Il libro raccoglie, in modo sintetico,la testimonianza di 100 uomini e donne che, nel corso della storia, hanno cercato le vie della pace, «disarmandosi di fronte all’odio e alla violenza, hanno preferito abbracciare la forza del dialogo, l’arte della riconciliazione, il potere della lotta popolare nonviolenta». I volti di queste persone sono presentati seguendo un ordine cronologico, in quattro sezioni: maestri antichi, maestri dal Medioevo all’Illuminismo, maestri moderni e maestri contemporanei.
Un prete e un giornalista raccontano con il sorriso la storia della Chiesa da san Pietro a papa Francesco. Il primo è il fumettista Gioba, che con il suo umorismo ci propone diversi quadri del percorso di questi due millenni, il secondo è Lorenzo Galliani, insegnante di religione, il quale attualizza e sviluppa la provocazione lanciata nelle vignette. Un libro suggestivo e simpatico che fa riflettere e invita a conoscere le vicende del cristianesimo a partire dalle sue origini.
Una raccolta di dodici brani musicali, di cui sono disponibili anche gli spartiti, (con testi ispirati alle Scritture e ai padri della Chiesa) pensati per il tempo liturgico di Quaresima e Pasqua e utilizzabili sia per le celebrazioni eucaristiche e della parola che per le veglie di preghiera.
«Poesia al tempo del virus», recita il sottotitolo di quest’ultima raccolta del famoso poeta e scrittore olandese. Eppure la parola «virus» non vi compare mai: piuttosto cammini, addii, guerre, morte, fantasmi, perdite, silenzio.
La «fine della fine» cerca di indagare il poeta, e visto che drammaticamente il misterioso «artefice» se ne sta nascosto, non rimane altro che intuire un orizzonte che svanisce «come un miraggio o appariva come poesia». La sola rimasta a gridare più del virus.
Non sarà proprio come ci hanno insegnato, che il Cantico di frate Sole di san Francesco sia la prima poesia in lingua italiana, ma lo spirito francescano si trova di certo a casa sua nella poesia. Pensiamo a Jacopone da Todi, ma anche ad Alda Merini, che ha dedicato una raccolta all’Assisiate. Non ci stupiscono quindi queste poesie di un giovane frate cappuccino del Benin, forse un po’ ancora impacciate, ma i temi ci sono tutti: la creazione, la ricerca di Dio, l’Amore.
Cècile Sauvage (1883-1927) in questa silloge intesse un dialogo amoroso, e persino cosmico, con il figlio che porta in grembo, «sopra un cuscino di fiori d’aprile, / un bocciol d’uomo che ora sonnecchia», accompagnandolo fino all’inevitabile distacco del parto, «sarai allora un uomo, e non vivrai per me». Un inno alla maternità, ciò che fa di una donna quanto di più vicino al Dio creatore. Il figlio è Olivier Messiaen, noto compositore contemporaneo.