Verso il nuovo Statuto regionale

Verso il nuovo Statuto regionale Formazione professionale per i giovani oriundi. Assistenza a chi rientra. Interventi di edilizia abitativa. Soggiorni culturali. Sportelli informativi all’estero. E una conferenza d’area in Australia.
19 Gennaio 2004 | di

VENEZIA
È un bilancio più che positivo quello che l";Assessorato ai Flussi migratori, ha tracciato sull";operato della Regione del Veneto, al convegno: «Nuovo Statuto regionale e Piano regionale di sviluppo», tenutosi di recente a Padova, e in occasione del quale è stata convocata la Consulta dei Veneti nel mondo: un «parlamentino» formato da 21 membri "; 10 dei quali rappresentanti dei Comitati e delle Federazioni dei Circoli veneti nel mondo ";, con il compito di formulare pareri e proposte sui programmi annuali d";intervento in materia d";emigrazione. Presidente della Consulta è, di diritto, l";assessore ai Flussi migratori della Regione, Raffaele Zanon, e vicepresidente è stato eletto Riccardo Merlo, presidente del Comitato delle Associazioni Venete in Argentina (Cava). Un";elezione che oltre a rinsaldare i legami con l";associazionismo veneto argentino, è segno di un rapporto più stretto e diretto tra il Veneto e i Circoli e le Federazioni venete all";estero.
Dopo l";insediamento della Consulta, l";assessore Zanon ha presentato le linee programmatiche per il triennio 2004-2006, soffermandosi soprattutto sul Programma 2004, uno strumento normativo (legge regionale 9 gennaio 2003 n.2) che ha l";obiettivo di rispondere alle esigenze dei veneti residenti all";estero, promuovendo un costante collegamento con le loro collettività , garantendo aiuti e assistenza a quanti intendano far rientro nel Veneto a causa del disagio economico-sociale che interessa, in varia misura, alcuni Paesi dell";America latina. «A tale scopo sarà  incrementata la rete di comunicazione con le associazioni venete all";estero, in particolare con i Comitati, le Federazioni, oltre alla già  fattiva collaborazione con gli enti locali, con le associazioni di categoria, le istituzioni e il mondo del volontariato veneto», ha sottolineato Zanon.
Il Programma 2004 rivolge una particolare attenzione alle nuove generazioni. È confermato l";impegno «nelle azioni di formazione e di qualificazione professionale sia nel sostegno a chi intenda inserirsi nella realtà  economica e produttiva del nostro Paese, ponendo in essere validi strumenti per facilitare l";incontro tra domanda e offerta di lavoro, e per garantire consulenza e assistenza nelle pratiche necessarie per l";inserimento nel territorio nazionale e regionale». Gli Sportelli informativi all";estero, pensati come punti di riferimento e centri di diffusione della conoscenza dei vari aspetti del Veneto attuale, saranno rivolti sia ai corregionali che vogliono avere un canale dedicato di contatti, sia a quanti sono alla ricerca di forme privilegiate per relazionarsi con la realtà  culturale, turistica, economica, produttiva del Veneto. Altri progetti sono rivolti alle nuove generazioni venete e riguardano il loro inserimento lavorativo nella nostra regione, e la promozione di scambi socio-culturali tra giovani residenti nel Veneto e oriundi veneti residenti all";estero. Per la fascia degli emigrati meno giovani o anziani che manchino da tempo dalla nostra Regione, il Programma prevede: soggiorni culturali, assistenza a chi rientra, e interventi di edilizia abitativa.
Sul versante associativo e culturale, il Programma contempla, nel 2004, una nuova convocazione della Consulta dei Veneti nel mondo; l";impegno a sostenere le Associazioni, i Comitati e le Federazioni operanti nel settore, in Italia e all";estero; l";organizzazione di una Conferenza d";area per i veneti dell";area australe da realizzare in Australia, preceduta da una pre-conferenza a Johannesburg. Aiuti finanziari saranno destinati a ricerche in collaborazione con le università , per la promozione di iniziative culturali, di attività  d";informazione e di comunicazione.
