Bisogna leggerlo l’ultimo libro di Nello Scavo, Libyagate. Inchieste, dossier, ombre e silenzi. Dovremmo leggerlo tutti, ma in particolar modo chi ha responsabilità di governo e per ben tre volte ha riconfermato lo scellerato patto con il governo libico per bloccare le partenze dei migranti dai porti della Libia.
Un’italianità che non ti aspetti in una terra carica di conflitti, compresi quelli di un passato coloniale pesante. Ma al Dipartimento di Italianistica di Bengasi si respira un’aria diversa.
Cosa non abbiamo capito in Libia? Come è stato possibile? Nessuno poteva prevedere l’inferno libico di oggi. Io, con desolata ostinazione, conservo il ricordo di un’altra Tripoli.
Mar Mediterraneo. La cronaca dei soccorsi ai migranti operati dalla nave «Aquarius» di Sos Méditerranée e Medici senza frontiere. Le voci e le speranze di chi scappa dalla Libia direzione Italia ed Europa.
Il regista racconta l’attualità dei fenomeni migratori Libia-Italia, nella sua ultima fatica presentata alla 74ª Mostra del Cinema di Venezia a settembre.