Pellegrini in Basilica sotto una nuova luce
Forse non ci facciamo caso, ma il gioco delle luci e delle ombre, i vetri colorati, l’uso sapiente della luce artificiale non sono aspetti secondari per un santuario: accompagnano la preghiera, aiutano il raccoglimento, esaltano le liturgie. La ricerca della «giusta luce» segue la storia delle grandi chiese: nei secoli penetrano in punta di piedi, nel buio delle antiche volte, le nuove tecnologie dell’illuminazione e del restauro. Una fase di questa «storia di luce» è iniziata negli ultimi mesi anche nella Basilica del Santo con due interventi: il restauro del rosone sud – conclusosi il 16 febbraio scorso – realizzato a cura di Progetto Arte Poli srl di Verona con il sostegno del Banco Popolare di Verona e Novara e l’inaugurazione, il 21 dicembre scorso, del nuovo impianto luci, finanziato dall’Enel e dalla Fondazione Banca Antonveneta.
Quest’ultimo è un intervento di grande portata e delicatezza. Sono stati utilizzati 121 candelabri, 20 lampadari, 141 proiettori per un totale di 282 apparecchi e più di 550 lampade con una potenza complessiva di soli 30KW. Impressionante l’effetto scenico e l’armonia dell’insieme. Ma la progettazione ha richiesto mesi di studio: «La Basilica è un ambiente di grande valore artistico e molto frequentato − spiega padre Giuliano, che ha seguito i lavori −; bisognava dare una luce sufficiente a tutte le esigenze: per chi cammina, per chi legge, ma anche per chi assiste alle celebrazioni più solenni. Tutto questo all’insegna del risparmio energetico e della sicurezza, avvalendosi delle tecnologie più avanzate».
I nuovi lampadari hanno un aspetto essenziale e moderno. Perché questa scelta? «Era fuori luogo imitare le lampade originarie della Basilica. È giusto che anche la nostra epoca lasci la sua traccia».
Di grande interesse anche il restauro del rosone sud. Esso è uno dei due grandi rosoni che ornano il transetto della Basilica, la cui costruzione si colloca intorno agli ultimissimi anni del ’300 e si protrae fino alla metà del ’400. Raggiungono ciascuno i nove metri di diametro e sono di stile tardogotico.
La prima vetrata istoriata risale però al 1485 ed è impossibile stabilire come e quali fossero la forma e le figure originarie. Nel corso dei secoli essa viene cambiata tre volte: nel 1617, dopo l’esplosione di una vicina polveriera; nel 1749, dopo un disastroso incendio; l’ultima, oggetto del recente restauro, nel 1866 ad opera della ditta Neuhauser di Innsbruck.
Cosa rappresenta il rosone restaurato? Al centro troviamo sant’Antonio, affiancato da san Bonaventura e san Prosdocimo. Sui due comparti più esterni ci sono san Daniele e santa Giustina. La scelta iconografica dei santi riprendeva una tipologia consueta, più volte ripetuta in diversi punti della Basilica.
L’orientamento verso sud del grande occhio circolare, cioè verso il quadrante più intensamente illuminato dal sole, ha comportato l’uso di vetri dai colori molto intensi.
L’attuale intervento di restauro ha riguardato anche la parte marmorea del rosone sulla quale è stato svolto un accurato e puntuale intervento di pulitura e di consolidamento. Delicatissimo il lavoro per riportare il rosone al suo aspetto originario. Infatti, tra la fine del secolo XIX e la prima metà del XX ci sono state vere e proprie manomissioni, come la sostituzione di alcune porzioni di vetri colorati con i tradizionali «rulli veneziani» di colore più chiaro o bianco.
A ciò si è cercato di porre rimedio con l’attuale restauro, che si è attenuto alle linee guida della «Carta del Restauro Unesco - 1974». Infatti sono state inserite per sovrapposizione, nelle ogive inferiori trilobate delle losanghe verticali, sezioni di vetro soffiato cromaticamente compatibile con le gradazioni di colore delle ogive superiori, ricomponendo così l’unità cromatica.
Entrando in Basilica si può gustare una qualità diversa della luce, che aiuta lo spirito a elevarsi verso pensieri più sottili. La luce colorata che scende dall’alto si intreccia con i canti e la preghiera liturgica e devota che sale dall’altare maggiore e dalla cappella del Santo. Il cuore dell’uomo e la luce divina si incontrano in questo gioco di elementi che aiuta ad avvicinarsi a Dio e a se stessi nel segno della bellezza, sempre antica e sempre nuova.
Celebrazioni speciali
Tuo figlio vive
Il 15 aprile, presso la Chiesa dei Santuari Antoniani a Camposampiero (PD) – dove il Santo trascorse il suo ultimo mese di vita – alle ore 10.30 verrà celebrata una messa per i genitori che hanno perso un figlio. L’iniziativa si collega alla Giornata mondiale dedicata alla memoria delle vittime della strada. Durante la messa, infatti, l’associazione «Per non dimenticare» di Camposampiero, che si occupa di sensibilizzare la società sul grave problema degli incidenti stradali, esporrà un grande pannello con le fotografie di tanti giovani vittime della strada.
Sant’Antonio ebbe una speciale predilezione per i più piccoli e operò in loro favore grandi miracoli. Ricordiamo quando risuscitò il neonato soffocato in culla o rianimò dieci fanciulli annegati. Per questo, durante la messa, verrà rivolta una speciale supplica al Santo perché i genitori colpiti dalla perdita di un figlio siano sostenuti dalla forza della fede e dalla solidarietà fraterna.
Pasqua in Basilica
1° aprile
Domenica delle Palme:
alle ore 10.45, benedizione dell’ulivo nella piazza della Basilica; si procede quindi in processione verso la Basilica per la celebrazione dell’eucaristia. Presiede il rettore della Basilica, padre Enzo Poiana.
5 aprile
Giovedì Santo:
alle ore 18.00 si celebrerà la messa in coena Domini.
6 aprile
Venerdì Santo:
alle ore 15.00 si terrà la Via crucis; alle ore 18.00 si celebrerà la solenne Azione liturgica con la lettura del Passio e l’adorazione della croce.
7 aprile
Sabato Santo, giornata aliturgica.
La Veglia Pasquale avrà inizio alle ore 21.00 sul sagrato della Basilica, con la benedizione del fuoco e la processione col cero pasquale.
8 aprile
Domenica di Pasqua:
la messa solenne delle ore 11.00 sarà presieduta da padre Marco Tasca, provinciale; il ret-tore, padre Enzo Poiana presiederà la messa solenne delle 17.00. Entrambe le messe saranno ani-mate dalla Cappella musicale del Santo.