K2-70. Otto donne sul tetto del mondo
L’obiettivo è ambizioso: celebrare il 70° anniversario della prima scalata italiana al K2, nella catena montuosa del Karakorum: la seconda vetta più alta della Terra dopo l’Everest, nella catena dell’Himalaya. A riuscirci, il 31 luglio 1954, furono gli alpinisti italiani Achille Compagnoni e Lino Lacedelli con il contributo di Walter Bonatti e di una spedizione piuttosto numerosa guidata da Ardito Desio.
Protagoniste della nuova sfida sono otto alpiniste: le italiane Anna Torretta, Federica Mingolla, Silvia Loreggian e Cristina Piolini, e le pakistane Samina Baig, Amina Bano, Nadeema Sahar e Samana Rahim. Della spedizione, organizzata dal Club Alpino Italiano, fanno parte anche un medico: la dottoressa Lorenza Pratali, Agostino Da Polenza con il ruolo di coordinatore, il cuoco Zulfiqar, e quattro portatori d’alta quota: Ali Durani, Muhammad Nazir, Ghulam Abbas e Ali Norani. Al campo base c’è Francesca Da Polenza a occuparsi delle comunicazioni.
A fine giugno, le alpiniste hanno raggiunto il campo base del K2. Ora si stanno acclimatando e stanno provvedendo all’allestimento delle corde fisse e dei campi base lungo la via dello Sperone degli Abruzzi. L’obiettivo è anche quello di trascorrere almeno due notti sopra i 7 mila metri di altitudine e qualche notte al campo base 2, a 6.650 metri dove devono affrontare la scarsità di ossigeno in quota.
A partire dal 20 luglio, prendendo in considerazione le condizioni meteorologiche favorevoli, è in agenda il primo tentativo di conquista del K2. Il servizio meteo dell’Aeronautica militare italiana garantisce il supporto tecnico alla spedizione fornendo previsioni giornaliere e settimanali.