Nell";ambito del convegno, oltre all";assessore Zanon, sono intervenuti il consigliere regionale Carlo Alberto Tesserin, presidente della Commissione regionale per lo Statuto, e Gioachino Bratti, presidente dell";Associazione Bellunesi nel mondo. In un momento storico in cui gli italiani all";estero, con il voto in loco sono resi partecipi della politica italiana, è parso opportuno all";assessorato ai Flussi migratori, concentrare l";attenzione dei membri della nuova Consulta e di altri soggetti coinvolti, sulle linee portanti della revisione del nuovo Statuto regionale. «In una fase significativa dello sviluppo culturale e sociale del nostro territorio "; ha premesso l";assessore Zanon "; e dopo l";approvazione della legge sul diritto di voto in loco per gli italiani residenti all";estero, si stanno allargando sempre di più gli spazi della loro partecipazione e del loro interesse anche nelle implicazioni regionali. Il diritto di voto in loco è un punto di partenza per nuovi dibattiti e obiettivi, che riattivano legami e rapporti. È un processo di riflessioni e proposte che deve essere accolto anche dalla nostra regione con l";obiettivo di riconoscere ai corregionali residenti all";estero, con doppia cittadinanza, il loro diritto di voto amministrativo. Ed è in questa logica che nella fase d";elaborazione del nuovo Statuto regionale e del Piano di sviluppo, abbiamo voluto offrire questo momento di riflessione per rendere i veneti all";estero parte integrante della loro regione d";origine. Una logica, questa, che avvia una nuova politica regionale nella prospettiva del coinvolgimento e della formazione del Terzo Veneto: il Veneto del futuro».
Tesserin, presidente della Commissione regionale per lo Statuto, ha ricordato innanzitutto gli sviluppi sociali, culturali e politici maturati dalla ratifica del primo Statuto regionale del 1970 fino ad oggi. Sviluppi che hanno cambiato il volto della nostra regione: da terra d";emigrazione e di produzione agricola, a terra d";immigrazione e modello di sviluppo economico e industriale. Il nuovo Piano regionale dovrà  essere espressione della società  veneta sviluppatasi sotto la spinta della globalizzazione. «Noi siamo fortunati perché laddove sono arrivati i veneti, lì hanno portato la nostra cultura, i nostri valori, la religiosità  e le nostre tradizioni; hanno creato industrie e interscambi commerciali "; ha sottolineato Tesserin ";. I veneti hanno una tradizione di forte radicamento nel territorio che si completa coinvolgendo i corregionali nel mondo nella formulazione del nuovo Statuto e del Piano di sviluppo».
Il professor Gioachino Bratti, partecipando in veste di presidente della «Bellunesi» e di «voce» dell";associazionismo veneto, nella premessa al suo intervento, ha voluto esprimere un grazie al consigliere Tesserin perché nell";esposizione delle linee del futuro Statuto e del Piano di sviluppo regionali ha espresso un dato molto importante: in riferimento al collocamento del patrimonio veneto all";estero, al ruolo del volontariato e dell";associazionismo, è stato riscontrato il passaggio da una «fase di supponenza a una fase di fiducia». All";assessore Zanon ha rivolto un plauso per l";impegno a favore dei veneti nel mondo, sottolineando però come nella programmazione conti poco la partecipazione dei singoli a confronto del ruolo e del coinvolgimento delle associazioni, in uno spirito di sussidiarietà : partecipazione, associazionismo e sussidiarietà  nel nuovo Statuto devono emergere come tre principi fondamentali. «La Regione del Veneto ha dato molto in termini d";emigrazione "; ha continuato Bratti "; e nel nuovo Statuto noi attendiamo un riscontro effettivo, cioè un comma che riconosca il patrimonio umano, storico, culturale ed economico di quest";apporto. Un riconoscimento che deve essere rivolto anche alle associazioni. Sul diritto di voto amministrativo, infine, il presidente della «Bellunesi», oltre a sottolinearne l";aspettativa più volte espressa dai veneti all";estero, ha aggiunto che questo deve essere un diritto di voto passivo e attivo.
Al dibattito hanno preso la parola Riccardo Merlo, vicepresidente della Consulta; Giuseppe Fin della Federazione veneta del New South Wales, Australia; Aldo Rondina dell";ANCI Veneto; Loris Andrioli, voce dei Patronati sindacali; don Elia Ferro, delegato per la Pastorale dei migranti della diocesi di Padova, il direttore del Messaggero di sant";Antonio-edizione italiana per l";estero. L";incontro si è concluso con la consegna dei riconoscimenti per i progetti di solidarietà  in Argentina.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017