Good morning Chikuni

Una scuola via radio in Zambia, istituita dai gesuiti e gestita da volontari locali a favore dei bambini più poveri e degli orfani dell’Aids. Una grande classe a cielo aperto, con 1.500 allievi, tutti preparatissimi.
24 Agosto 2010 | di


Altri quindici gruppi come questo, alla stessa ora, a 10, a 20, a 30 e più chilometri di distanza, sono sintonizzati sulla stessa frequenza. Proprio qui, in piena savana africana, c’è forse la classe più grande del mondo: 1.500 allievi, per aula l’intera parrocchia di Chikuni – grande come cinque volte la provincia di Milano – e per soffitto il cielo. E in onda su Radio Chikuni, alla frequenza fm 91,8, dal lunedì al venerdì, dalle 12.15 alle 15.15 c’è Taonga market, la scuola interattiva più sorprendente d’Africa.

A raccontare l’esperienza è padre Andrew Lesniara, gesui­ta di origine polacca, che dieci anni fa, insieme con il confratello Tadeusz Swiderki, polacco anche lui, iniziò la «folle impresa» di fondare una stazione radio in piena zona rurale, tra gente che in molti casi non aveva mai visto nemmeno una radiolina.

«All’inizio non credevo affatto al progetto, benché il vescovo insistesse – racconta padre Andrew –. La proposta derivava dall’esigenza di trovare un modo di comunicare con i villaggi più isolati». Poi padre Tadeusz l’ha raggiunto in Zambia e ha rilanciato con entusiasmo l’idea della radio. «Mi hanno incastrato – dice ridendo padre Andrew –, con la scusa che sono un ingegnere elettronico, ma vi assicuro che non avevo alcuna intenzione di venire in Zambia per continuare ad almanaccare con oggetti elettronici. Nel mio immaginario mi vedevo sotto un albero a parlare con la gente».

Lo Zambia è tra i Paesi più poveri del mondo, ha una superficie di 750 mila chilometri quadrati – il doppio dell’Italia – e una densità di popolazione bassissima, appena 12 milioni di abitanti, che in maggioranza vivono nelle città.

La campagna è semideserta, senza strade e mezzi di comunicazione. Nei 10 mila chilometri quadrati della parrocchia di Chikuni, ci sono solo 25 mila persone, tutti di etnia tonga, che vivono di agricoltura di sussistenza o allevando qualche animale: «Frequente è la dipendenza dagli aiuti alimentari del World food programme, in caso di siccità o di eccessive piogge» spiega padre Andrew.

Ma il dramma nel dramma è l’Aids che qui ha contagiato il 16,5 per cento della popolazione e ha causato la morte di molti adulti in età produttiva e un gran numero di orfani. Solo a Chikuni ci sono più di 3 mila bambini senza genitori, spesso curati a fatica da nonni vecchi e poverissimi.

La presenza dei gesuiti a Chikuni risale al 1905: ancor oggi qui ricordano il fondatore della missione, il francese padre Moreau, come colui che per la prima volta insegnò ai contadini ad arare la terra. Ma l’impegno dei missionari nel tempo ha riguardato soprattutto l’istruzione, con la costruzione di 48 scuole primarie, una scuola secondaria – ancor oggi tra le più rinomate nello Zambia – e il college Charles Lwanga per la formazione degli insegnanti.

In tempi più recenti la parrocchia, spinta dalle necessità, ha creato altri servizi, tra i quali l’assistenza domiciliare ai malati di Aids, i programmi alimentari e il progetto orfani.

La vita via radio

È in questo contesto che il 25 marzo del 2000 apre i battenti Radio Chikuni, che oggi trasmette dalle 6 alle 22, copre un territorio che va ben oltre quello della parrocchia e conta più di 250 mila ascoltatori abituali. Stazione radio e programmi sono gestiti dalla gente: «Volevamo che la radio fosse un’esperienza comunitaria e non un progetto calato dall’alto». La maggior parte dei programmi sono a sfondo sociale, poi c’è la musica, registrata durante le feste dei villaggi, infine le informazioni comunitarie vere e proprie. «La radio collega e potenzia tutti i servizi della parrocchia e ha fatto miracoli, come quello, per esempio, di limitare lo stigma sociale verso i sieropositivi».

La Taonga market è stata un’altra geniale intuizione: «Molti bambini non potevano andare a scuola o perché dovevano lavorare nei campi o perché la scuola formale era troppo distante». Da qui l’idea di creare una scuola a distanza, vicina e gratui­ta, che funzionasse nelle ore di riposo dal lavoro.

«Per trasmettere le lezioni abbiamo fatto costruire delle radio speciali, più grandi e potenti delle 4 mila radio solari già distribuite alla popolazione per le normali trasmissioni. Così, in dieci anni, siamo passati da 37 allievi ai 1.500 di oggi e le richieste si moltiplicano anche da parte degli adulti, che non hanno potuto studiare».

Il segreto del successo non sta tuttavia solo nella radio ma in un’organizzazione comunitaria della scuola che ha al centro la figura del mentor. «Nessun bambino imparerebbe nulla se non ci fosse accanto a lui un adulto preparato in grado di fargli seguire la lezione e di coinvolgerlo. I mentor lavorano gratuitamente e il loro mantenimento è totalmente a carico della comunità. La parrocchia invece ha l’onere della loro formazione, che un domani potrà condurli sulla strada dell’insegnamento retribuito».

A questo circuito virtuoso mancava l’ultimo tassello: l’acquisto dei libri di testo e di alcune casse in acciaio per proteggere il materiale didattico dagli animali e dall’umidità. La richiesta aveva raggiunto Caritas Antoniana nella primavera del 2009, per un costo totale di 23 mila e 500 euro. Richiesta subito accolta da padre Valentino Maragno, direttore dell’istituzione: «Ci è sembrata subito un’esperienza interessante, efficace e poco costosa, un modello da incoraggiare e riproporre anche in altri contesti».

L’arrivo dei libri è stato di grande aiuto: «I ragazzi – continua padre Andrew – seguono meglio le lezioni, gli insegnanti alla radio possono segnalare capitoli e figure, i mentor hanno un ausilio in più per svolgere il loro compito. C’è poi un effetto collaterale: la visione del materiale didattico ha convinto molti genitori e parenti riottosi a mandare i figli alla scuola via radio. L’aiuto di Caritas Antoniana è stato molto importante».

La Taonga market è legalmente riconosciuta, dopo che, qualche anno fa, il ministro dell’istruzione in persona, riottoso anche lui, è venuto a vedere con i suoi occhi la «folle impresa» di Chikuni. «Ha simulato degli esami e ha constatato con sorpresa che i bambini erano molto preparati. Per cui ci ha concesso, alla fine del settimo anno – corrispondente all’ultimo della scuola dell’obbligo – di equiparare con un esame il nostro titolo di studio a quello della scuola formale». E quest’anno com’è andata? «Quest’anno abbiamo avuto problemi – risponde padre Andrew semiserio –: sono stati promossi tutti, mentre molti della scuola formale non ce l’hanno fatta. I presidi sono sul piede di guerra. D’altronde abbiamo dalla nostra il fatto che la radio, grazie a Dio, non si ammala né va ai funerali, che qui in Africa durano giorni. Puntuale inizia le lezioni alle 12.15».

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017