New York, la mia Maratona
La prima domenica di novembre i residenti dei cinque sobborghi di New York si riversano in vie e piazze per celebrare la più grande festa di strada: la Maratona. Pare che, per l’occasione, nella Grande Mela, ci siano almeno 3 milioni di spettatori.
Sembra davvero lontano quel giorno del 1970 in cui un gruppo di amici si ritrovò a Central Park per la prima maratona. La tassa di iscrizione era di un dollaro e c’era acqua per tutti. Da allora la Maratona è cresciuta sino a diventare la più grande del mondo, con oltre 50 mila partecipanti e 250 mila richieste di iscrizione. 90 le nazioni partecipanti. L’Italia è presente con oltre 3 mila iscritti. Una gara italiana nella gara.
Tolti gli atleti e le atlete di punta, gli altri podisti vivono l’evento come una sorta di pellegrinaggio, un voto, un impegno. Non mancano i momenti di solidarietà: ricordiamo la maratona dei minatori cileni, sopravvissuti per 69 giorni nelle viscere della terra; tanti i disabili che si cimentano per mettere alla prova la loro forza di volontà e i personaggi famosi che corrono per una causa o per puro spirito sportivo.
Si parte dal sobborgo di Staten Island e, attraverso il Verrazzano Bridge, si arriva a Brooklyn; poi, al quartiere Queens e a Manhattan attraverso il Queensborough Bridge; infine, al Bronx e rientro a Manhattan lungo la Fifth Avenue per entrare in Central Park nelle ultime tre miglia.
Il NYRR (New York Road Runners) non è solo maratona. È un’organizzazione che lavora 365 giorni l’anno per promuovere lo sport e uno stile di vita sano, come ci conferma l’amministratore delegato Michael Capiraso, alla sua 26ª Maratona a New York.
«Nei nostri programmi sportivi coinvolgiamo circa 210 mila studenti delle scuole pubbliche di New York, per un totale di 1300 scuole partecipanti. Organizziamo eventi e gare per giovani e meno giovani affetti da disabilità. Stiamo espandendo i programmi a ogni Stato dell’Unione. Lo sport, il movimento sono fondamentali per un sano stile di vita. Lavoriamo molto anche sul concetto di innovazione. Abbiamo creato il primo International Running Center del mondo. Uno spazio, nel cuore di Manhattan, dove ognuno può recarsi, informarsi sulle nostre attività e praticare sport. Il Running Center è a ridosso di Central Park. A breve ogni podista, in ogni angolo del mondo, potrà correre la Maratona attraverso una app».
Tra i 50 mila della Maratona targata 2017, c'è anche chi scrive: è la mia 10ª partecipazione. Ormai è un rituale: novembre per me è Maratona. Essere parte dell’immenso flusso umano che, per una intera giornata, si appropria della Grande Mela è una gioia unica. «Deposto» lo spirito competitivo, la mia partecipazione è celebrativa. Quest’anno, infatti, corro per una causa sociale: la disabilità. Spero di riuscire a raccogliere un po’ di fondi, perchè la Maratona è anche questo: generosità e altruismo.