Vocazione, questione di blog
«Sono un frate francescano minore conventuale della Basilica di sant’Antonio, Padova. Qui ascolto tanti giovani che chiedono un consiglio, cercano una guida e un accompagnamento nel cammino della loro vita. Questo blog è dedicato in modo particolare al tema della vocazione religiosa, sacerdotale…». Il frate, che presenta così se stesso e il suo blog vocazionefrancescana.org, è padre Alberto Tortelli (a destra nella foto, con padre Alessandro Brentari).
Il blog, moderno mezzo di comunicazione e di dialogo molto usato e frequentato soprattutto dai giovani, viene utilizzato, come nuovo pulpito e «confessionale» su web, anche dai sacerdoti per poter dialogare con i ragazzi, sempre meno presenti in oratorio e sempre più spesso davanti al video a navigare negli infiniti e intriganti mari della rete. Moderno, ma anche «molto antoniano», sottolinea padre Alberto, ricordando il sant’Antonio grande comunicatore e infaticabile messaggero del Vangelo.
Padre Alberto è esplicito nel dichiarare i propri intenti: gli interessa dialogare sulla vocazione religiosa. E i giovani, e non solo loro, si fanno avanti: 150-200 ogni giorno. Alcuni solo per curiosità, altri perché interessati alla questione. Come messaggi in bottiglia, migliaia di post invadono il blog.
Un fiume carsico
Padre Alberto, 53 anni, è nato a Longhena – allora tranquillo borgo rurale della bassa bresciana in procinto di subire le trasformazioni e le suggestioni della modernità – in una famiglia molto numerosa (nove fratelli).
I primi passi Alberto li muove tra i canonici agostiniani (come sant’Antonio!) di Montichiari, sempre nel bresciano. Il cammino, però, è breve, giusto il triennio delle medie, concluso il quale ritorna in famiglia. Prosegue gli studi al «Cesare Arici», prestigiosa scuola di Brescia: ginnasio, liceo, maturità, quindi un concorso all’Inps che lo fa accomodare, non ancora ventenne, dietro una scrivania, con un invidiabile e sicuro contratto in tasca.
Per il futuro, Alberto ha qualche progetto, ma tra questi non c’è il sogno della sua infanzia. Anche se ci gira intorno: fa l’animatore dei gruppi giovanili parrocchiali, si lascia tentare dalla politica locale, intesa come servizio... Un giorno entra nella chiesa di san Francesco, a Brescia. Qui incontra padre Marco Tasca, ora Ministro generale dei frati minori conventuali, allora rettore del locale Postulato. Alcuni giovani stanno provando la vita da frati per vedere se è pane per i loro denti. Padre Tasca glieli fa conoscere. Ricorda padre Tortelli: «Mi hanno colpito la gioia e la serenità che illuminavano il volto di quei giovani». Dopo un po’, Alberto è dei loro: postulantato a Treviso, noviziato nella Basilica del Santo, studi di teologia a Padova e, infine, l’ordinazione sacerdotale.
Da subito tra i giovani
La prima destinazione è la comunità francescana di Camposampiero (PD) dove, da sempre, è molto viva l’attenzione al mondo giovanile e vocazionale. Fiore all’occhiello, l’annuale «Cammino di sant’Antonio»: pellegrinaggio da Camposampiero a Padova, a fine maggio, frequentatissimo dai giovani. A Camposampiero, a fianco di esperti confratelli, padre Alberto impara a conoscere i giovani, i loro problemi, gli slanci, le attese, gli sbandamenti. Quel che ci vuole per il compito di responsabile della pastorale vocazionale che i Superiori gli affidano e che lui chiede di poter svolgere avendo come sede e centro propulsore la Basilica del Santo.
«Per due motivi – spiega –: per il fascino della figura di sant’Antonio e del suo Santuario; per dare continuità al Centro di ascolto, avviato da padre Alessandro Brentari, strategicamente situato nella cappella di San Francesco, dove da anni padre Alessandro accoglie, ascolta e accompagna personalmente, a uno a uno, i giovani che chiedono di essere aiutati a capire come impegnare la loro vita. Un’esperienza preziosa, che ho voluto proseguire, e uno stile insostituibile, che anch’io ho adottato nell’accogliere e nell’accompagnare quanti chiedono di conoscerci e di compiere con noi un cammino di discernimento vocazionale». Il Centro di ascolto, gli incontri organizzati, il blog, il confessionale sono le vie più battute dai giovani per giungere a padre Alberto. Quando dall’accoglienza e dall’ascolto emerge il desiderio di proseguire il discorso, i ragazzi vengono invitati a trascorrere il triduo pasquale nel convento del Santo. «Un’esperienza che i giovani, dopo aver vissuto tre giorni tra i frati, condividendone la vita quotidiana – commenta padre Alberto –, definiscono entusiasmante. Per alcuni l’esperienza si conclude lì. Altri, più motivati, chiedono di fare un passo in avanti».
