I bambini di Manila ritornano a sognare

La scuola di Manila per i bambini delle discariche è quasi completata. E mentre i piccoli aspettano di frequentarla, ci inviano lettere piene di entusiasmo.
28 Aprile 2009 | di

A Manila, proprio al margine delle grandi discariche, popolate da migliaia di bambini, oggi esiste una nuova speranza che porta la firma dei nostri lettori: è l’edificio nuovo fiammante della Shalom Learning Center, l’unica scuola privata che accompagna gli scavenger, i piccoli raccoglitori di rifiuti, dall’asilo alle scuole superiori, passando attraverso la formazione umana, professionale, psicologica e sanitaria. La massima qualità alla portata dei più poveri. Una scuola che rischiava di chiudere, perché non poteva più permettersi l’affitto dei locali prima concessi gratuitamente. E così, costruire la nuova scuola è diventato il progetto proposto ai lettori lo scorso giugno, in occasione della Festa del Santo, per celebrare Antonio, uomo di carità.

Ogni anno questa scuola garantirà il futuro di almeno 600 tra bambini e adolescenti, dando loro la possibilità di superare la povertà e l’abbandono. Anzi aumenterà e affinerà l’offerta formativa, cercando di raggiungere sempre più bambini. È proprio uno di questi ragazzini – in una lettera a padre Danilo Salezze, direttore generale del «Messaggero di sant’Antonio», che l’anno scorso si è recato a Manila per mettere a punto il progetto –, a sognare per primo a occhi aperti: «Chissà, forse proprio dalla nostra scuola potranno uscire i nuovi politici e amministratori delle Filippine». Padre Danilo raccoglie quel sogno e ricorda da dove è nato: «Bello pensare che gli ultimi saranno i primi anche in questa terra. L’anno scorso, quando mi recai al cimitero di Navotas, dove tra le tombe vivono centinaia di famiglie, una mamma con un bambino in braccio, guardandomi con un volto di dolore mi disse: “No school, no future”, “niente scuola, niente futuro”. Ho provato una pena immensa, di fronte a quella madre impotente. Oggi sapere che un pezzo di quel futuro l’abbiamo costruito insieme, mi riempie di gioia, mi fa pensare a una preghiera di mamma esaudita».
L’edificio della nuova scuola è ancora in costruzione: c’è stato qualche ritardo dovuto all’aumento dei prezzi e alle difficoltà incontrate nel reperire il materiale e il personale qualificato.
Mancano il tetto, gli impianti e le finiture. Gli operatori vorrebbero completare il lavoro per giugno ma probabilmente ci vorrà qualche mese in più.
Ma per i bambini questa scuola che cresce giorno dopo giorno davanti ai loro occhi è già una meraviglia. L’amore di qualcuno, lontano e sconosciuto, è dietro a quei mattoni. Loro lo sentono e scrivono, scrivono lettere al direttore: «Caro padre Danilo – scrive Cristian – mille, mille grazie, anzi un milione di grazie. Il vostro aiuto mi consente di frequentare un’eccellente scuola privata ma con una retta molto bassa. I miei genitori non avrebbero mai potuto mandarmi a una scuola così, a volte non riescono a comprare neppure il necessario. La vita è molto difficile qui! Non dimenticherò mai la tua gentilezza e la tua generosità. Da grande mi piacerebbe essere come te».
«Caro padre Danilo, qui siamo tutti ragazzi studiosi e desiderosi di essere inclusi tra i dieci migliori studenti. Gli insegnanti ci spronano a fare del nostro meglio. Qui sto sviluppando i miei talenti. Gli insegnanti ci dicono che questi sono doni di Dio e dobbiamo condividerli. Questo nuovo edificio, ne sono sicuro, non rende felice solo me, ma tanti altri studenti. È la nostra nuova casa. Con affetto Aehron».
Joselito è raggiante: «Presto ci trasferiremo nel nuovo edificio e incontrerò nuovi insegnanti, nuovi compagni, nuovi amici. La scuola è fatta di muri ma dentro c’è il futuro. Sarà un nuovo inizio!».


Cinque per mille. Firma a favore delle opere dei frati

Il 2009 è il terzo anno consecutivo in cui ogni contribuente, al momento della dichiarazione dei redditi, può decidere di versare il proprio cinque per mille a favore di un ente benefico. È sufficiente riportare nell’apposito spazio dei modelli di dichiarazione dei redditi 2008 (730, Unico, Cud…) il codice fiscale dell’ente – che nel caso di Caritas Antoniana e delle opere di solidarietà dei frati è 00226500288 – e apporre la propria firma. Nel primo anno, relativo ai redditi 2006, le preferenze accordate alle opere dei Frati minori conventuali sono state 2.200, per un totale di euro 72.557. Per quanto riguarda il secondo anno, relativo ai redditi 2007, l’unico dato certo è il numero delle preferenze, pari a 4.586, ma non è ancora stata comunicata la somma che ad esse corrisponde.
Fino a oggi il ministero delle Finanze ha versato solo l’importo del primo anno, che è di fatto arrivato nel settembre del 2008. Proprio in quei mesi la crisi economica iniziava ad affliggere l’Italia e, nelle opere di solidarietà dei frati, aumentavano le richieste di aiuto. Al momento di assegnare le risorse, ai frati è parso giusto scegliere di far rimanere almeno i fondi del 5 per mille a favore dei nostri poveri. Di comune accordo, hanno quindi deciso di devolvere l’intera cifra al Villaggio sant’Antonio di Noventa Padovana (PD) che accoglie e sostiene bambini di famiglie disagiate e disabili gravi. Entro settembre 2009, i frati dovranno fornire al Ministero, come tutti gli enti che hanno accesso al 5 per mille, un dettagliato rendiconto delle spese effettuate. «Ringrazio – afferma padre Valentino Maragno, direttore di Caritas Antoniana – quanti ci hanno sostenuto attraverso il 5 per mille e quanti vorranno ancora farlo in occasione della prossima dichiarazione dei redditi. Il 5 per mille è un mezzo prezioso per allargare la nostra solidarietà, che oggi ha tanti fronti anche qui. Da parte nostra una grande riconoscenza e l’impegno di darvi conto di ogni singola scelta».
 

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017