Ritorno alla terra

Per attenuare le crisi alimentari create dalla globalizzazione senza regole la via più semplice è tornare nei campi e aiutare la gente a sviluppare l’agricoltura. Ecco due nostri progetti nelle Filippine.
17 Giugno 2008 | di

Dare linfa all’agricoltura locale per combattere la fame e la denutrizione di un miliardo di persone nel mondo. È una delle ricette emerse dall’ultimo vertice della Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), svoltosi a Roma dal 3 al 5 giugno. Nel suo piccolo, Caritas Antoniana ha già da molti anni dedicato un’area importante del proprio impegno a microprogetti di sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento, soprattutto in Asia e in Africa. L’ha fatto da quando coraggiosi missionari hanno iniziato a chiederle aiuto, gridando lo scandalo dei bambini morti per fame, denunciando lo scempio di una globalizzazione senza regole, che spopolava le campagne, apriva al latifondo e alla coltura per l’esportazione, toglieva fondamentali risorse alla popolazione. L’ha fatto a suo modo, con micro-realizzazioni, ascoltan­do le esigenze della gente e rispettando il loro livello di sviluppo, tramite la mediazione preziosissima dei missionari, laici o religiosi, da anni presenti in quei luoghi. Da qui una lunga serie di progetti che prevedevano non solo l’acquisto di attrezzature, sementi, animali ma anche l’organizzazione di corsi di tecniche agricole, di gestione di microimprese familiari o l’avviamento di piantagioni. In alcuni casi si è arrivati al finanziamento totale di modelli di sviluppo agricolo, replicabili in zone con analoghe caratteristiche sociali e climatiche. Tre gli obiettivi: aumentare e diversificare le coltivazioni per arricchire l’alimentazione della gente e limitare i danni delle carestie; offrire occasioni di lavoro alle donne e a fasce svantaggiate della popolazione; promuovere l’autocoscienza e la possibilità di difendere i propri diritti.


I frutti di padre Virginio



Un’agricoltura per i poveri

L’esperienza, entusiasmante, non si fermò a Cavite. Nel 2006, quando padre Virginio fu trasferito nell’arcipelago di Palawan – precisamente nel quartiere popolare di Barangay di Sicsican, a Puerto Princesa City, sempre nelle Filippine – per aprire un altro centro per i giovani in difficoltà, la carta dello sviluppo agricolo si rivelò preziosa. «Al mio arrivo, il Vicario apostolico mi consegnò due ettari di terreno per la costruzione del «Luis Amigo’ youth center» e ben 52 ettari in comodato per l’attività agricola. Una grande opportunità perché a Palawan la maggior parte delle verdure e degli ortaggi reperibili nei mercati locali vengono da Manila e hanno un costo insostenibile per la popolazione più povera. Potevo anche qui conciliare il recupero e la formazione dei ragazzi con le esigenze alimentari dei poveri e la creazione di alcuni posti di lavoro».

Un progetto meraviglioso sulla carta, che aveva però bisogno di un aiuto concreto per poter essere realizzato. «Così mi sono rivolto ancora a Caritas Antoniana per l’acquisto dei mezzi agricoli: il trattore, l’aratro, l’erpice, la fresatrice, il moto vaporizzatore e il tranciatutto per trasformare i rifiuti agricoli in concime organico».

Altri 7 mila euro e un altro sogno realizzato, che produrrà pani e pesci per chissà quanta gente.



Progetti agricoli 2007


Africa

- Progetti: 9

- Tipo: formazione professionale, acquisto di macchinari, animali, attrezzature, lotta
alla desertificazione

- Costi totali: euro 82.700


Asia

- Progetti: 10

- Tipo: acquisto animali, macchinari agricoli, pozzi per irrigazione

- Costi Totali: euro 42.800


America Latina

- Progetti: 3

- Tipo: appoggio ai contadini «senza terra», sviluppo forestale, macchinari agricoli

- Costi totali: euro 9.100



 

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017