Voltiamo pagina!
I nostri connazionali all' estero che si sono rapportati con etnie e culture diverse, possono attivare un' informazione di ritorno che parli delle tante esperienze della loro vita.
Salsomaggiore Terme
Nell' anno internazionale dedicato dall' Onu ai diritti degli anziani, la Fusie, Federazione unitaria della stampa italiana all' estero, in collaborazione con le Confederazioni sindacali unitarie, ha organizzato a Salsomaggiore Terme, un convegno sul rapporto tra gli anziani italiani che vivono nel mondo e la stampa d' emigrazione.
«Lo scopo del convegno è di ripresentare all' opinione pubblica e ai politici il ruolo e i problemi della stampa d' emigrazione, le attese degli anziani italiani all' estero, principali fruitori dei nostri giornali, nell' anno a loro dedicato e in cui il Parlamento dovrebbe finalmente riconoscere il diritto di voto in loco a favore dei nostri emigrati», ha detto Gianni Tosini, presidente della Fusie, nella relazione introduttiva. Partendo proprio dai bisogni dei nostri anziani, è incomprensibile che una legge, ferma da 11 anni, blocchi l' attività di circa 166 testate italiane nel mondo e il prezioso servizio di agenzie di stampa: «Occorre voltare pagina - ha affermato con forza Tosini - : è una denuncia che facciamo; e il ministro Dini si è impegnato a porre rimedio in termini finanziari e legislativi».
La stampa d' emigrazione tiene collegati i nostri connazionali alla madrepatria sul piano informativo e culturale, ma aggiorna pure gli italiani residenti nella penisola su quanto avviene nell' «altra Italia». Un ruolo di ponte, interattivo, agevolato oggi dalle moderne tecnologie. Annibale Palascia, dirigente dell' Ordine dei giornalisti, rifacendosi alla nascita delle prime testate italiane all' estero nel secolo scorso, notava come esse «rappresentino il nostro patrimonio storico». L' Ordine può dare un suo contributo «ravvivando il dialogo e rivolgendo un' attenzione particolare alla cultura del giornale italiano all' estero; promuovendo un archivio storico di queste testate e inoltre stage e scambi tra giornalisti esteri in Italia e viceversa». A queste proposte, Claudio Santini, presidente dell' Ordine dei giornalisti dell Emilia Romagna, ha aggiunto le opportunità che la nuova Scuola superiore di giornalismo di Bologna può offrire ai giornalisti italiani dei media d' emigrazione, continuando così la collaborazione tra la Fusie e l' Ordine.
Melino Pillitteri, segretario generale della Fnp, Federazione nazionale pensionati-Cisl, nel suo intervento ha messo in risalto una delle componenti che stanno trasformando la società : il prolungamento della vita. Un fenomeno che ha determinato nuovi problemi economici, sociali, politici, e che ha motivato alcuni impegni del suo sindacato per la tutela della qualità , della dignità della vita, della salute degli anziani e per i rapporti tra le generazioni. «Quest' anno abbiamo cercato di rafforzare la presenza del sindacato nei Paesi d' emigrazione per offrire, a quanti hanno lavorato e raggiunto la pensione, una migliore tutela dei loro interessi - ha aggiunto Pillitteri. Iniziative a livelli comunali sono già state attuate in Germania, Gran Bretagna e Svizzera; allo stesso scopo, stiamo lavorando in Uruguay e Brasile, ma cerchiamo di realizzare presenze capaci per migliorare la qualità della vita dei nostri connazionali in tanti altri Paesi del mondo. La nostra maggiore preoccupazione è la situazione di bisogno di tanti anziani italiani in America latina, per i quali il sindacato è intervenuto anche nei confronti del governo italiano, perché venga riconosciuta un' assistenza adeguata». Dopo Pillitteri, hanno preso la parola gli altri due segretari generali dei sindacati dei pensionati: Raffaele Minelli della Spi-Cgil e Silvano Miniati della Uilp-Uil.
