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Ripartiamo dall'ascolto

È il monito di papa Francesco nel Messaggio per la 56ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali.
| Redazione

«Tutti abbiamo le orecchie, ma tante volte anche chi ha un udito perfetto non riesce ad ascoltare l’altro. C’è infatti una sordità interiore, peggiore di quella fisica. L’ascolto, infatti, non riguarda solo il senso dell’udito, ma tutta la persona. La vera sede dell’ascolto è il cuore. Il re Salomone, pur giovanissimo, si dimostrò saggio perché domandò al Signore di concedergli “un cuore che ascolta” ( 1 Re 3,9). E Sant’Agostino invitava ad ascoltare con il cuore (corde audire), ad accogliere le parole non esteriormente nelle orecchie, ma spiritualmente nei cuori: “Non abbiate il cuore nelle orecchie, ma le orecchie nel cuore”. E San Francesco d’Assisi esortava i propri fratelli a “inclinare l’orecchio del cuore”. Perciò, il primo ascolto da riscoprire quando si cerca una comunicazione vera è l’ascolto di sé, delle proprie esigenze più vere, quelle inscritte nell’intimo di ogni persona. E non si può che ripartire ascoltando ciò che ci rende unici nel creato: il desiderio di essere in relazione con gli altri e con l’Altro. Non siamo fatti per vivere come atomi, ma insieme». Queste le parole di papa Francesco nel Messaggio per la 56ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali (29 maggio).

Tema centrale del Messaggio diffuso il 24 gennaio scorso: «Ascoltare con l’orecchio del cuore». «Anche nella Chiesa c’è tanto bisogno di ascoltare e di ascoltarci. È il dono più prezioso e generativo che possiamo offrire gli uni agli altri. Noi cristiani dimentichiamo che il servizio dell’ascolto ci è stato affidato da Colui che è l’uditore per eccellenza, alla cui opera siamo chiamati a partecipare. “Noi dobbiamo ascoltare attraverso l’orecchio di Dio, se vogliamo poter parlare attraverso la sua Parola”. Così il teologo protestante Dietrich Bonhoeffer ci ricorda che il primo servizio che si deve agli altri nella comunione consiste nel prestare loro ascolto. Chi non sa ascoltare il fratello ben presto non sarà più capace di ascoltare nemmeno Dio. Nell’azione pastorale, l’opera più importante è “l’apostolato dell’orecchio”. Ascoltare, prima di parlare, come esorta l’apostolo Giacomo: “Ognuno sia pronto ad ascoltare, lento a parlare” (1,19). Dare gratuitamente un po’ del proprio tempo per ascoltare le persone è il primo gesto di carità».

(Nella foto: Il manifesto della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali 2022, firmato dall’artista Walter Capriotti e composto graficamente da Ottavio Sosio).

Qui il testo integrale del Messaggio di papa Francesco per la 56ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali.

Data di aggiornamento: 29 Maggio 2022