L’era del riccometro
L' Isee o Indice della situazione economica equivalente è un' altra sigla alla quale dovremo, nostro malgrado, abituarci. Scopo dell' Isee è quello di fornire una valutazione della situazione economica di coloro che richiedono prestazioni o servizi sociali e assistenziali.
L' Isee, noto anche come «riccometro», trova applicazione con riferimento a quei servizi che le amministrazioni pubbliche non erogano a tutti i cittadini o che richiedono il pagamento di un contributo da parte dei cittadini che li ricevono. Un esempio tipico di questo genere di servizi è costituito dagli asili nido comunali, ma lo stesso discorso vale anche per l' erogazione degli assegni per il nucleo familiare e di maternità e dalle Università per l' erogazione delle borse di studio.
Tornando agli asili nido, come è noto i posti disponibili sono assai inferiori alle richieste e le famiglie dei bambini che vengono ammessi devono pagare un contributo. Si pone dunque per i comuni il problema di stabilire quali bambini ammettere e quale contributo far pagare alle loro famiglie.
Per stabilire tutto questo, dal luglio dello scorso anno e fino al luglio del 2002 verrà utilizzato, dagli enti pubblici, l' Isee.
Come funziona Ma vediamo più da vicino come funziona il «riccometro». Indicatore della situazione reddituale (Isr) L' indicatore della situazione reddituale si ottiene sommando per ciascun componente del nucleo familiare: Indicatore della situazione patrimoniale (Isp) L' indicatore della situazione patrimoniale si ottiene sommando per ciascun componente del nucleo familiare: A chi rivolgersi Come si vede, il calcolo richiede una gran messe di dati; per alleggerire gli adempimenti posti a carico del richiedente, il legislatore ha previsto che i dati siano forniti mediante una dichiarazione sostitutiva di atto notorio. In tal modo, si ha il vantaggio di evitare di esibire i documenti e i certificati necessari.
Osserviamo anzitutto che l' indicatore deve essere determinato con riferimento all' intero nucleo familiare del richiedente la prestazione; il nucleo familiare, in particolare, si intende costituito dalla famiglia anagrafica del richiedente e dai soggetti considerati a suo carico ai fini Irpef. Gli enti che erogano le prestazioni possono tuttavia definire in modo differente il nucleo familiare rilevante ai fini del presente indice.
In secondo luogo, occorre sottolineare che l' Isee tiene conto non solo dei redditi, ma anche del patrimonio e della composizione del nucleo familiare. Gli enti erogatori delle prestazioni tuttavia possono escludere la situazione patrimoniale dal computo dell' Isee.
In generale l' Isee verrà determinato sulla base della seguente formula:
Isee = Isr + Isp / Ce
dove Isr è l' indicatore della situazione reddituale, Isp è l' indicatore della situazione patrimoniale, e Ce è il coefficiente - ricavato dalla scala di equivalenza riportata come allegato 2 al Decreto Legislativo n.109 del 1998 - che riflette la composizione del nucleo familiare.
- I redditi di lavoro prestato nelle zone di frontiera e in altri paesi limitrofi da soggetti residenti in Italia.
- Per le attività agricole, la base imponibile ai fini Irap, al netto dei costi del personale a qualunque titolo utilizzato.
- Il reddito figurativo della ricchezza finanziaria. Quest' ultimo si ricava moltiplicando il valore del patrimonio mobiliare, approssimato per difetto alle decine di milioni, per il tasso di rendimento medio annuo dei titoli decennali del Tesoro.
Dalla predetta somma si detraggono 2 milioni 500 mila lire se il nucleo familiare risiede in un' abitazione in affitto. Tale importo è elevato a 3 milioni 500 mila lire se i membri del nucleo familiare non possiedono altri immobili adibiti a uso abitativo o residenziale nel comune di residenza.
- Il valore del patrimonio mobiliare del quale, a titolo esemplificativo, fanno parte: i depositi bancari e postali; titoli di Stato, certificati di deposito, buoni fruttiferi etc.; partecipazioni azionarie in società italiane ed estere quotate o non, nonché azioni o quote in organismi di investimento collettivo di risparmio, italiani o esteri.
Dalla somma del patrimonio mobiliare e immobiliare si detrae, fino a concorrenza dello stesso, la somma di 50 milioni, elevata a 70 milioni se il nucleo familiare risiede in un' abitazione di proprietà . L' importo così determinato deve essere moltiplicato per lo specifico coefficiente stabilito dall' ente erogatore entro il valore massimo di 0,2.
La dichiarazione sostitutiva può essere presentata all' ente che fornisce la prestazione ad un Caaf o al comune; questi ultimi, dopo averla acquisita agli atti, provvederanno al calcolo dell' Isee e rilasceranno al cittadino un'attestazione provvisoria riportante il contenuto della dichiarazione. L' attestazione provvisoria, che ha una validità di 24 mesi, a sua volta potrà essere utilizzata dal cittadino per richiedere prestazioni ad altri enti pubblici senza dover ripresentare la dichiarazione sostitutiva.
L' amministrazione potrà emettere, su richiesta dell' interessato, un certificato che riporterà i dati indicati nella dichiarazione e, in più, conterrà il calcolo dell' Isee. Anche il certificato ha una validità di 24 mesi e, come l' attestazione provvisoria, può essere utilizzato per richiedere prestazioni ad altri enti pubblici.
Nonostante gli sforzi compiuti dal legislatore per alleggerire gli adempimenti a carico del cittadino, la compilazione della dichiarazione sostitutiva rimane comunque piuttosto impegnativa.
La speranza è che la maggiore equità nell' erogazione dei servizi sociali e assistenziali promessa dall' Isee compensi il maggior onere che ci viene richiesto.
(hanno collaborato Alessandro Cati e Giuliana Dassenno)
FILO DIRETTO PENSIONI: RISPONDE L'INAS-CISL | |
P OSSO RECUPERARE I CONTRIBUTI?
«Ho lavorato circa 8 anni come dipendente. Vorrei sapere cosa posso ottenere con questi pochi anni di lavoro in termini pensionistici e se ho, eventualmente, diritto al rimborso dei contributi versati». Maria - Venezia
Gentile signora, purtroppo le dobbiamo comunicare che allo stato attuale non è previsto l' «utilizzo» ai fini pensionistici di una posizione contributiva limitata, che quindi non soddisfa i requisiti minimi di contribuzione per il diritto alla pensione come previsto dalle attuali norme, né tanto meno la restituzione delle somme pagate dai lavoratori a titolo di contribuzione, essendo il nostro sistema pensionistico fondato sul principio solidaristico (in sostanza, con i contributi che versano i lavoratori attivi viene garantito il pagamento dei trattamenti pensionistici). |
M I VERSANO I CONTRIBUTI?
«Sono un giovane lavoratore e vorrei sapere come posso verificare se l' azienda presso la quale presto attività mi versa i contributi». Agostino - Macerata
Riguardo al quesito posto, è necessario precisare che è buona norma per ogni lavoratore conservare con cura i documenti utili a comprovare le proprie condizioni professionali e le vicende relative al rapporto di lavoro, oltreché conoscere e controllare la propria retribuzione e le ritenute effettuate ai fini previdenziali (contratto di assunzione, buste paga, modello cud - che è l' ex modello 101 - , modello 01/m). In caso i contributi risultassero omessi, ancorché dovuti, potrà attivare le procedure idonee alla salvaguardia dei suoi diritti previdenziali, denunciando all' Inps l' inadempienza da parte del datore di lavoro. |
PER SAPERNE DI PIà