Giovani in cammino sulle orme di Antonio
Il prossimo 2 giugno, alle ore 21.00, inizierà il «Cammino di sant’Antonio», un momento d’intensa spiritualità che dal 1995 contribuisce alla preparazione della festa del 13 giugno. Il tradizionale pellegrinaggio notturno – che ricorda l’ultimo viaggio compiuto dal santo da Camposampiero, dove si era ritirato negli ultimi tempi, verso Padova – quest’anno si celebra nel contesto del centenario della rinascita della Provincia patavina, la provincia religiosa dei frati del Santo, (che oggi copre l’Italia settentrionale) di cui Antonio è stato il primo responsabile, dal 1227 al 1230.
È bello rievocare il momento del transito del Santo in questo mese di maggio, da sempre dedicato a Maria, perché proprio gli ultimi istanti della sua vita ci ricordano quanto lui fosse legato alla figura della Madonna. Di fatto, sant’Antonio ormai morente chiede di essere ricondotto a Padova per raggiungere la chiesetta-convento dedicata a sancta Maria Mater Domini, l’attuale Cappella della Madonna Mora della Basilica del Santo, dove verrà poi sepolto. Il desiderio di morire nel convento, tra i suoi frati, non si realizzerà: muore all’Arcella, alle porte di Padova. Ciò non gli impedisce di innalzare a Maria una delle più belle espressioni della devozione, O gloriosa Domina, per testimoniare la sua presenza accompagnatrice nel momento delicato e intenso della morte.
In onore di Maria, sant’Antonio aveva composto sei sermoni. Nel prologo di questi, così scrive: «Maria risplende come astro mattutino fra le nubi, e come la luna nel giorno in cui è piena. È come sole sfolgorante, come arcobaleno splendente fra nubi di gloria, come il fiore della rosa nei giorni di primavera, come i gigli lungo un corso d’acqua, come un germoglio d’albero d’incenso nei giorni d’estate, come fuoco e incenso su un braciere, come vaso d’oro massiccio, ornato con ogni specie di pietre preziose, come olivo verdeggiante e pieno di frutti e come cipresso svettante tra le nubi». Molte di queste immagini devote e poetiche hanno scortato sant’Antonio nel suo ultimo pellegrinare, in mezzo a una campagna pregna dei colori e dei profumi dell’estate, sopra il pagliericcio di fortuna portato da un carro trascinato da buoi, come ricorda la tradizionale rievocazione storica che si tiene la sera di ogni 12 giugno all’Arcella.
Per i pellegrini che da Camposampiero ripercorreranno di notte lo stesso tragitto verso Padova sarà consolante accarezzare nella mente e nel cuore quelle immagini vibranti. È un modo per stare in comunione spirituale con il Santo e con Maria mentre, camminando, il cuore matura pensieri e desideri da esprimere in preghiera varcando la soglia della Basilica.
Note logistiche
Come partecipare al cammino
Da Camposampiero a Padova si percorreranno 25 chilometri per strade sterrate. Si raccomanda di portare scarpe e indumenti adatti al cammino, pranzo al sacco e acqua (non ci sono punti di ristoro durante il cammino), un cappellino, k-way in caso di pioggia e una torcia elettrica. Camposampiero è facilmente raggiungibile in treno, sia per l’andata che per il ritorno (www.trenitalia.com).
L’organizzazione è volutamente minima. I frati si limiteranno a guidare il cammino e la proposta spirituale.
Info: tel. 049 9315711; e-mail oasigiovani@riparalamiacasa.it
iniziativa speciale
Perché questo dépliant al centro della rivista?
Molte persone desiderano venire a Padova per la festa del 13 giugno ma non possono farlo, per motivi di salute, impegni o eccessiva distanza. Abbiamo pensato di dare a ciascun lettore la possibilità di essere comunque presente in quel giorno di grande festa, grazie a una speciale iniziativa.
A questo numero del «Messaggero di sant’Antonio» è allegata una busta, mentre, come potete vedere, al centro della rivista c’è un quartino con la Tredicina e due cedole. Sta a voi ora scrivere la vostra preghiera al Santo usando una delle cedola e la busta. Inviatela alla Basilica in tempo per la messa delle 10.00 del 13 giugno, concelebrata dai frati del «Messaggero di sant’Antonio».
Le cedole sono due, per darvi la possibilità di offrire la seconda a una persona a voi cara che ritenete abbia bisogno di un ricordo particolare al Santo. Tutte le cedole che arriveranno saranno deposte ai piedi dell’altare e poi portate alla Tomba del Santo.
La preghiera più famosa
Il Santo continua a essere anche oggi quello che fu nella sua vita terrena: una luce e una guida per il popolo cristiano. La vicinanza di Antonio con tanti uomini si perpetua ancora oggi nella preghiera. Qui ne riportiamo una delle più antiche e famose: il Si quaeris. Questa preghiera di lode – o responsorio – in onore di sant’Antonio fu composta da fra Giuliano da Spira. Il responsorio fa parte dell’Officium rhythmicum s. Antonii, che risale al 1233, due anni dopo la morte del Santo. Ne diamo anche la traduzione italiana.
Si quaeris miracula
Si quaeris miracula / Mors, error, calámitas, / Daemon, lepra fúgiunt, / Aegri surgunt sani. / Cedunt mare, víncula: / Membra resque pérditas / Petunt et accípiunt / Iúvenes et cani. / Péreunt perícula, / Cessat et necéssitas: / Narrent hi qui séntiunt, / Dicant Paduáni. / Cedunt mare, víncula, etc. / Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. / Cedunt mare, víncula, etc.
Traduzione del Si quaeris
«Se cerchi i miracoli, ecco messi in fuga la morte, l’errore, le calamità e il demonio; ecco gli ammalati divenir sani. Il mare si calma, le catene si spezzano; i giovani e i vecchi chiedono e ritrovano la salute e le cose perdute. S’allontanano i pericoli e scompaiono le necessità: lo attesti chi ha sperimentato la protezione del Santo di Padova. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen».