Solidarietà invece di regali
I nostri luccicanti Natali, pieni di sprechi e delizie culinarie, stridono non poco con la candida essenzialità della mangiatoia di Betlemme. È un dato di fatto. Ma l'attacco moraleggiante dell'articolo non vi inganni. Non si tratta del solito predicozzo sul consumismo, anzi vi proponiamo una piccola storia, in cui per una volta sono proprio gli sprechi natalizi ad avere la peggio.
Lo scorso Natale la Mediagraf, un'azienda tipografica che offre servizi all'editoria, ha mandato ai suoi clienti un regalo originale: non bottiglie di spumante e panettoni, né raffinate agende in cuoio, né lussuose casse di vino, ma un semplice biglietto augurale contenente un attacco in apparenza poco 'promettente': 'Caro cliente, invece di farle un bel regalo di Natale...'.
I buoni clienti, si sa, solitamente si ricordano, si corteggiano, si viziano: un bel regalo è di sicuro effetto. Ma il Babbo Natale aziendale questa volta non ha ceduto alle lusinghe del marketing. Facendo una scelta, che qualcuno può giudicare impopolare, ha risparmiato sui gadget, devolvendo l'intera cifra a un progetto di solidarietà a favore del terzo mondo. 'A dire il vero, per non cadere nei soliti inutili oggetti - afferma Annalisa, segretaria del direttore - da anni cercavamo di fare regali alternativi: libri di nostra produzione, litografie create da un nostro operaio pittore. Poi abbiamo preso spunto da una ditta che aveva devoluto la cifra dei regali natalizi dei clienti a favore della lega tumori. Abbiamo deciso di fare qualcosa di analogo'.
Arrivava così alla Caritas antoniana un gruzzoletto di tutto riguardo: 15 milioni di lire. L'istituzione caritativa dei lettori del 'Messaggero' non ha fatto fatica a trovare nel mare dei tanti bisognosi che bussano alla sua porta, un'iniziativa che calzasse a pennello con il budget proposto. Fu così che l'azienda legò la sua strenna di Natale al Centro di salute 'Dom Oscar Romero' a Sà£o Luàs nello stato di Maranhà£o, in una delle zone più povere e abbandonate del Brasile, il Nordest. Purtroppo proprio il Brasile, che è nel suo complesso uno dei paesi più ricchi del mondo per risorse territoriali, non riesce a offrire ai suoi abitanti neppure una minima assistenza sanitaria. Se non fosse per l'iniziativa di alcuni missionari e delle frange più attive del volontariato, intere popolazioni sarebbero abbandonate a se stesse.
Il Centro 'Oscar Romero' resisteva come una navicella rabberciata nel mare delle richieste dei suoi troppi assistiti. La struttura era ormai fatiscente, mancavano strumenti essenziali e persino i medicinali più comuni. L'offerta della Mediagraf ha permesso di far tirare un respiro di sollievo: le parti più logorate dello stabile sono state ristrutturate e sono arrivate finalmente al centro indispensabili attrezzature, materiale di laboratorio e medicine. 'Vi ringraziamo di cuore - scrive il missionario, padre Franco Pellegrini, ai benefattori del progetto - . Con la vostra iniziativa, ci date la possibilità di trasformare le tanto usate espressioni 'condivisione e solidarietà ' in un gesto concreto, capace di ridare vita e speranza'. Niente male come regalo di Natale, vero?