Gli albori
Gennaio 1898. L’Italia sta attraversando una grave crisi economica. Tra contadini sottopagati e operai allo strenuo delle forze, le insurrezioni si moltiplicano e l’emigrazione aumenta. È in questo contesto problematico che a Padova nasce il «Messaggiero di S. Antonio di Padova» (la i scomparirà nel 1931).
Ispirata da padre Vittore Sottaz, ma guidata da Giuseppe Bruniera (direttore responsabile) e da padre Alessandro Radovanovic (direttore effettivo), la rivista edita dai frati della Basilica antoniana si presenta inizialmente come un bollettino. Un bollettino, come si legge nel primo numero, «con una caratteristica particolare, unica, quella di essere espressione della città tanto amata dal Santo e della Basilica che ne custodisce il suo corpo, diventata testimone quotidiana delle manifestazioni della fede dei popoli, dei benefizi dalla prodigiosa sua destra compartiti». Ventiquattro pagine, molto testo e poche foto in bianco e nero per questa pubblicazione diffusa in seimila copie.