Qualificante è stato l' intervento della senatrice Patrizia Toia, sottosegretario agli Esteri con delega per gli italiani nel mondo. «Il tema degli anziani si coniuga bene con quello dell' informazione - ha affermato - ; ed è quanto mai opportuno che in convegni come questi maturino delle proposte e degli interventi concreti da perseguire». Tra i problemi prioritari che il Parlamento deve affrontare, vi è certamente quello degli anziani in emigrazione, il loro bisogno di informazione, di rapporti con la madrepatria per uscire dal loro isolamento. «Dai contatti avuti in questi mesi all' estero e dall' esperienza di lavoro con il Cgie, sto approfondendo il fenomeno della crescita della popolazione anziana nel mondo, ma sto anche conoscendo situazioni di bisogno, e attese tante volte non capite. Quando in Parlamento si discusse la proposta di rinviare di un anno la decisione sull' indicizzazione al minimo delle pensioni e sulla integrazione al minimo, non si voleva riaprire un dibattito sulle pensioni facili o sulle doppie pensioni, già da tempo eliminate. La mia preoccupazione, in quella proposta, si estendeva all' ampiezza del fenomeno, a quali ricadute poteva avere sulle condizioni di vita degli anziani, con la volontà di fornire al legislatore dei dati affinché facesse le sue scelte: giuste o sbagliate, ma nella piena consapevolezza del problema, che ancora non c' è». Per il sottosegretario Toia, c' è un settore di interventi su cui tutte le forze politiche devono concordare, come i bisogni degli anziani in Italia e all' estero, i problemi della previdenza, la convenzioni con le case di riposo e con le strutture sanitarie.
Sul ruolo della stampa d' emigrazione e della cultura italiana, la senatrice ha posto alcuni significativi interrogativi. Qual è il loro ruolo? Riescono a valorizzare le esperienze positive delle nostre comunità , come la presenza del volontariato? Offrono, infine, dei dati sulla cultura italiana vissuta nella quotidianità , oltre che sulla grande cultura delle lettere e delle arti? Uno degli impegni emergenti - da parte del Cgie e del Comitato parlamentare per gli italiani nel mondo - è di portare a termine il lavoro di analisi sui criteri di sostegno e di promozione della stampa italiana all' estero: criteri che non mirano all' aumento delle riviste, ma alla loro qualità . Le stesse moderne tecnologie non sono sufficienti per rendere un giornale capace di entrare laddove le nostre comunità vivono e operano. «Ciò che dobbiamo innanzitutto trovare è la chiave per risolvere il problema più difficile: la comunicazione di ritorno - ha aggiunto Toia. Per rompere il silenzio dei giornali e delle televisioni italiani sull' altra Italia, ho pensato anche di scrivere una lettera a uomini di cultura e di spettacolo, per ideare insieme qualcosa che possa far ribaltare in Italia la voce dell' altra Italia. Il collegamento tra il Paese d' origine e di accoglimento, è uno dei ruoli primari della stampa d' emigrazione: un ruolo che si estende all' ambito culturale, economico, ma anche a quello politico. La nostre comunità nel mondo, oltre a concorrere alla permanenza dei valori italiani, possono divenire una forza a sostegno del Paese d' origine».
Sull' apertura dell' Italia alle attese dell' altra Italia si è soffermato lungamente anche l' onorevole Mirko Tremaglia, presidente del Comitato parlamentare per gli italiani nel mondo. Il suo intervento ha ripercorso le lotte parlamentari, soprattutto per il riconoscimento del diritto di voto all' estero dei nostri connazionali. Un iter lungo, con faticosi tentativi di accordo tra le forze politiche: «È dal 1993 che cerchiamo inutilmente di raggiungere un accordo - ha ammesso. Nello scorso luglio, abbiamo ritentato per istituire circoscrizioni all' estero che eleggessero direttamente i loro rappresentanti. Ora è divenuta una battaglia unitaria, su cui sono riposte le speranze di tanti connazionali, che chiedono il riconoscimento dei loro diritti».
Ha concluso la serie di interventi, il cardinale Ersilio Tonini. Con linguaggio profetico, egli ha sollecitato responsabili e operatori dei media ad uscire da un «giornalismo provinciale», per concorrere, con lucidità e speranza, all' eliminazione delle attuali tensioni che dilaniano il mondo. Riferendosi al fallimento dei tentativi di integrazione di culture e di etnie nei Balcani, egli ha affermato che «nell' epoca della mondializzazione e della reimpaginazione della società , il giornalismo deve saper leggere il futuro: vedere cioè se c' è qualcosa di meglio».