Presepio al Santo. La parola a chi lo fa

I "presepisti" della basilica raccontano il loro lavoro, la loro passione nel ricreare, con effetti sempre nuovi, la nascita di Gesù.
29 Novembre 2004 | di

Migliaia lo visitano ogni anno. Vi indugiano con occhi estasiati. Talvolta lucidi. In silenzio. Cullati dalle voci natalizie dei cori di bimbi. Il presepio nel chiostro della Magnolia è da sempre un appuntamento magico nel periodo di Natale. Fra Claudio Filippini, il frate custode della basilica, e Adelino Zoccarato, lo scenografo del presepio, ci raccontano come nasce la magia del presepio del Santo.

Fra Claudio, quando inizia la costruzione del presepio nel chiostro?
Di solito tra la metà  e la fine di novembre montiamo una struttura di pannelli isolanti in poliuretano che sostengono lo scenario.

Perché nel chiostro?
Fino al 1993 veniva allestito in basilica, nella Cappella del Sacro Cuore. Poi la cappella è stata dedicata a santa Chiara e decorata con tele commemorative. L'averlo costruito nel chiostro ha permesso di sviluppare meglio la parte sonora, che è molto importante per invitare lo spettatore a partecipare alla scena rappresentata.

Quando sarà  pronto?
Lo inauguriamo la notte di Natale, dopo la messa. Lo chiudiamo il 2 di febbraio.

Quante persone vi collaborano?
Siamo in cinque. C'è chi partecipa da oltre trent'anni e chi è arrivato da poco, dopo esser andato in pensione.

Adelino, ci presenti il gruppo dei presepisti?
Volentieri! Adriano Bellini coordina l'impianto elettrico. Danilo Ruzzarin è il nostro carpentiere e manovale. Tiziano Pertile, addetto ai suoni, cura l'impianto audio e l'automazione elettronica del presepio. Vi sono poi altri due collaboratori che ci aiutano a montare la grande struttura portante. Io curo la parte scenografica, disegnando e realizzando le scene, quasi sempre a tema.

Quali difficoltà  incontrate?
Dipende dall'idea da realizzare. Se seguiamo un tema, è impegnativo riprodurre un soggetto particolare, come la facciata di una casa o di un palazzo, una piazza, creando proporzione e prospettiva. Se il tema è libero, ci è più facile. La tradizione ci indica di lavorare con grotte, rocce, case coloniche.

Come superate le difficoltà  che incontrate?
Il clima di collaborazione è molto cordiale. Siamo affiatatissimi. Certo, ogni tanto ci diciamo su, ma benevolmente. Affrontiamo i problemi proponendo e modificando insieme soluzioni, in un clima di creatività  di gruppo. Si usa materiale già  esistente, riciclandolo il più possibile dagli anni precedenti.

Cosa vi è di aiuto mentre state costruendo il presepio?
L'amicizia tra presepisti, la tradizione francescana e poi il sapere che il nostro presepio è un punto di attrazione per tante persone. Ma per noi è importante anche lo scambio con altri amici del presepio. Ogni anno andiamo a visitare i presepi più significativi del Veneto: a Conegliano, all'Arena di Verona. Vi cerchiamo ispirazione artistica, condivisione di artifici decorativi e meccanici, effetti speciali. Il lavorare al progetto presepio ispira in sé. Noi ci mettiamo la nostra passione.

Quale sarà  il tema di quest'anno?
Nel 2004 ricorre il XVII centenario del martirio di santa Giustina, vergine e martire padovana. L'idea è riproporre la basilica di santa Giustina e parte del Prato della Valle. Sarà  un bel gioco di prospettiva. Una sfida.

Qual è la vostra più grande soddisfazione quando lo vedete terminato?
Vedere la gente contenta ed essere noi stessi soddisfatti del lavoro svolto. Qualche volta ci stupiamo dello... stupore suscitato dalla nostra opera.

Fra Claudio, quali sono i commenti della gente che visita il presepio?
Piace molto la tradizione del presepio. Vengono a visitarlo anche gli alunni delle scuole di Padova. Lo contemplano con gli occhi sgranati dalla meraviglia. Una volta un signore mi disse: Mi piace guardarlo con calma, perché più osservo e più scopro qualcosa di diverso e di nuovo. Piacciono molto gli effetti speciali, che riproducono eventi meteorologici; i personaggi del presepio; le case alla contadina che ricordano altri tempi, altri ritmi. Mettiamo sulla scena anche prodotti della campagna, del lavoro di ogni giorno. Non si vede tutto subito, lo si scopre un po' per volta. Come Gesù, che si mostra a poco a poco nelle nostre vite e nelle nostre scelte
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Natale in basilica

8 dicembre: solennità  dell'Immacolata Concezione. Le messe seguono l'orario festivo: ore 17,00, solenne celebrazione eucaristica con processione all'interno della basilica e atto di affidamento a Maria.
16 dicembre: ore 21,00, Sala Capitolare: incontro mensile di preghiera per la pace, nello spirito francescano. Il tema suggerito dalla preghiera di san Francesco d'Assisi Lodi di Dio altissimo.
20 dicembre: ore 21,00, concerto di Natale,
24 dicembre: al pomeriggio, per le messe, orario prefestivo. Ore 22,45 Veglia di preghiera, animata dalla Cappella musicale del Santo.
25 Dicembre, Natale: le messe seguono l'orario festivo. Alle ore 24,00 ha inizio la solenne celebrazione della mezzanotte, preceduta dalla Veglia di Natale. Alle ore 11,00 e alle ore 17,00 le messe sono accompagnate dai canti della Cappella musicale del Santo.
31 dicembre: al pomeriggio, per le messe, orario pre-festivo. Alle ore 17,00 messa con il canto del Te Deum di ringraziamento per tutte le grazie ricevute durante il 2004.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017