Il «Messaggero», una grande famiglia
Il «Messaggero di sant`Antonio», oltre che la rivista attraverso la quale i francescani conventuali continuano a diffondere il messaggio evangelico, richiamandosi all`esperienza di due loro straordinari confratelli, Francesco e Antonio, che hanno vissuto la Parola di Dio in forma «radicalmente gioiosa», è anche una «grande famiglia» aperta e solidale con quanti nel mondo fanno fatica a vivere, pressati dalla povertà e dalla malattia.
Incessante prova di questa solidarietà è la risposta, sempre generosa, alle proposte che ogni anno, a giugno, il «Messaggero» fa per sostenere i progetti della Caritas antoniana. Progetti sollecitati dai poveri del mondo, con i quali, tramite missionari e associazioni varie, la Caritas è sempre in contatto, per sanare emergenze o per cercare di porre basi dalle quali poter partire per riconquistare con le proprie forze quella dignità che circostanze avverse hanno loro negato.
Anche per i progetti dello scorso giugno (2001), incentrati sulla lotta e le prevenzione all`aids, la risposta della famiglia antoniana è stata generosa. Lo potete provare leggendo il servizio alle pagine 56-61, nel quale rendiamo conto dettagliatamente di come sono state impiegate le risorse finanziarie da voi messe a disposizione. Alcuni progetti sono giunti a compimento, altri hanno bisogno di maggior tempo ma già possiamo affermare che a più di un bambino e di una donna abbiamo fatto ritornare il sorriso.
Continuiamo così, cercando di svolgere nel migliore dei modi il nostro lavoro, in un momento particolarmente complesso, attraversato da vivaci «contrapposizioni», avendo sempre come guida la Parola di Dio e l`insegnamento della Chiesa. Con questa premessa, nell`anno ormai avviato, intendiamo riflettere insieme su alcuni temi che ci paiono di rilevante importanza. La famiglia anzitutto, fondamento e avvenire della società che ha bisogno di riscoprire i valori, la bellezza, la grandezza della vocazione all`amore e alla vita che stanno alla base del suo esistere. Ma ha anche bisogno di essere aiutata, psicologicamente ed economicamente, a svolgere i compiti cui è chiamata. Per questo la famiglia e i suoi problemi (dalla preparazione al matrimonio agli incidenti domestici, dalle politiche familiari alla scuola...) saranno il punto di riferimento dei vari dossier.
Si dice che quella presente è una generazione che ignora il passato e non pensa al futuro, ma vive solo frettolosamente il presente. Forse è vero solo in parte, noi comunque vorremmo quest`anno fare memoria di alcuni momenti significativi del nostro passato ` della storia civile, dell`arte, della vita della Chiesa `, rivissuti anche nell`esperienza diretta di alcuni testimoni. Ma non sarà una passeggiata archeologica fine a se stessa, cercheremo di riscoprire insieme quei valori e quelle forze che hanno aiutato i nostri «vecchi» a vivere, per farli diventare stimolo e alimento al nostro pensare e al nostro agire. Quindi: riscoprire il passato per vivere meglio il presente e progettare con speranza il futuro. Per la Chiesa, ad esempio, rifletteremo sui grandi temi del concilio Vaticano II per verificare se la forte spinta data dall`eccezionale evento alla riforma della vita ecclesiale sostiene ancora le nostre comunità o se sia necessario qualcos`altro per rianimarle.
La pietà popolare è stata in qualche modo l`origine della nostra rivista; su di essa ha sempre riflettuto e messo in guardia perché non sconfinasse in altro ma restasse quello che deve essere: strada per arrivare meglio a Cristo, a Dio. Alla pietà popolare e alle varie pratiche devote in cui si manifesta (dalla tredicina ai primi sabato del mese, alla recita del rosario...) dedicheremo una serie di servizi che, a partire dalla metà dell`anno in corso fino a tutto il successivo, ne racconteranno la storia e il significato, forse scolorito dal trascorrere del tempo.
Questi, assieme a un`attenzione rinnovata alle esperienze di quanti, singoli e associazioni, stanno cercando di vivere con esemplarità l`impegno delle cose semplici di ogni giorno alla luce del Vangelo, saranno i fili conduttori di ogni numero, i temi che cercheremo di svolgere con chiarezza, con onestà intellettuale e con fedeltà all`insegnamento della Chiesa, consapevoli della complessità del momento storico, attraversato da fenomeni nuovi, come l`immigrazione, che producono mutamenti profondi, pongono domande nuove e inattese alle quali non è sempre facile dare risposta, perché proprio quelle all`apparenza più facili rischiano di essere le più ingiuste. Chiederemo per questo a sant`Antonio, del quale in questo mese si ricorda il ritrovamento della lingua incorrotta, di tenerci una mano sulla testa e di guidarci sempre nella ricerca della verità per poter amare sempre meglio Dio e servire con grandezza di cuore il prossimo.