Il gruppo San Damiano
Chi vuole continuare, entra nel gruppo San Damiano (San Damiano è la chiesetta assisana nella quale Francesco ha ricevuto dal Crocifisso l’invito: «Va’ e ripara la mia casa»), e inizia un percorso specificamente mirato al discernimento della vocazione francescana. Ciò avviene o nel convento del Santo o nello Studentato di Brescia, dove c’è l’opportunità di confrontarsi con giovani che hanno già effettuato un cammino analogo. Il percorso di discernimento (un fine settimana al mese) dura da ottobre ad agosto, e si conclude con un corso di esercizi spirituali ad Assisi. «Noi insistiamo – sottolinea padre Alberto –, perché concludano l’esperienza con una decisione, qualunque essa sia. È un’iniziativa importante e impegnativa, che io porto avanti insieme con padre Giancarlo Paris, rettore del Postulato di Brescia».
Giovani d’oggi e vocazioni
I numeri? «Quest’anno cinque giovani hanno fatto la professione religiosa. Pochi, rispetto al passato, ma ci sono congregazioni a quota zero. Qui entra in gioco il richiamo di Francesco e del francescanesimo. E il modo con cui ci si rapporta con i giovani, i quali hanno bisogno di ascolto, di attenzione, di accompagnamento mirati e personalizzati».
«Dei giovani d’oggi – prosegue padre Tortelli – io non posso che dire bene. Certo, il mio è un punto di vista privilegiato, ma anche guardando in giro non cambio parere. Caso mai sono gli adulti che meritano un rimprovero. Se i giovani sono precari, senza futuro e senza speranza, chi li ha cacciati in questi vicoli ciechi? Io incontro spesso giovani bravi, impegnati e con una fede più forte e genuina di una volta, perché scelta». Eppure, le vocazioni sono in calo. «Per ciò che accennavo poc’anzi – conclude padre Alberto –, ma anche a causa della denatalità e della fortissima opposizione dei genitori. Una volta un figlio prete o frate era un privilegio, un dono di Dio, oggi è una disgrazia, una vita sprecata, un pericolo da cui proteggere un figlio. Il cambiamento è epocale. La crisi ha anche risvolti positivi, però: ci obbliga a riflettere sulla nostra vocazione, a scegliere tra le tante opere intraprese quelle che rendono più significativa ed efficace la nostra presenza e a lasciare il resto. L’essenzialità come testimonianza, nello spirito di Francesco e del Vangelo».
per saperne di più
www.vocazionefrancescana.org
Hai mai pensato di…? Il blog per giovani in ricerca
www.riparalamiacasa.it
Centro provinciale di pastorale giovanile e vocazionale
Agenda
Laboratorio Liturgia
S’intitola Confessarsi... perché? Il Sacramento della Riconciliazione il laboratorio di liturgia che da giovedì 19 gennaio ogni settimana i frati della Basilica del Santo propongono per l’inizio del 2012. Gli incontri, liberi e aperti a tutti, si terranno nella sala dello Studio teologico del chiostro della Magnolia, al Santo, con inizio alle ore 20.45. Si comincia con fra François Dermine, sul tema La conversione dal peccato... tra confessione e penitenza. Giovedì 26 gennaio fra Andrea Arvalli proporrà La Misericordia di Dio. Una lettura biblico-spirituale, mentre il 2 febbraio sarà fra Alessandro Ratti a presentare La Riconciliazione in prospettiva teologica, rileggendo l’esperienza di san Francesco e di sant’Antonio.
Gli ultimi due incontri saranno tenuti dal curatore dell’intero percorso, fra Andrea Massarin, liturgista. Il 9 febbraio su Il Sacramento della Riconciliazione, il 16 febbraio invece su Come confessarsi.
Per informazioni: fra Andrea Massarin, tel. 049 8242811.
Il Natale vissuto nella Basilica del Santo ha un sapore particolare: alla consueta scansione delle celebrazioni altre se ne aggiungono, per celebrare al meglio l’Incarnazione.
Ecco gli appuntamenti principali.
- Dal 16 al 24 dicembre Novena del santo Natale, con la Messa delle ore 17.00 presieduta da padre Mario Ruzza, e il canto dei vespri «Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio...».
- Sabato 24 dicembre alle ore 23.00 veglia nella Notte santa; alle ore 24.00 Messa solenne, con processione e benedizione del presepio.
- Domenica 25 dicembre, Santo Natale. Alle ore 11.00, Messa solenne, alle 17.00, Messa cantata dalla Cappella musicale del Santo.
- Primo gennaio 2012, festa di Maria santissima Madre di Dio. Messa solenne alle ore 11.00; cantata alle 17.00, con il canto del Veni Creator.
- Venerdì 6 gennaio, festa dell’Epifania del Signore. Oltre alla Messa solenne delle ore 11.00 e a quella cantata delle 17.00, alle ore 14.30 c’è un appuntamento rivolto in particolare ai più piccoli, accompagnati da genitori e nonni: in Basilica arrivano i Re Magi. Al termine di questa sacra rappresentazione, viene impartita una speciale benedizione ai bambini.