Ezio Greggio: cultura, solidarietà e sorrisi
Dal 2015 è alla guida del Comites del Principato di Monaco, realtà che raggruppa ben 9 mila italiani. Greggio, volto noto della televisione e del cinema italiani (e non solo), il giorno del suo insediamento aveva lanciato un motto e un impegno ben precisi: «Più solidarietà e meno glamour». A quasi due anni dall'elezione, gli abbiamo chiesto di tracciare un primo bilancio dell’esperienza e di raccontarci i progetti futuri.
Perché ha accettato la presidenza? Me lo hanno chiesto in tantissimi. Abito a Monaco coi miei figli da quasi ventiquattro anni e i residenti italiani, quelli veri, si conoscono tutti tra loro. Appena si è saputo del rinnovo, una delle due coalizioni mi ha chiesto di candidarmi. Sono stato il più votato e, alla prima riunione in Ambasciata, anche la coalizione «avversaria» (in realtà siamo tutti amici) mi ha votato.
Come ha accolto l’incarico? Con grande impegno, anche perché, affiancando l’Ambasciata, supportiamo varie attività, soprattutto quelle assistenziali. Pochi sanno che, anche qui, ci sono molte famiglie italiane in difficoltà.
Il suo nome, il suo volto possono favorire il rilancio dei Comites? Penso di sì, in fondo è già avvenuto: tutti insieme, in due anni, abbiamo sviluppato una miriade di attività che vanno dalla solidarietà alla cultura, dall’intrattenimento all’affiancamento dell’Ambasciata nelle funzioni che ci vengono richieste.
Quali i progetti in cantiere? Attraverso le proiezioni di film italiani stiamo promuovendo la nostra lingua nel Principato. E, in collaborazione col Comites di Nizza, un canale radio utile a chi risiede nel Principato e in Costa Azzurra.
Iniziative per tutti i gusti: dalla parte degli anziani, ma anche di famiglie e giovani? Il Comites ha funzioni specifiche di rappresentanza della comunità italiana. Ci occupiamo di tutti, dagli studenti ai pensionati. Poter essere utili ai nostri connazionali, a fianco dell’Ambasciata, credo sia molto importante.
Far sorridere e far star bene la gente. Lei è un maestro in un compito tra i più difficili. Il sorriso e la risata sono terapeutici. Palazzeschi diceva: «Il riso è il profumo della vita in un popolo civile».
Come l’hanno accolta gli italiani? Essendo tra i più vecchi residenti di Monaco – è quasi un quarto di secolo che vivo qui –, veramente sono io che accolgo gli italiani che arrivano. E la Festa di Natale (nella foto, ndr), lo scorso 6 dicembre, è stata una bella occasione per salutarne tanti.
Su quali sfide future ha deciso di puntare? Monaco è una straordinaria piattaforma finanziaria e commerciale. La Brexit certamente ne favorirà lo sviluppo. Noi italiani, che qui siamo quasi 9 mila, rappresentiamo una fetta importante dello sviluppo e della crescita del Principato.
Ha un sogno che vorrebbe realizzare? Tantissimi. Uno si è già realizzato: il Montecarlo Film Festival, l’unico festival al mondo completamente dedicato alla commedia. A breve, dal 28 febbraio al 5 marzo, si terrà la 14ª edizione con grandi film e grandi star.
Monaco è a un passo da Ventimiglia. Profughi, accoglienza, integrazione: come vi ponete rispetto a queste emergenze? I compiti del Comites sono ben diversi da quelli istituzionali dell’Ambasciata. Sia noi del Comites sia gli italiani che vivono qui seguiamo con trepidazione e preoccupazione ciò che accade attorno al nostro territorio. Non solo a Ventimiglia, ma anche a Nizza, la situazione è drammatica. Spero che il buon senso, ma anche il rispetto delle regole vengano applicati e si creino i presupposti per una corretta convivenza tra popoli diversi.