A proposito di accoglienza...
«Quanto è importante nella Chiesa l’amore tra i fratelli e l’accoglienza del prossimo! Il Signore ce lo ricorda nell’ora della croce, nella reciproca accoglienza di Maria e Giovanni, esortando la comunità cristiana di ogni tempo a non smarrire questa priorità. “Ecco tuo figlio”, “ecco tua madre” (vv. 26.27); è come dire: siete salvati dallo stesso sangue, siete un’unica famiglia, dunque accoglietevi a vicenda, amatevi gli uni gli altri, curate le ferite gli uni degli altri. Senza sospetti, senza divisioni, dicerie, chiacchiere e diffidenze. Fratelli e sorelle, fate “sinodo”, cioè “camminate insieme”. Perché Dio è presente dove regna l’amore!».
Così papa Francesco sabato 2 aprile durante l’omelia nel Santuario nazionale di Ta’ Pinu sull'isola di Gozo. In viaggio apostolico nell'arcipelago maltese, il giorno seguente il Pontefice ha incontrato i migranti del Centro Giovanni XXIII Peace Lab ad Hal Far. «Permettetemi, fratelli e sorelle, di esprimere un mio sogno – ha detto il Pontefice nel suo discorso durante l’incontro con i migranti –. Che voi migranti, dopo aver sperimentato un’accoglienza ricca di umanità e di fraternità, possiate diventare in prima persona testimoni e animatori di accoglienza e di fraternità. Qui e dove Dio vorrà, dove la Provvidenza guiderà i vostri passi. Questo è il sogno che desidero condividere con voi e che metto nelle mani di Dio. Perché ciò che è impossibile a noi non è impossibile a Lui». (Nella foto: papa Francesco in un momento di preghiera fuori dalla Basilica di Ta' Pinu a Gozo).