Giappone, la nuova era «Reiwa»
Svolta storica per il Giappone. Dopo 30 anni di regno, l’imperatore Akihito abdica e lascia il trono del crisantemo al figlio maggiore, Naruhito. Un fatto importante nella casa reale nipponica, la più antica monarchia ereditaria esistente al mondo a partire dal 660 a.C.
Il gesto di Akihito, 85 anni, molto amato dal suo popolo, ha suscitato un certo clamore in Giappone. La decisione, come lui stesso aveva annunciato, è stata presa per aprire una nuova epoca di «ordine e armonia», la nuova era «Reiwa» e porre fine a quella «Heisei» per il «conseguimento della pace».
È la prima volta, in 202 anni, che l’imperatore lascia, ancora vivente, il posto a un discendente. Oggi hanno preso il via i riti che decreteranno ufficialmente l’abdicazione di Akihito con una cerimonia finale che segna l’ascesa al trono del principe della corona Naruhito, 59 anni, e la moglie, principessa Masako, 34 anni, brillante diplomatica.
«Oggi concludo i miei doveri da imperatore», ha detto Akihito. «Ringrazio il mio popolo che mi ha sostenuto. Il mio ruolo è stato fonte di felicità».
A Naruhito, ora, il compito di guida del Giappone nell’era moderna. Ha dalla sua, l’essersi formato all’estero e aver conosciuto il resto del mondo. In dote dai genitori, invece, l'aver imparato a curare ferite vecchie e nuove. Con gesti di umanità, vero esempio per le nuove generazioni.