Il presepe vivente di Melbourne
Quella di Melbourne è una rappresentazione della Natività unica nel suo genere in Australia. Ogni anno viene messa in scena da Virgilio Marcianò. Un appuntamento immancabile per 30 mila persone che, nel corso di tre serate a ridosso del 25 dicembre, fanno un salto indietro nel tempo.
Una volta varcato il portale d’ingresso sorvegliato dai soldati romani si entra, infatti, nella ricostruzione attenta di un antico villaggio: la «Passeggiata a Betlemme» . Un percorso che guida i visitatori tra botteghe, mulini, abitazioni e laboratori artigianali dove ogni dettaglio è stato realizzato a mano e con cura. Ci si può soffermare a osservare i fasti del palazzo reale di Erode attorniato dalle sue ancelle. I bambini giocano con gli animali o si esercitano con le spade dei centurioni romani.
Culmine della rievocazione è la stalla dove la Sacra famiglia è con il bue, l’asinello e i Re Magi in adorazione. Regista e ideatore della manifestazione che, da cinque anni, è ospitata dalla Scuola elementare di San Giuseppe, a Epping, sobborgo a nord di Melbourne, Marcianò ricorda il primo Natale in Australia, nel 1967, privo dell’atmosfera e dei simboli tipici delle festività italiane. Dall’anno successivo si è impegnato a ricreare il presepio, dapprima in scala ridotta, e poi nella manifestazione aperta al pubblico. Il presepe vivente combina elementi della tradizione italiana, come gli zampognari, con elementi esotici come i cammelli che arrivano direttamente da Adelaide.
Dopo i mesi estivi trascorsi nella sua Puglia, Marcianò torna a Melbourne, e da fine ottobre si mette al lavoro con una squadra di 50-60 volontari esperti, tra carpentieri, elettricisti e operai, che ricostruiscono l’antico villaggio da zero. Si inizia svuotando sei container carichi di materiale scenico, tra cui venti bighe romane e centinaia di costumi di ogni genere. Per la «Passeggiata a Betlemme» sono centinaia le comparse volontarie impiegate in ruoli diversi, tra cui almeno cinque o sei Bambin Gesù di ogni nazionalità ed etnia. Nel villaggio, l’atmosfera è resa ancora più suggestiva dalla colonna sonora dei cori di Palestrina, località vicino a Roma, riprodotti da 300 altoparlanti.
Tocco finale per far sentire il Natale anche nelle calde serate estive: una spruzzata di neve artificiale per la gioia dei bambini, grandi protagonisti di questa festa.