Il Rosario, preghiera della famiglia
Saranno state le sue radici polacche impregnate di religiosità o la grande devozione per la Madre di Dio, che ha sempre sostenuto e guidato la sua vita, sta di fatto che pochi Papi come Giovanni Paolo II si sono spesi per ridare vigore a una devozione che fenomeni di secolarizzazione e di indifferenza sembravano aver relegato definitivamente nel limbo delle cose passate, delle pie tradizioni buone per le vecchine, ma da lasciar dimenticare. Parliamo del Rosario: quelle cinquanta «avemarie» ripetute una dietro l`altra, intervallate a decine, dalla contemplazione dei misteri della vita del Signore.
Il vigoroso rilancio di questa devozione, che caratterizza con la pratica del «fioretto» proprio il mese di maggio, deve aver sconcertato qualcuno, che si aspettava invece una spinta per il recupero di una spiritualità che abbia come motore la Bibbia, la Parola di Dio, come il concilio Vaticano II ha largamente auspicato.
Contraddizioni, contrapposizioni? Il calore della pietà popolare contro la più lucida e razionale spiritualità biblica? Nemmeno per sogno. L`uomo è fatto di cuore e di intelletto e deve alimentarli ambedue, se vuole crescere in serenità e armonia. Ma, a parte questo, il Rosario che il Papa ha rilanciato come «preghiera della famiglia e per la famiglia», da «pregare per i figli e ancor più con i figli», nella sua lineare semplicità è preghiera biblica.
Lo sottolinea lo stesso Giovanni Paolo II proponendolo, in una sua lettera, a tutti i cristiani: «A voi tutti, fratelli e sorelle di ogni condizione, a voi, famiglie cristiane, a voi, ammalati e anziani, a voi, giovani: riprendete con fiducia tra le mani la corona del Rosario, riscoprendola alla luce della Scrittura, in armonia con la liturgia, nel contesto della vita quotidiana». Il Rosario non è, quindi, una pratica estranea alla spiritualità cristiana, né a quella di ieri di cui è stata da tempo immemorabile parte vitale (pur con qualche esagerazione, come quando lo si recitava durante la messa, ma era messa in latino) né a quella di oggi, perché esso ha robuste radici bibliche. Anzi, si può dire che il Rosario, come gli affreschi nelle chiese di un tempo, sia la Bibbia dei poveri. I misteri che «contempla» e vive sono, infatti, gli eventi stessi della storia della salvezza: dall`angelo che annuncia a Maria che diverrà madre del Messia, alla nascita di Gesù, alla sua morte e risurrezione e altro ancora, contemplato nei misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi ` come si diceva una volta ` o nei misteri della gioia, del dolore e della gloria ` come si dice oggi `. Ad essi Giovanni Paolo II ha aggiunto i misteri della luce, legati a precisi episodi della vita apostolica di Gesù: il battesimo, le nozze di Cana, l`annuncio del Regno, la trasfigurazione e l`istituzione dell`eucarestia. Il quadro della vita del Signore e di Maria, che gli è madre, è completato.
Il 18 maggio Giovanni Paolo II compie 83 anni, e in ottobre celebrerà i venticinque di pontificato: un pontificato intenso, vigoroso, multiforme, in un periodo storico di grandi mutamenti che lo hanno visto protagonista, a volte ascoltato, altre no. Come in occasione della guerra contro l`Iraq. I suoi appelli a scongiurare la guerra e risolvere i conflitti attraverso la mediazione della diplomazia e della pace non sono stati ascoltati. Ha prevalso la logica, apparentemente vincente, della guerra e della violenza. Ma egli continua a essere, per quanti sognano e lottano per un mondo di pace (i venti di guerra continuano a soffiare impetuosi), una guida forte e sicura. Per questo non possiamo che augurargli di stare ancora a nostro fianco, a riproporre instancabilmente i valori della pace, a pregare insieme il Rosario della pace. Buon compleanno, Santità .