Per Norma dal cuore malato
Norma ha quattro anni, vive in Honduras, Paese del Centro America, ed è figlia di contadini. È nata con una grave malformazione cardiaca e i medici le danno pochi anni di vita. Nel suo Paese, tra i più poveri delle Americhe almeno stando all’Indice di sviluppo umano dell’Onu, non esiste un ospedale pediatrico, né un centro specializzato per interventi a cuore aperto. Ma se anche ci fossero lei non potrebbe mai essere curata: i suoi non hanno i soldi neppure per una visita specialistica. Norma è una dei due milioni di bambini che non hanno accesso al servizio sanitario, in un Paese dove il 65 per cento della popolazione ha meno di quindici anni.
Un circuito virtuoso a cui però manca un motore all’altezza: «Lavoriamo tagliando le spese al massimo – afferma Roll – ma, con il continuo aumento dei bambini aiutati, tutto è diventato più complesso e abbiamo bisogno di una sede qui in Honduras. Aiutatemi a costruire questo cuore pulsante che ci permetta di concertare tutte le operazioni, di fare in modo che la macchina non s’inceppi, di tenere le relazioni con tutte le persone e le istituzioni coinvolte».
Nel 2001 i bambini aiutati da Helping hands erano undici, oggi sono cinquanta. L’istituzione organizza anche campagne di salute, ospitando periodicamente medici statunitensi. Finora ha salvato più di 250 piccoli. La somma di 20 mila euro, inviata dai lettori del «Messaggero di sant’Antonio» attraverso la Caritas Antoniana, ha permesso di aprire l’ufficio e di pagare tutte le spese. Nel corso di quest’anno sarà inviato all’associazione un altro aiuto per il mantenimento.
Se oggi Norma sorride e ha una vita normale accanto ai suoi giovanissimi genitori lo si deve anche a quel «cuore» che abbiamo acceso in Honduras.