Cinque per mille volte grazie

Anche quest’anno è possibile destinare il 5 per mille delle imposte del proprio reddito a Caritas Antoniana e alle opere di solidarietà dei frati della Basilica del Santo. Ecco come sono state utilizzate le somme già riscosse.
26 Marzo 2010 | di


Anche nella prossima dichiarazione dei redditi è possibile decidere di destinare il cinque per mille delle imposte del proprio reddito a favore di un ente benefico e continuare quindi a sostenere le opere dei frati sia in Italia che nei Paesi del Terzo mondo. Per farlo è sufficiente riportare nell’apposito spazio dei modelli di dichiarazione dei redditi 2009 (730, Unico, Cud) il codice fiscale di Caritas Antoniana e delle opere di solidarietà dei frati (PPFMC Caritas Sant’Antonio Onlus) che è 00226500288, e apporre la propria firma.
Finora sono stati riscossi i contributi di soli due anni, quelli relativi ai redditi 2005, pari a 2.200 preferenze e 72.557 euro, e quelli relativi ai redditi 2006 pari a 4.727 preferenze e un totale di 143.784 euro. Per quanto riguarda gli anni 2007 e 2008, l’Agenzia delle entrate non ha ancora diffuso i dati, né è possibile sapere quando queste somme verranno effettivamente liquidate.
«Per ora la scelta dei frati – spiega padre Valentino Maragno, direttore di Caritas Antoniana – è stata quella di destinare la maggior parte dei fondi, donati attraverso il cinque per mille, alle opere che curiamo in Italia. Una scelta legata alla difficile situazione economica, che sta mettendo in ginocchio le famiglie e che chiede a noi frati uno sforzo sempre maggiore, soprattutto nei casi in cui ci siano disabili o ragazzi con problemi d’inserimento sociale. Ovviamente lo sguardo è sempre aperto a tutte le povertà che giungono fino a noi da ogni parte del mondo e che continuiamo a valutare e appoggiare con la cura di sempre, grazie al sostegno costante di voi lettori e amici e alla mediazione dei missionari. Il cinque per mille è un altro piccolo grande segno della vostra fiducia, che rende ancora più grande la nostra solidarietà in nome di Antonio».

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017