Mi fido di «Tex»
Ha accompagnato i sogni di tre generazioni. Lo fa anche oggi, con le sue storie e i suoi messaggi. «Aquila della notte» continua l’avventura di Tex, personaggio diventato ormai leggenda. Chi di noi non ha avuto modo di sentir parlare di lui o di sfogliare qualche numero delle indimenticabili imprese? Le sue azioni, il modo di essere e il forte desiderio di giustizia sono stati associati, spesso, a personaggi reali del nostro tempo. Quanti «tex» avrebbero voluto seguirlo, con il desiderio di poter combattere al suo fianco. E quanti hanno cercato di portarne avanti gli ideali nella vita reale. Perché nelle sue avventure, Tex, vero leader e difensore dei deboli, non ha mai incitato all’odio e alla violenza. Seppur accompagnato dalla sua inseparabile colt, usata per dissuadere più che offendere e per difendere l’uomo da arroganza e cattiveria.
L’eroe del fumetto nasce a fine settembre 1948. A dare volto e contorni alle sue avventure è Aurelio Galleppini, in arte Galep, su soggetto e testi di Gianluigi Bonelli. Titolo del primo numero: Il totem misterioso, formato striscia, 36 pagine, costo 15 lire. Una formula studiata per risparmiare carta ed essere più maneggevole. In un’Italia poverissima, uscita perdente da una guerra disastrosa, ciò permetteva un notevole risparmio sulle spese tipografiche di stampa. L’iniziativa registrò ben presto uno straordinario successo che nemmeno gli autori avrebbero mai immaginato. I suoi fumetti sono stati pubblicati in più di cento Paesi e tradotti in altrettante lingue.
Valori antichi e sempre attuali
Il talento e l’abilità di Bonelli a raccontare sempre più avvincenti storie di Tex, insieme alla straordinaria bravura artistica di Galep, hanno appassionato in questi lunghi decenni moltissimi ragazzi, giovani e adulti. Tra i giovanissimi lettori degli inizi, Gianni Brunoro, oggi tra i più conosciuti critici del fumetto: «Quando a fine settembre 1948 uscì il primo numero di Tex, reclamizzato da tempo su altre pubblicazioni della casa editrice (la Bonelli di adesso, al tempo Edizioni Audace), tempestai l’edicolante per giorni con richieste tipo “è uscito Tex?”. Grandi erano l’attesa e la curiosità. Ma quando, finalmente, lo ebbi in mano, dopo pochi giorni fui mandato in collegio, dove i fumetti erano vietati. Dovetti accontentarmi di leggere le storie seguenti solo alle successive vacanze di Natale».
Nei 70 anni della sua storia l’avventuriero, il ranger, il saggio capo degli indiani Navajos, ha affrontato banditi e malfattori. Si è messo al fianco delle tribù indiane ingiustamente perseguitate. Ha lottato contro il male (Mefisto, il suo nemico di sempre) cavalcando i sentieri polverosi del vecchio West, percorrendo i deserti infuocati del Messico fino a inoltrarsi nelle fredde regioni del Grande Nord.
Da quando è stato creato, Tex ha saputo attraversare le crisi del genere western e, in alcuni casi, la sua apparente fine. Il segreto del suo grande successo è stato sottolineato più volte dallo stesso editore, Sergio Bonelli. Egli ribadiva come Tex fosse portatore di valori antichi, immutabili, che non passano mai di moda e di come il personaggio fosse nato per farci sognare.
Tex non si scompone davanti a nessun nemico: ovviamente, i tradizionali fuorilegge western, ma anche gli alieni, un mago, un lupo mannaro o un discendente dei maya o degli aztechi.
«Le sue origini raccontano una storia importante – spiega Elizabeth Leake nel suo libro Tex Willer Un cowboy nell’Italia del dopoguerra (il Mulino) –: ci parlano di un’Italia in crisi, eppure percorsa dall’ansia di riprendersi dal collasso civile, economico e sociale in cui si trova alla fine della guerra. Ci parlano di soluzioni della sfida della ricostruzione e di soluzioni bizzarre ma creative, di una popolazione povera ma capace di rimboccarsi le maniche». Anche il carattere dei protagonisti di questa storia, sottolinea Leake, è suggestivo: «Maturità, coraggio, egoismo e vanità coesistono insieme liberamente».
Tex difende gli ultimi, dimentica velocemente i torti subiti, rispetta le tradizioni altrui ed è, infine, abbastanza saggio da risolvere una lite. La sua stessa rabbia parla francamente e senza sotterfugi. I lettori si sono sempre riconosciuti in questo innovativo cowboy che combatte potenti, corrotti, affaristi e razzisti. Celebre la sua frase: «Vi sono indiani buoni e vi sono, naturalmente, anche indiani cattivi. Ma se voi li tratterete come vostri pari, e non come selvaggi, non avrete mai a pentirvene». Quanta attualità in queste parole!
