«Disegnare nuove mappe di speranza» è il titolo della Lettera apostolica di papa Leone XIV, diffusa il 28 ottobre scorso, in occasione del Giubileo del Mondo Educativo e dei 60 anni della Dichiarazione conciliare «Gravissimum educationis».
Il 18 settembre esce in libreria il libro di papa Francesco: «Il mio san Francesco» (Emp), frutto di una serie di colloqui che papa Bergoglio ha avuto, nelle ultime settimane di vita, con il cardinale Marcello Semeraro. Ne anticipiamo alcuni stralci.
Papa Bergoglio ha ridato slancio e vitalità alla comunità ecclesiale, ha insistito sul primato della pace, difeso i poveri e gli oppressi. È stato il pastore della Chiesa universale, e l’amico fidato che ti cammina accanto.
Papa Leone XIV, eletto in Conclave l’8 maggio scorso, è molto diverso nella personalità dal Pontefice che lo ha preceduto. Ma è lui ad avere accolto l’eredità di papa Francesco ed è lui che dovrà confrontarsi con i processi da quest’ultimo avviati.
Francesco ci lascia un fuoco: il fuoco vivo di una fede vissuta nella misericordia e nella giustizia, nell’amore a Dio e al prossimo. Ci lascia l’esempio di una Chiesa che sa dire con Cristo: venite, qui c’è posto per «todos, todos, todos».