A volte il meglio è sotto casa

03 Luglio 1998 | di
   
   

   

Le città  d'estate non si svuotano più. Per necessità  o per scelta sono sempre più quelli che rimangono.Come trasformare un 'dramma' in una magnifica occasione?

Una volta c'era 'l'esodo di massa'. Oggi le città  non si svuotano più d'estate. Regna la vacanza 'mordi e fuggi'. Milioni di persone che non partono per il sole dei Caraibi o i grattacieli di New York. Che al massimo si concedono qualche puntatina al lago o al borghetto medioevale più vicino. Che fare in città ? Come valorizzare questo tempo libero dal lavoro che però rischia di rimanere prigioniero dell'ozio?

'Trovarsi soli d'estate in città  non è un dramma', ci dice Marco Garzonio, scrittore e giornalista ma anche presidente del Cipa, il Centro italiano di psicologia analitica, con sedi a Roma e a Milano. 'Ci sono molti modi - continua Garzonio - per evitare che questa condizione abbia conseguenze negative sulla nostra vita psicologica. Durante le lunghe giornate estive si può assaporare il piacere della solitudine, ritrovarsi con se stessi, recuperare il senso profondo delle piccole cose. Infatti non siamo più distratti o assillati dalla quotidianità : il silenzio fuori di noi ci aiuta a fare silenzio anche dentro di noi. Possiamo concentrarci, stare di più con noi stessi: passeggiare, riflettere, riprendere in mano qualche buon libro o una bella rivista specializzata. Possiamo riappropriarci di quella dimensione individuale di cui spesso ci sentiamo espropriati durante l'anno'.

Detto così, viene quasi voglia di non partire... 'Beh, naturalmente, è difficile rinunciare a una bella vacanza. L'importante è sapere che anche nell'anonimato della città  cotta dal sole possiamo rimettere in circolo tutte le nostre energie, non solo quelle che la vita quotidiana ci impone di 'usare'. Ad esempio, la creatività , lo spirito di iniziativa e di indipendenza, la curiosità  della scoperta e della ricerca. Inoltre possiamo cogliere ottime occasioni per recuperare il rapporto con la propria città , con il proprio quartiere, direi anche con il proprio condominio. La fretta e gli impegni della vita normale di solito non ci consentono di vivere fino in fondo, con l'anima, l'ambiente in cui viviamo. Spesso non ci accorgiamo o non abbiamo il tempo di goderci le sue bellezze storiche, archeologiche, naturalistiche. Ovunque viviamo c'è sempre un museo da visitare, una chiesa che ci aspetta, una pineta che non conosce ancora i nostri passi. Soprattutto, c'è sempre una persona, un gruppo, un'associazione o un club con cui condividere la stessa sorte, rimettendo in gioco l'autenticità  dei rapporti umani. Anche un piccolo gesto di solidarietà  aiuta a bucare il muro della solitudine estiva. Quel negozio è chiuso per ferie? Non fa niente, lo presto io lo zucchero al vicino. Non hai compagnia? Non preoccuparti, ci sono qua io a commentare una notizia. Se vuoi, a raccontarti la mia vita'.

'In questo tempo ipercomunicativo e virtuale - conferma Vincenzo Mollica, critico cinematografico ed esperto di fumetti - le vacanze non esistono più, come le mezze stagioni. La vacanza, quella vera, è uno stato mentale, una condizione dello spirito. Soltanto in questo modo riusciamo veramente a 'staccare' la spina. Solo così possiamo ridare spazio e fiato a quella dimensione creativa che per undici mesi su dodici rimane sepolta o dimenticata sotto il bombardamento multimediale della vita quotidiana. In città , d'estate - prosegue Mollica - si può scrivere una poesia, dipingere, giocare con la plastilina, navigare in Internet. Spesso, durante le altre stagioni, viviamo giornate che non ci somigliano. D'estate, finalmente, possiamo restituirci a noi stessi, alla nostra famiglia, ai nostri amici'.

Un consiglio terra-terra? 'Costruire la propria giornata come un palinsesto. Spegnete la tv e riaccendetela solo per vedere o rivedere in cassetta tutti i film che avreste sempre voluto vedere o rivedere. Anche cinque al giorno, senza paura! Thriller, commedie, Disney, tutto quello che ci piace. La creatività , il fantastico, l'immaginario: l'estate è un tempo magnifico per tornare a vivere veramente. E poi perché non tornare a leggere i fumetti? Senza vergognarsi di prendere in prestito il 'Topolino' che giace da qualche parte nella cameretta del figlio o di andare in edicola a comprare l'ultimo numero di 'Tex' e di 'Nathan Never'. Dobbiamo trovare gli anticorpi. Perché essere veramente in vacanza significa non subire più la realtà , ovunque ci troviamo, ma diventare protagonisti del nostro tempo libero: liberi, creativi e intelligenti'.

'Restare a casa durante le ferie non è una condanna'. Ne è convinto anche padre Vito Magno, religioso rogazionista, che ha messo la sua intensa attività  editoriale e pubblicistica al servizio della pastorale vocazionale. 'Anzi, il mio consiglio è di dedicare questo tempo, che è sempre dono di Dio, alla scoperta e alla valorizzazione della propria vocazione: nella famiglia, nella società , nella chiesa. Il segreto sta nel modo costruttivo con cui si affronta l'esistenza quotidiana. In questa prospettiva - aggiunge padre Magno - il tempo libero delle ferie è un'occasione preziosa per andare incontro a esigenze spirituali e culturali che il lavoro, quasi sempre, ci impedisce di soddisfare. Prima di tutto, consiglierei un contatto più costante con Dio. Il vuoto delle ferie in città  può essere riempito da un dialogo più profondo, più vero con Dio. E poi, rileggere la Bibbia, assaporare alcuni classici della spiritualità  cristiana, concedersi pause di riflessione, contemplare le straordinarie bellezze del creato, riscoprire quei beni artistici e culturali che nella propria città  testimoniano la fede delle generazioni passate'.

Dal sogno di una vacanza tropicale alla realtà  di Dio nel deserto della città ? 'Sì, può succedere. L'estate può offrirci finalmente l'occasione di tornare in chiesa, di contattare un sacerdote, di confessarci. Chi, non più giovane, abbia condotto buoni studi, può trovare un autentico godimento dello spirito nel riprendere in mano testi classici studiati sui banchi di scuola. Le ferie a casa possono anche essere occasione per attività  di ordine sociale che si esprimano in opere di carità , di solidarietà , di condivisione con i vicini di casa o nei confronti di persone che hanno bisogno di assistenza e di aiuto. D'estate, specie nelle grandi città , queste necessità  aumentano. Dare il proprio contributo a un gruppo di volontariato può essere un ottimo modo per valorizzare il proprio tempo'.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017