Rivalutato negli anni ’70
La critica fumettistica, che all’inizio lo snobbava, ha cominciato a interessarsene negli anni Settanta. Da allora, sulla sua figura sono usciti numerosi libri di ogni tipo e differente valore. Ultimo e più interessante è il lungo capitolo riguardante Tex, nel volume I Bonelli scritto da Gianni Bono, studioso che ha potuto saccheggiare gli archivi della Sergio Bonelli Editore.
«Con i suoi settant’anni di vita editoriale – spiega ancora Brunoro –, possiamo dire che Tex sia il personaggio a fumetti più longevo tra quelli italiani. Ma, al di là di questo, sono soprattutto due gli aspetti interessanti che lo riguardano, e sicuramente tra loro connessi: da una parte, sorprende il fatto che i suoi siano lettori di ogni età, pur con una prevalenza di quelli maturi; dall’altra, che le sue storie, negli ultimi decenni, siano diventate sempre più valide sul piano dei contenuti. I testi – aggiunge – sono davvero molto seri, e vengono realizzati da disegnatori di alto livello artistico (tra gli storici e gli attuali, sono parecchie decine). Si sono addirittura moltiplicate le collane che ne pubblicano le avventure: Tex è un caso fumettistico sicuramente unico nel mondo».
Un eroe che guarda lontano
Ad «Aquila della Notte» è dedicata l’importante mostra «Tex. 70 anni di un mito», allestita al Museo della Permanente a Milano. Ma non è finita: è in progetto la realizzazione, a Montegrotto Terme (Padova), del «Tex Willer World», uno spazio tematico dedicato all’eroe dei fumetti. L’area individuata (oltre 40 mila metri quadrati) dovrebbe riproporre nei minimi particolari le ambientazioni western rappresentate nel fumetto: saloon, quartiere messicano, accampamento militare, villaggio indiano (con tanto di hogan).
Un uomo d’altri tempi, eppure sempre così vicino al sentire dei propri lettori. Ieri come oggi. In una vita che conta ben 70 anni. Portati bene e che guardano lontano. Per combattere, ancora una volta con Tex, ingiustizie e soprusi di ogni tempo.
Mostra a Milano
Una cavalcata lunga settant’anni
di Nicoletta Masetto
«Tex in breve? La ribellione contro la prepotenza». A dirlo, con sintesi magistrale, niente meno che la sua anima, il suo creatore con Galep: Gianluigi Bonelli. Una definizione che si ritrova puntuale, precisa, mai ridondante in ogni tratto pur minimo di questo personaggio senza tempo. Solo la leggerezza di un fumetto poteva renderlo poesia. Quella stessa che si respira in ogni stanza, disegno, oggetto della mostra «Tex. 70 anni di un mito», al Museo della Permanente di Milano, fino al 27 gennaio 2019. Patrocinata dal Comune di Milano, è curata da Gianni Bono, storico e studioso del fumetto italiano, in collaborazione con la redazione di Sergio Bonelli Editore.
Si possono trovare tavole originali, biografie degli autori, undici sequenze-chiave, copertine, ritratti dei protagonisti, ma anche immagini legate alla memoria personale e alla cultura che ci ha girato intorno. Visitatori e lettori hanno così l’opportunità di diventare parte integrante della retrospettiva. Di fronte ai materiali esposti ognuno può, infatti, provare le emozioni più differenti. L’esposizione racconta come Tex sia riuscito, negli anni, a far parte delle abitudini di lettura degli italiani, conquistando generazioni diverse, dal 1948 a oggi, grazie al suo profondo senso di giustizia e alla sua innata generosità, ma anche a diventare un vero e proprio fenomeno di costume. Una mostra non solo per adulti o nostalgici, ma davvero per tutti i gusti e le età, visto che Tex continua a essere gettonato anche tra le nuove generazioni. Molteplici per varietà e target le visite guidate e i laboratori per scuole, primarie e secondarie, ma anche per singoli, gruppi e famiglie che vogliono approfondire la conoscenza del west texiano.
Tra le proposte: «Avventura nel West», per le scuole primarie (tra indovinelli e prove di abilità, la fantasia dei piccoli si intreccia con quella degli autori del ranger più amato di sempre, vivendo un’avventura nel selvaggio west e nella storia del fumetto italiano); «Come nasce un fumetto», per secondarie di primo e secondo grado; per gli adulti, «70 anni di un mito» e di un’epopea che è anche quella della Frontiera americana; infine, «Avventura nel West» per famiglie con bambini dai 6 agli 11 anni.