Disabili a scuola l’integrazione difficile Per chi suona la campanella
L`insegnante di sostegno è fondamentale per l`inserimento del ragazzo disabile, ma trovare quello adatto proprio all`inizio della scuola non è così banale. Un`associazione cerca soluzioni.
C ome ogni anno si torna dietro i banchi di scuola... come ogni anno sono decine le lettere e le telefonate che ricevo da mamme disperate in cerca di aiuto per la mancanza di un do cente che segua la figlia in difficoltà ; di padri «alterati» perché l`insegnante arriva perennemente in ritardo ` a volte la nomina viene «sbloccata» mesi dopo l`inizio dell`anno scolastico ` con gravi ripercussioni proprio su certi figli che avrebbero bisogno di maggiore aiuto. Questo numero è una sintesi delle loro lamentele, lo spaccato di un`Italia che deve ancora molto crescere prima di far crescere... |
Un figlio che nasce con disabilità e handicap deve unirsi ai propri coetanei anche nell`ambiente scolastico. La ricerca di normalità , infatti, anche nella frequentazione dei luoghi, è da utilizzare come «ausilio terapeutico». Ma la teoria a volte viene svilita dalla pratica e la fase di inserimento graduale diventa difficile, se non impossibile, a meno che il bambino non venga affiancato da un sostegno, una persona con determinate caratteristiche. La capacità , l`esperienza, la preparazione e un pizzico di sensibilità , che non guasta mai, sono gli ingredienti di base per «modellare» la figura dell`insegnante di sostegno. Una miscela di qualità non così semplice da trovare. E quando la fortuna assiste e il caso vuole che certi insegnanti risultino «perfetti» per certe situazioni, ecco che si affaccia il rischio della sostituzione.
«È un problema grave» ` afferma il professor Nicola Quirico presidente del Fadis (Federazione associazioni di docenti per l`integrazione scolastica) ` che può incidere molto sulle possibilità di apprendimento dell`alunno. Il tempo impiegato sia dall`alunno in situazione di handicap, sia dall`insegnante di sostegno per la conoscenza reciproca è molto maggiore rispetto a quello utilizzato dagli alunni normodotati. Inoltre, spesso si instaurano dei legami 'forti' tra alunno e docente per cui ogni cambiamento per gli alunni in situazione di handicap è un trauma che ha bisogno di tempi lunghi per essere superato. Come Fadis riteniamo che la creazione di un organico d`istituto stabilizzato almeno per un triennio e commisurato alle reali esigenze dell`utenza sia un obiettivo da perseguire. Purtroppo oltre 20 mila docenti di sostegno specializzati, ancora precari, rendono quanto mai difficile la soluzione di questo problema. L`avvio dei concorsi riservati e ordinari, che dovrebbero svolgersi e concludersi nel corso dell`anno scolastico 1999/2000, potrà dare qualche segnale positivo rispetto a questa grave questione». Se non bastasse poi «è opportuno rilevare che ` prosegue Nicola Quirico le nomine del personale in ritardo vengono fatte a docenti privi del titolo di specializzazione e ciò comporta un ulteriore danno nei confronti dell`alunno in situazione di handicap. Tra gli impegni del ministro è stata annunciata la stabilizzazione dell`80 per cento degli organici di sostegno entro il 2001, vale a dire che si passerebbe a circa 47 mila docenti di sostegno di ruolo».
Per Informazioni
Federazione associazioni docenti per l`integrazione scolastica. Sede: c/o studio legale
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