecipazione è di anno in anno aumentata, tanto da raggiungere, quest' anno, seimila presenze. Non vengono solo i calabresi di Chicago a venerare san Francesco, ma anche autorità  religiose e civili: il console generale d' Italia, Enrico Granara che segue con particolare attenzione e interesse le attività  associazionistiche, non manca mai a simili incontri. Dall' Italia sono invitati cori e cantanti professionisti che oltre ad accompagnare con i loro canti la solenne celebrazione religiosa, che si svolge all' interno di ampi spazi ricreativi e sociali, sono protagonisti dell' intrattenimento musicale che completa la festa.
Un' attività  questa, che ha favorito la nascita, accanto alle iniziative di carattere religioso-pastorale, del «Club sociale calabresi in America» che cura i rapporti e gli aspetti culturali e sociali delle iniziative. È stato bello, per me, celebrare con tutti questi amici una santa messa nell' ampia e moderna chiesa del Centro culturale italiano, a cui è seguito un incontro conviviale. Un' occasione privilegiata per cogliere la variegata ricchezza dell' associazionismo italiano a Chicago.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017