Poesia

José Tolentino Mendonça

Il papavero e il monaco

Recensione di

Il silenzio, la vita monastica, il pellegrinaggio sono alcuni temi delle poesie raccolte in questo libro, il cui autore è un prete portoghese (ora cardinale), noto scrittore, ispirato da un viaggio in Giappone. I brevi componimenti, che seguono il modello dell’haiku occidentale sulle orme di Jack Kerouac, emergono nello spazio vuoto della pagina come la parola nel silenzio. I testi sono riportati in lingua originale con traduzione di Teresa Bartolomei e prefazione di Lina Bolzoni.

Giancarlo Consonni

Pinoli

Recensione di

Poesie che sono poco più che un fiato, una scommessa di essenzialità e di brevità in un tempo, il nostro, che le parole le spreca, oltre che urlarle o usarle come clave sulle teste degli altri. Una scommessa vinta che ogni parola sussurrata possa far nascere pensieri, domande, emozioni, squarci di luce: «Porgere la parola / al silenzio / come all’amata / un fiore». La realtà colta nelle sue più delicate e non apparenti manifestazioni: «Si fa ronzio / il dolce dell’uva». Ispirate.

Yun Dong Ju

Vento blu

Recensione di

Potrebbe essere solo poesia orientale: la natura, il paesaggio, la vita semplice dei villaggi. Eppure qualcosa non quadra, l’atmosfera è piuttosto cupa e allusiva. Questa è poesia «resistente» di un giovane poeta coreano, cattolico, morto in carcere nel 1945 durante l’occupazione giapponese del suo Paese. Poesie scritte nella sua lingua nazionale, e per ciò stesso già un atto sovversivo: «Spero di guardare il cielo fino al giorno della mia morte / senza provare la minima vergogna».

Cees Nooteboom

Addio

Recensione di

«Poesia al tempo del virus», recita il sottotitolo di quest’ultima raccolta del famoso poeta e scrittore olandese. Eppure la parola «virus» non vi compare mai: piuttosto cammini, addii, guerre, morte, fantasmi, perdite, silenzio.

La «fine della fine» cerca di indagare il poeta, e visto che drammaticamente il misterioso «artefice» se ne sta nascosto, non rimane altro che intuire un orizzonte che svanisce «come un miraggio o appariva come poesia». La sola rimasta a gridare più del virus.

Armel Cresus Fakeye

Solchi stellati

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Non sarà proprio come ci hanno insegnato, che il Cantico di frate Sole di san Francesco sia la prima poesia in lingua italiana, ma lo spirito francescano si trova di certo a casa sua nella poesia. Pensiamo a Jacopone da Todi, ma anche ad Alda Merini, che ha dedicato una raccolta all’Assisiate. Non ci stupiscono quindi queste poesie di un giovane frate cappuccino del Benin, forse un po’ ancora impacciate, ma i temi ci sono tutti: la creazione, la ricerca di Dio, l’Amore.

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