Verso una Veneto Community

A Montréal, l’assessore regionale Zanon ha invitato i partecipanti a volare alto. Cultura, economia, associazionismo e informazione tra i temi dibattuti.
14 Ottobre 2003 | di

MONTREAL
L";invito a volare alto, avendo di vista il Terzo Veneto "; il Veneto del futuro "; è giunto fin dalle prime battute della Conferenza d";area dei veneti dell";America del nord. L";ha lanciato l";assessore ai Flussi migratori della Regione del Veneto, Raffaele Zanon, dal palcoscenico del Teatro Mirella e Lino Saputo del Centro Leonardo da Vinci. Di fronte ad una platea affollata dagli oltre cento delegati partecipanti alla Conferenza e dai numerosi ospiti italocanadesi convenuti per la cerimonia inaugurale "; con, in prima fila, autorità  civiche e politiche, esponenti di associazioni, federazioni ed enti economici "; con abilità  e passione Zanon ha delineato il sogno: la visione di una Veneto Community capace di collaborare intelligentemente per vincere le sfide della realtà  mondiale. «Nel mondo ci sono cinque milioni di persone che si identificano come popolo veneto e sono portatori dei valori veneti in ogni angolo della terra. I veneti del Veneto e i veneti del mondo rappresentano insieme il Terzo Veneto, quello del futuro, che affronta la sfida della globalizzazione mantenendo intatte le radici e il senso d";appartenenza». Dietro a lui solo sul podio, c";erano due carabinieri in divisa e un ufficiale della RMCP, un oriundo italiano in giubba rossa: presenze reali ma anche simboliche, a significare la fusione ormai avvenuta di mondi un tempo lontani e sconosciuti, oggi aperti alla convivenza e alla collaborazione. È iniziata così la tre giorni di incontri, relazioni, discussioni, lavori di gruppo: dal 3 al 5 ottobre presso l";Hotel Marriott Chateau Champlain di rue de la Gauchetiere, in una Montréal autunnale, già  fredda e ventosa, alla ricerca di approfondire "; per conoscerle meglio e di conseguenza poterle aggiornare "; sia le realtà  della composita rete associativa veneta nordamericana, che quelle dei più ampi contesti comunitari, culturali e socioeconomici, all";interno dei quali essa opera.
«La politica non è sempre stata attenta al mondo dell";emigrazione "; ha riconosciuto l";oratore "; ma da qualche anno siamo entrati in una fase di nuova attenzione verso gli italiani all";estero, facilitata anche dal riconoscimento del diritto di voto che dà  la possibilità  di raccogliere la voce di un";Italia nel mondo che vuole farsi sentire». Ecco perciò «un Veneto che ha bisogno di fare politica estera, una regione che deve, e intende, investire sul milione di giovani veneti che stanno dentro i confini regionali e sul milione e mezzo di giovani oriundi veneti che abitano nel resto del mondo e che, pur bene integrati nei loro paesi, si sentono anche veneti e vogliono mantenere, approfondire, valorizzare radici e senso d";appartenenza».
Di giovani ce n";erano alla Conferenza, provenienti dalle città  del Canada e degli Stati Uniti, intenzionati a lavorare sodo, facendo sentire le loro voci e le loro proposte allo scopo di imprimere una svolta ad una politica dei rapporti bilaterali finora poco incisiva forse per carenza di conoscenze, di interventi e stimoli reciprocamente utili, ma anche per una tradizione di associazionismo spesso geloso e chiuso, un associazionismo d";emigrazione che, nonostante i grandi innegabili meriti del passato, appare talora poco aperto sull";esterno diventando perciò incapace di attrarre nuove energie e di intessere dinamiche reti di cooperazione con il più vasto mondo comunitario, culturale e socio-economico entro il quale esiste.
Solare e incoraggiante l";ottimismo dell";assessore Zanon ben coadiuvato in ciò da Egidio Pistore, dirigente del dipartimento regionale e dei suoi validi collaboratori, è stato possibile elaborare i documenti finali aventi per oggetto i temi: associazionismo e diritti civili, cultura, economia, informazione.
Serio l";impegno dei relatori e della maggioranza dei delegati. Tra gli altri, ricordiamo i professori Gabriele Scardellato dell";Università  di Toronto e Gianpaolo Romanato dell";Università  di Padova, il vicepresidente di Confindustria Silvio Fortuna, il presidente Apindustria di Padova Franco Bortolami, il presidente dell";Anea Aldo Lorigiola. Hanno moderato le due tavole rotonde (Italia-Nord America: Culture che si incontrano, Economie che si incontrano) i giornalisti Maurizio Cerruti del Gazzettino e Gianluca Versace di Serenissima Tv. Hanno coordinato il lavoro di gruppo: Marcello Pagetta per Associazionismo e diritti civili, i professori Scardellato e Romanato per la Cultura, Sergio Laverghetta dell";Ice e l";imprenditore Franco Bortolami dell";Api per l";Economia, e Anna Maria Zampieri per l";informazione.
In riferimento al tema dell";informazione, lo si è visto come indispensabile sostegno di tutti gli altri. Informare significa infatti comunicare, e dalla comunicazione deriva la conoscenza che mette in relazione e facilita i rapporti di collaborazione sul piano culturale, sociale, economico, umano. L";importanza di capire e farsi capire, di fare efficace e moderna informazione "; senza con ciò trascurare la necessità  di allargare la diffusione di lingua e cultura italiana (e veneta!) anche tramite la promozione di validi interscambi a livello di istituzioni, università , imprenditoria e politica "; oggi passa per il bilinguismo, media indispensabile se si vuole che i messaggi raggiungano e passino per i mondi dei giovani, dell";informatica, dell";economica e della cultura. E proprio dal Canada, Paese in cui da tempo si trascina la polemica riguardante Rai International, è partita la proposta "; entusiasticamente sostenuta dall";assessore Zanon "; di porre la candidatura di Venezia «città  del mondo, città  d";arte, di storia, di cultura e di scambi» quale sede Rai di produzione e di accoglienza degli avvenimenti internazionali. Si è anche sollecitata la realizzazione, da parte della Regione, in cooperazione con associazioni e sponsor privati, di strumenti radiofonici che diffondano in aree più vaste le notizie e i progetti della Veneto Community allo scopo di stimolare interesse e partecipazione da parte di quanti non fanno capo alle organizzazioni associative: sono in molti e costituiscono potenzialità  finora sconosciute.
Nel dicembre prossimo s";insedierà  a Venezia la nuova Consulta regionale per l";emigrazione prevista dalla recente legge del 2003 "; ha annunciato Zanon "; «e in questo organismo le associazioni avranno un ruolo di rilievo» ha promesso. In quell";occasione (che coinciderà  anche con la discussione del Bilancio di previsione 2004 in Consiglio regionale) sarà  impostata la programmazione triennale delle nuove iniziative venete nel settore dell";emigrazione: terranno conto delle diverse esigenze delle comunità  venete presenti nel mondo, perché i bisogni (ovvero le attese e le proposte, precisiamo noi) dei nostri discendenti in Canada e Usa non sono gli stessi di quelli che vivono in Argentina o in Europa. Riallacciandosi a quanto enunciato in apertura dei lavori, l";assessore ha concluso: «Ci avviamo ad un";importante fase di scelte e per affrontarla al meglio dobbiamo costruire un";alleanza per il Terzo Veneto, quello del futuro che coniughi lo sviluppo economico della nostra terra con quelle aspirazioni socioculturali che vanno verso il mantenimento e il rafforzamento, ma anche la rigenerazione, della nostra identità  di popolo».

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017